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Nuovo decreto CER 2025: incentivi potenziati e platea ampliata


Comunità Energetiche: contributi potenziati, detrazioni senza tagli e più tempo per gli impianti e possibilità di ottenere i finanziamenti anche nei Comuni fino ai 50.000 abitanti. Il nuovo decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, firmato il 16 maggio, modifica le regole in vigore dal 2024 e apre la strada a nuove opportunità di finanziamento.

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I contributi del PNRR diventano più accessibili, i limiti vengono allentati e i benefici fiscali si allargano anche a chi ha già presentato domanda. Le novità si aggiungono a quelle in vigore grazie all’approvazione del decreto Bollette (>> di cui abbiamo parlato in questo articolo).

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Le comunità energetiche rinnovabili

Uno dei pilastri della transizione energetica europea si fonda sullo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili (e più in generale dell’autoconsumo diffuso), soggetti aggregati che rappresentano la vera rivoluzione verso una produzione elettrica decentrata da fonti rinnovabili. Ma come si forma esattamente una comunità energetica o un gruppo di autoconsumo e, soprattutto, che passaggi e documenti sono necessari per costituirla? Il libro, aggiornato allo stato dell’arte dei più recenti in- terventi, ripercorre l’evoluzione europea e italiana del quadro normativo e regolatorio, esaminando proprio il ruolo delle Comunità di Energia Rinnovabile (c.d. CER) nella transizione energetica. Saranno esplorati gli aspetti legali, amministrativi e fiscali per la costituzione e gestione delle CER, corredati con otto modelli e formulari funzionali alla messa in pratica delle normative esaminate ed illustrate. Quest’opera si configura anche come un manuale pratico di consultazione e approfondimento sulle procedure tecnico-amministrative necessarie per costruire e gestire un impianto fotovoltaico e ha l’obiettivo di fornire uno strumento utile all’operatore (pubblico e privato) che sia chiamato a realizzare concretamente una Comunità Energetica, accelerando la sua diffusione in Italia.
Lucio BerardiAvvocato Cassazionista con doppia laurea in Giurisprudenza ed Economia conseguite presso l’Università di Bologna. Ha maturato una significativa esperienza legale in ambito urbanistico-edili- zio, nel contenzioso amministrativo (TAR, Consiglio di Stato e Corte dei Conti) e tributario. Ha ricoperto il ruolo di Presidente e Amministratore Delegato di società partecipate pubblico-private. È Founder e Head of Legal di Go Global Group srl, società che si occupa dello sviluppo di progetti multidisciplinari in ambito di energie rinnovabili per primarie aziende del settore e Pubbliche Amministrazioni.

 

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Non più solo piccoli Comuni

Il decreto rivede per prima cosa il novero dei soggetti che hanno i requisiti per l’accesso ai contributi a fondo perduto per la realizzazione di impianti fotovoltaici destinati all’autoconsumo collettivo, e possono ottenere quindi il contributo a fondo perduto fino al 40% dal GSE. Previsto poi un contributo per l’energia autoconsumata dagli utenti che fanno parte della CER.

La misura, inizialmente pensata a supporto dei piccoli Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti non ha avuto il successo sperato, anche probabilmente per la difficoltà a trovare soggetti disposti a farsi carico degli oneri burocratici per la costituzione della CER in un contesto così poco popolato. Con le nuove regole, la soglia viene innalzata a 50.000 abitanti, estendendo il beneficio anche ai centri di medie dimensioni, con maggiori probabilità di trovare operatori e utenti interessati sia sul fronte dei soggetti che gestiscono attività produttive sia per quanto riguarda le altre realtà locali che grazie all’approvazione del decreto Bollette possono entrare nella compagine delle Comunità. Da non dimenticare poi la possibilità di ottenere i contributi anche per gli impianti realizzati prima della costituzione delle CER.

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Anticipo triplicato e proroga dei termini

Importante anche l’intervento sui tempi e sulle modalità di erogazione del contributo. Sale infatti al 30%, rispetto al precedente 10%, l’anticipo richiedibile per avviare le opere di realizzazione degli impianti. E si allungano i tempi per la loro messa in esercizio: si passa dalla scadenza del 30 giugno 2026 al 31 dicembre 2027.

Detrazioni fiscali piene e retroattive

Altra novità riguarda il rapporto tra contributi pubblici e agevolazioni fiscali. Fino a oggi, chi riceveva un contributo a fondo perduto doveva rinunciare a una parte della detrazione Irpef del 50% prevista per la realizzazione di impianti fotovoltaici, per un importo parametrato all’ammontare del contributo ricevuto.

Ora questo vincolo è stato eliminato del tutto, e non solo. Le norme che riconoscono  la piena cumulabilità tra contributi e detrazioni, senza riduzioni proporzionali, hanno infatti effetto retroattivo, vale a dire che si applicano anche alle domande già presentate e agli impianti già avviati. Una correzione che ristabilisce equità tra i contribuenti e rende più conveniente partecipare a una CER.

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Le domande

Le domande per l’accesso ai contributi in base alle nuove regole potranno essere presentate sul sito del GSE non appena il decreto entrerà in vigore. Al momento risultano confermate invece le tempistiche per la presentazione, per cui la scadenza sul portale del GSE resta fissata al 30 novembre 2025.

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