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Accelerazione verso i nuovi distretti irrigui in Valdichiana? Le imprese agricole tornano a sperare


Arezzo, 9 giugno 2025 – Le imprese della Valdichiana aretina e senese tornano a sperare di poter utilizzare l’acqua della piu’ grande diga dell’Italia centrale con l’accordo sottoscritto a Castiglione del Lago dai presidenti di regione Toscana e Umbria per la gestione e l’utilizzo condiviso delle risorse idriche per usi idropotabili e irrigui dello schema di Montedoglio.

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Lo ha definito un accordo storico quello firmato a Castiglione del Lago sabato scorso dai presidenti di Regione Toscana e Regione Umbria, dalle Autorità di Bacino Distrettuale Appennino Settentrionale e Centrale, dal Commissario Straordinario Nazionale per l’Adozione degli Interventi Urgenti connessi al Fenomeno della Scarsità Idrica, Nicola Dell’Acqua.

E storico lo è davvero soprattutto per le imprese agricole della Valdichiana Aretina e Senese, da decenni, in attesa di poter contare sull’acqua di Montedoglio per lo sviluppo e la crescita competitiva della loro attività. L’intesa è importantissima, perché punta a realizzare canalizzazioni a Montedoglio, il lago artificiale più grande della Toscana, costruito per una portata di 168 milioni di metri cubi, ma ridotta nel 2010 a 135 milioni; si tratta di canalizzazioni, che possono collegare il triangolo Montedoglio-lago Trasimeno-Valdichiana, favorendo l’utilizzo dell’acqua per uso agricolo nell’intero territorio ed allo stesso tempo alleviando le difficoltà idriche del bacino nei momenti critici.

In termini di fabbisogno si tratta di volumi d’acqua pari a quasi 80 milioni di metri cubi all’anno, al netto delle riserve di laminazione e dei rilasci ambientali; già ora l’invaso di Montedoglio serve un bacino toscano di 7000 ettari con la prospettiva di arrivare a 18.000, quando saranno completate tutte le reti.

“L’accordo – precisa Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue) – rappresenta un primo passo concreto verso il completamento dei distretti irrigui del Sistema Occidentale di Montedoglio e la piena attuazione di un progetto ambizioso, concepito tra gli anni ’60 e ’70 del secolo scorso, ma interrotto prima di giungere a compimento.

In tempo di cambiamenti climatici, senza sicurezza d’approvvigionamento idrico non si fa agricoltura neanche in questi territori, dove in realtà l’acqua non manca.

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“Qui – spiega Serena Stefani, Presidente del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno – c’è l’invaso più importante dell’Italia Centrale e c’è la rete di distribuzione primaria; ci sono inoltre aziende agricole dinamiche, strutturate, innovative, che generano economia, ma che hanno necessità di poter contare sulla risorsa idrica per produrre.

Manca però il cosiddetto ultimo miglio: i distretti irrigui, cioè le condotte necessarie per trasportare l’acqua dai bacini collinari fino ai campi ed è su questo che da tempo abbiamo richiamato l’attenzione delle Istituzioni.” In particolare, ANBI Toscana, recependo le richieste di disponibilità idrica del tessuto agricolo, ha sensibilizzato la Regione ad attivare un bando riservato ai Consorzi di bonifica per consentire la progettazione di nuove reti irrigue.

In seguito al finanziamento ottenuto, il Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno ha realizzato parte di questi progetti e li ha candidati negli strumenti messi a disposizione dal Governo per la lotta contro la siccità (P.N.I.S.S.I. – Piano Nazionale di Interventi Infrastrutturali e per la Sicurezza del Settore Idrico ), nei quali sono inseriti, già validati ed attualmente in attesa di finanziamento. Settantasei milioni di euro sono le risorse necessarie per la realizzazione delle infrastrutture irrigue a Foiano della Chiana (Distretto Irriguo 23) ed a Montepulciano (Distretto 38-39), che darebbero nuove opportunità all’agricoltura della Valdichiana Aretina e Senese: l’accordo sottoscritto fra Toscana ed Umbria sulla ripartizione degli usi idrici apre la strada al finanziamento di questi progetti.

“L’intesa rappresenta un primo, importante passo in questa direzione ma, per assicurare lo sviluppo dell’irrigazione in Toscana e garantire la necessaria attenzione ai bisogni dell’agricoltura, sarà importante assicurare la presenza dei rappresentanti del mondo agricolo al tavolo tecnico-istituzionale per monitorare risultati ed esigenze” evidenzia il Presidente di ANBI, Francesco Vincenzi.

L’accordo mette chiarezza sulle modalità, con cui il lago di Montedoglio può essere a servizio delle comunità toscane ed umbre in due regioni così integrate che nella storia si sono trovate spesso ad essere una realtà unica.



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