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Quali sono le migliori aziende italiane per le donne nel 2025


Le migliori aziende italiane per le donne nel 2025 sono nei settori delle biotecnologie e dei prodotti farmaceutici, dei servizi finanziari e assicurativi e dei servizi professionali. Lo rivela la Best Workplaces for Women, la graduatoria che viene redatta ogni anno per individuare i migliori ambienti di lavoro per lavoratrici, manager e dirigenti. La rilevazione, stilata da Great Place to Work Italia, arriva in un periodo particolarmente significativo sul fronte della parità di genere e della disuguaglianza retributiva in Europa.

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La direttiva Ue 970/2023 impone alle imprese di adottare misure concrete per garantire la parità salariale tra uomini e donne. Entro il giugno del 2026, tutti gli Stati membri dovranno assicurare massima trasparenza facendo indicare le fasce salariali negli annunci di lavoro, inserire informazioni disaggregate sui salari medi e correggere le differenze retributive di genere, in particolare nelle aziende con oltre 100 dipendenti.

 

In questo articolo:

 

  • Le 20 migliori aziende italiane per le donne nel 2025
  • Fiducia, rispetto e corretto equilibrio lavoro vita privata

 

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Le 20 migliori aziende italiane per le donne nel 2025

Le 20 imprese presenti in Italia nelle quali l’esperienza di lavoro è migliore per la popolazione femminile sono concentrate nei settori biotecnologie e prodotti farmaceutici (30%), servizi finanziari e assicurativi e servizi professionali (pari merito al 15%), healthcare e assistenza sanitaria e manifattura e produzione al 10%. Il restante 20% è diviso tra servizi industriali, informatica, retail e ospitalità e accoglienza. Per realizzare questa lista, Great Place to Work Italia ha raccolto le opinioni di 37.567 donne impiegate in aziende di diverse dimensioni e collocazioni geografiche. La maggior parte delle imprese in top 20 (il 40%) ha tra i 50 e i 149 dipendenti, mentre appena il 20% supera quota 1.000 collaboratrici e collaboratori.

Al primo posto c’è TP Italia, consociata del gruppo Teleperformance che opera nel settore delle telecomunicazioni e offre servizi di acquisizione di nuovi clienti, assistenza, esternalizzazione dei processi aziendali, supporto tecnico, recupero crediti e social media. La seconda posizione è occupata da S.C. Johnson, produttore a livello mondiale di prodotti per la casa, la cura dell’aria e professionali: detergenti, deodoranti per ambiente, insetticidi e prodotti per scarpe. Sul gradino più basso del podio si piazza Biogen, realtà medico-scientifica pioniera nello sviluppo di innovazioni nelle aree della neurologia, immunologia e malattie rare, in particolare nelle terapie contro la sclerosi multipla.

Nella top 20 figurano altre cinque aziende attive nel settore delle biotecnologie e dei prodotti farmaceutici: Santen (ottava), AbbVie (nona), Bristol Myers Squibb (tredicesima), Eli Lilly (sedicesima) e Servier (diciassettesima). Completano la classifica Karl Storz e Johnson & Johnson nell’healthcare al quarto e al diciottesimo posto, MetLife, ConTe.it e Domestic & General nei servizi finanziari e assicurativi al quinto, undicesimo e quattordicesimo posto, Booking.com nell’IT in sesta posizione, Hilton nell’ospitalità in settima, lo studio legale Portolano Cavallo e AHK Italien nei servizi professionali al decimo e al quindicesimo posto, Kiabi nel retail al dodicesimo, Sebach nei servizi industriali in diciannovesima posizione e Stryker nella manifattura in ventesima.

 

  1. TP Italia (Teleperformance);
  2. S.C. Johnson;
  3. Biogen;
  4. Karl Storz;
  5. MetLife;
  6. Booking.com;
  7. Hilton;
  8. Santen Italy;
  9. AbbVie;
  10. Portolano Cavallo;
  11. ConTe.it;
  12. Kiabi;
  13. Bristol Myers Squibb;
  14. Domestic & General;
  15. AHK Italien (Camera di Commercio Italo-Germanica);
  16. Eli Lilly;
  17. Servier Italia;
  18. Johnson & Johnson;
  19. Sebach;
  20. Stryker.

 

Fiducia, rispetto e corretto equilibrio lavoro vita privata

Il parametro di valutazione principale della Best Workplaces for Women è il Trust Index, un indicatore che misura la qualità dell’esperienza lavorativa percepita, in particolare in termini di equità, stima e ascolto. Secondo questo indice, l’85% delle donne (più di 8 su 10) che lavora nelle 20 aziende selezionate dichiara di avere una profonda fiducia nel proprio management. Great Place to Work individua in questo dato un mix di “appartenenza, orgoglio e soddisfazione professionale”.

Un ambiente di lavoro appagante, inclusivo e sostenibile genera a cascata un effetto diretto sulla cosiddetta employee retention (l’insieme di politiche aziendali per fare in modo che le dipendenti restino in azienda sentendosi importanti, apprezzate e considerate) con l’87% delle intervistate che esprime l’intenzione di voler rimanere a lungo a lavorare nella propria società. Altrettanto elevata è la percentuale relativa a orgoglio e senso di appartenenza, che nell’86% dei casi fa raccomandare il proprio ambiente di lavoro a persone terze.

Lo studio, infine, sottolinea un aspetto centrale per la condizione femminile al lavoro: il work-life balance. Dalla conciliazione tra vita professionale e privata passa la parità di genere. L’82% delle donne intervistate afferma che la propria organizzazione incoraggia la ricerca dell’equilibrio tra lavoro e famiglia, un dato identico anche tra gli uomini. Non solo: l’87% riconosce che nella propria azienda le persone si prendono cura le une delle altre e l’80% rivela di lavorare in ambienti psicologicamente sani.

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“Il ranking Best Workplaces for Women 2025 mette in chiaro un persistente problema di meritocrazia legato al genere – spiega Beniamino Bedusa, presidente di Great Place to Work Italia –. Un dato su tutti: nelle 20 organizzazioni in classifica, il 48% del management è di genere femminile, quasi il triplo della media nazionale (17%). Segno che quando le opportunità di crescita sono presenti, diffuse e accessibili a tutti, la soddisfazione di collaboratori e collaboratrici aumenta di conseguenza. Creare un eccellente ambiente di lavoro significa proprio questo: costruire un’esperienza di valore per tutte e tutti, a prescindere da genere, età e ruolo”.





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