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Aise.it – Agenzia Internazionale Stampa Estero


ROMA\ aise\ – La Regione Lazio presenta un’elevata specializzazione nei settori avanzati, in particolare nella farmaceutica, nell’aerospazio, nelle telecomunicazioni, ma anche in settori più tradizionali, come l’alimentare, i prodotti in ceramica, i prodotti della stampa, la cosmetica e detergenza. Proprio intorno ad alcune di queste specializzazioni si sono sviluppati in regione tre poli tecnologici ad elevato contenuto hi-tech, il Farmaceutico del Lazio, l’Aerospaziale del Lazio e l’ICT romano, a cui si aggiungono il distretto industriale della Ceramica di Civita Castellana e quello dell’Ortofrutta dell’Agro-pontino, tutti monitorati dal Research Department di Intesa Sanpaolo.
Pur presentando una propensione all’export inferiore alla media italiana, il Lazio è la sesta regione per export nel contesto nazionale: nel 2024 ha realizzato 32 miliardi di euro di esportazioni, in incremento dell’8,5% rispetto al 2023, a fronte di una sostanziale stabilità del dato nazionale (-0,4%). La crescita ha riguardato sia la farmaceutica, primo settore per export della regione con circa il 40% del totale (+21,6%), ma anche l’agroalimentare (+18,4%) e l’elettronica (+18,5%). Si è invece registrato un calo per aerospazio (-7,6%), automotive (-16,8%) e metallurgia (-34,4%).
Un contributo importante alla crescita dell’export laziale è venuto da poli e distretti: le esportazioni dei poli tecnologici laziali hanno toccato nel 2024 un nuovo record storico, attestandosi a 16,2 miliardi di euro. Sia il polo farmaceutico laziale, che l’ICT romano hanno registrato delle performance brillanti, con tassi di crescita delle esportazioni a doppia cifra e pari rispettivamente a +22,6% e +19,9%, mentre è proseguito il calo dell’export del polo aerospaziale, sebbene a un ritmo meno negativo rispetto all’anno precedente. Stabile il distretto della ceramica di Civita Castellana (+0,4%), mentre cala leggermente l’Ortofrutta dell’Agro-Pontino (-2,4% nel 2024) dopo la crescita a due cifre registrata nel 2023 (+13,4%).
Sono questi i principali dati che emergono dalla ricerca sui Distretti industriali e sui poli tecnologici del Lazio curata dal Research Department di Intesa Sanpaolo e presentata nei giorni scorsi a Roma.
I DATI
L’evoluzione del fatturato delle imprese manifatturiere laziali mostra, a fine 2023, un incremento del 4,6% rispetto al 2022, e un +23,3% rispetto al 2019 (valori mediani). Quasi tutti i settori mostrano una crescita: spiccano in particolare i mezzi di trasporto (+15,5% nel 2023 vs. 2022), la farmaceutica (+10,2%), la chimica (+7,5%) e l’alimentare (+7,3%). I margini unitari misurati dall’EBITDA margin sono in incremento (8,7% il valore mediano rispetto al 7,5% del 2022), anche grazie alla capacità di traslare a valle i rincari subiti dalle commodity.
La crescita sui mercati internazionali ha avuto riflessi positivi anche sulla base occupazionale. Tra i settori che registrano un incremento nel numero degli addetti, spicca l’aerospazio, con circa 3.400 addetti in più rispetto al 2012, ma anche altri settori più tradizionali, come il comparto degli “altri prodotti alimentari” (che comprende i piatti pronti, alimenti dietetici, lavorazione di tè e caffè, produzione di cacao, cioccolato, confetterie e caramelle) che registra complessivamente 1.500 addetti in più rispetto al 2012, o il trattamento dei metalli, con 1300 addetti in più.
In espansione anche i servizi, in particolare quelli professionali (che includono attività legali e contabilità, studi di architettura e d’ingegneria, ricerca, selezione, fornitura di personale) cresciuto di 72.000 unità nell’ultimo decennio, e l’ICT (che comprende i servizi di informazione e comunicazione, la produzione di software, consulenza informatica, la ricerca scientifica e sviluppo) i cui addetti sono cresciuti di oltre 26mila unità nel periodo.
Elevata è anche la presenza di start-up innovative in regione: il Lazio è al terzo posto in Italia per numero, con circa 1.400 start-up innovative ad aprile 2025, dopo la Lombardia che ne conta oltre 3.400 e la Campania con 1.500. Roma è la seconda provincia in Italia (1.262 start up innovative) dopo Milano (2.500). Nel Lazio l’incidenza è di 7 start up ogni mille società di capitali attive (7,7 per mille per Roma), leggermente al di sotto della media nazionale (8,5 per mille). (aise) 

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