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Esri Italia 2025: innovazione geospaziale al centro della collaborazione tra università e imprese


La conferenza Esri Italia 2025 ha messo in evidenza le straordinarie potenzialità delle tecnologie geospaziali e la loro applicazione per il futuro delle città e del territorio. Tenutasi presso l’Ergife Palace Hotel di Roma, l’evento ha riunito esperti del settore, istituzioni e aziende all’avanguardia come Esri, per discutere l’evoluzione dell’innovazione geospaziale a livello sia italiano che internazionale.

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Dean Angelides, direttore di Esri, ha sottolineato l’importanza di integrare la geografia e i sistemi informativi geografici (GIS) per affrontare le sfide globali. Ha definito questa pratica come un modo per “riunire tutti i diversi fattori” che contribuiscono a migliorare il mondo, unendo innovazione e analisi geografica. L’approccio che Esri adotta, ha spiegato Angelides, si basa sull’utilizzo delle mappe per studiare il presente e, attraverso l’analisi dei dati, fare previsioni sul futuro.

Angelides ha anche fatto un interessante parallelo con l’antica Grecia, in particolare con il Delphi, un’antica pratica utilizzata per fare previsioni. Sebbene oggi non si possa prevedere il futuro con certezza, l’analisi accurata dei dati geospaziali consente di costruire una visione informata su come potrebbero evolversi le situazioni future.

Nicola Piepoli, amministratore delegato dell’Istituto Piepoli, ha esteso il concetto spiegando come le mappe, utilizzate da Esri, non siano solo un insieme di informazioni geografiche, ma veri e propri strumenti per analizzare e connettere dati provenienti da diversi settori. Piepoli ha sottolineato l’importanza di integrare diversi tipi di informazioni per capire meglio come si evolve la società e anticipare possibili scenari futuri. Secondo lui, l’analisi geospaziale non solo aiuta a descrivere il presente, ma a fare previsioni basate sui dati, che sono la chiave per il progresso e la gestione strategica delle città.

Un altro momento centrale della conferenza è stato rappresentato dalla presentazione della collaborazione tra Esri Italia e l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Domenico Asprone, docente di ingegneria strutturale presso l’università, ha annunciato l’attivazione di un laboratorio congiunto con Esri, che si concentrerà sulla gestione urbana e territoriale. La creazione di questo laboratorio presso il polo di San Giovanni è un passo significativo per l’innovazione tecnologica applicata al contesto urbano, grazie all’impiego delle soluzioni GIS di Esri.

Asprone ha spiegato che l’università, con la sua vasta gamma di competenze disciplinari (dall’ingegneria alla pianificazione territoriale, dalle scienze sociali alla geologia), sarà in grado di formare professionisti in grado di utilizzare le tecnologie Esri in ambiti diversi. Questo progetto multidisciplinare offrirà anche formazione in settori come l’architettura, la matematica e la fisica, preparando i professionisti ad affrontare le sfide complesse della gestione del costruito e delle infrastrutture urbane.

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Asprone ha, inoltre, parlato dell’importanza della collaborazione con il Comune di Napoli. Questo partenariato offrirà l’opportunità di testare e applicare le soluzioni GIS di Esri in situazioni reali, in particolare per la gestione e la pianificazione del territorio urbano. La città di Napoli, ha spiegato, è pronta a integrare l’innovazione tecnologica nei suoi processi decisionali, con un focus sull’ottimizzazione dei servizi e sul miglioramento della qualità della vita per i cittadini.

Il Comune, che ha una visione proattiva e aperta all’innovazione, fornirà casi d’uso reali che consentiranno di applicare e testare le soluzioni tecnologiche in contesti concreti, con un impatto diretto e immediato.

L’obiettivo di Esri e dell’Università Federico II è quello di formare una nuova generazione di esperti in grado di lavorare con le tecnologie GIS in vari ambiti. La collaborazione mira a creare una rete di professionisti altamente qualificati, capaci di applicare le competenze acquisite in progetti complessi, dall’ingegneria civile alla gestione territoriale. La formazione, che inizierà nel prossimo autunno, fornirà gli strumenti necessari per affrontare le sfide future delle città, a partire dalla gestione delle infrastrutture fino alla pianificazione strategica delle aree urbane.

Concludendo l’evento, è emerso con forza che le tecnologie geospaziali hanno un enorme potenziale nell’affrontare le sfide urbanistiche, ambientali e sociali del futuro. La conferenza Esri Italia 2025 ha messo in luce come la collaborazione tra accademia, istituzioni locali e aziende tecnologiche possa favorire l’innovazione, contribuendo a costruire città più intelligenti, sostenibili e resilienti. In particolare, il progetto di Napoli rappresenta un esempio lampante di come le città italiane possano essere protagoniste nella trasformazione digitale e nel miglioramento della qualità della vita dei cittadini, grazie all’adozione di tecnologie avanzate.



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