Le Nazioni Unite hanno proclamato il 2025 “Anno Internazionale delle Cooperative” con uno slogan che dice già tutto: “le cooperative costruiscono un mondo migliore”. L’ONU ricorda “l’impatto globale duraturo delle imprese cooperative e sottolinea che il modello cooperativo è una soluzione cruciale per affrontare diverse sfide globali e riconosce il ruolo significativo che le cooperative svolgono nel promuovere la realizzazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) entro il 2030”.
Noi di Banca Etica continuiamo a scegliere con orgoglio la forma cooperativa e abbiamo deciso di unirci alle celebrazioni proposte dall’ONU.
Gli obiettivi di questo anno dedicato alle imprese cooperative di tutto il mondo sono chiarissimi:
- incoraggiare i Governi a creare le condizioni per lo sviluppo delle cooperative;
- far crescere la conoscenza e la consapevolezza del modello cooperativo, coltivando l’emergere di nuovi leader;
- spingere le istituzioni a promuovere le cooperative, anche attraverso progetti di educazione, formazione e collaborazione internazionale.
Ma cosa hanno di tanto speciale le imprese cooperative?
Le cooperative si distinguono per una serie di caratteristiche che le rendono particolarmente efficaci nel promuovere il benessere economico e sociale:
- Partecipazione democratica: ogni membro ha diritto di voto nelle decisioni dell’organizzazione, garantendo una gestione equa e condivisa.
- Orientamento al servizio: l’obiettivo principale è soddisfare le esigenze dei membri piuttosto che massimizzare i profitti, assicurando che i benefici economici siano distribuiti equamente.
- Cura delle comunità: le cooperative non guardano solo agli interessi dei membri, ma come previsto nella Dichiarazione dell’identità cooperativa, si curano anche delle comunità in cui agiscono.
- Resilienza economica: grazie alla loro struttura, le cooperative tendono ad essere più stabili durante le crisi economiche, mantenendo l’occupazione e sostenendo le economie locali.
- Sviluppo sostenibile: molte cooperative adottano pratiche rispettose dell’ambiente e promuovono iniziative di responsabilità sociale, contribuendo a uno sviluppo equilibrato e sostenibile.
- Reti d’impresa: le cooperative costruiscono reti che permettono loro di collaborare per raggiungere obiettivi comuni, migliorando la competitività e l’innovazione. Questo modello favorisce la condivisione di risorse e conoscenze, rafforzando il tessuto economico locale.
Gli impatti delle cooperative sull’occupazione
Le imprese cooperative svolgono un ruolo significativo nel mercato del lavoro sia in Italia sia in Europa, offrendo opportunità occupazionali in vari settori economici. Secondo un rapporto di Euricse, nel 2021 le cooperative italiane hanno creato oltre 1,6 milioni posti di lavoro, rappresentando il 7,2% delle unità di lavoro a tempo pieno nel settore privato. Queste opportunità si concentrano principalmente nelle cooperative di produzione e lavoro (39,4%) e nelle cooperative sociali (39,3%). Sempre Euricse registrava che le cooperative hanno prodotto nel 2023 un fatturato di 160 miliardi di euro, con particolare rilievo nei settori agricolo, produzione e lavoro, consumo e sociale, mostrando una presenza complessiva diffusa in tutto il Paese – 70 mila cooperative con 12 milioni di soci -, per un peso economico intorno all’8% del Pil.
A livello europeo, le cooperative rappresentano una componente importante dell’economia. Cooperatives Europe, l’organizzazione che rappresenta le cooperative nel continente, riunisce 83 organizzazioni in 33 Paesi europei. Queste organizzazioni rappresentano 123 milioni di membri individuali che possiedono 160.000 imprese cooperative, le quali forniscono lavoro a 5,4 milioni di cittadini europei.
Banca Etica per l’economia cooperativa
Banca Etica si identifica profondamente nella propria identità di società cooperativa per azioni, dove ciascuno dei 48 mila soci e socie ha pari diritto di voto – a prescindere dal numero di azioni detenute. E dove la partecipazione attiva della base sociale è incoraggiata con decine e decine di iniziative ogni anno pensate per formare, informare e coinvolgere le persone e le organizzazioni socie della banca sui temi della finanza etica e sulle decisioni da prendere insieme in sede di assemblea.
Al centro della nostra mission c’è la volontà di sostenere con il credito e con altri servizi finanziari il Terzo Settore e la social economy, nell’ambito della quale le imprese cooperative hanno un ruolo cruciale, e non a caso rappresentano un’ampia porzione della clientela di Banca Etica.
Oggi le imprese cooperative ricevono quasi la metà (45%) dei nuovi finanziamenti erogati da Banca Etica. Tra le 146 start up finanziate nel 2023 oltre un quarto sono cooperative (di cui 11 cooperative sociali e 27 cooperative). Le cooperative presentano punteggi ESG migliori rispetto alle altre tipologie di impresa finanziate da Banca Etica.
Banca Etica misura anche i nuovi posti di lavoro creati direttamente grazie ai crediti che ha erogato nell’anno: nel 2023 le cooperative e le cooperative sociali finanziate da Banca Etica hanno creato insieme il 35% della nuova occupazione generata dalle realtà finanziate.
Un capitolo a parte meritano i “workers buyout”, ovvero i tanti casi in cui Banca Etica ha finanziato progetti in cui i lavoratori e le lavoratrici di imprese destinate al fallimento hanno recuperato l’azienda diventandone proprietari dopo essersi costituiti in cooperativa. Tra il 2021 e il 2023 Banca Etica ha finanziato 114 di queste operazioni, che hanno permesso nell’insieme di salvare più di 3mila posti di lavoro.
Questo lavoro al servizio delle imprese cooperative già attive in Italia e Spagna e della nascita di nuove realtà è possibile grazie a una costante e proficua collaborazione con tutte le centrali cooperative e i loro fondi per il sostegno alle imprese.
E per il futuro?
Banca Etica ha recentemente inserito nel proprio Piano Strategico 2025-2028 di Gruppo un investimento significativo a sostegno dell’economia sociale e cooperativa. Una scelta coerente con la sua storia: nata 25 anni fa dall’economia sociale e per l’economia sociale, la banca vuole rafforzare ancor di più la propria azione al fianco delle imprese sociali e cooperative. Lo farà valorizzando il dialogo costante con le proprie organizzazioni socie di riferimento, vero cuore pulsante dell’economia sociale italiana, per adeguare strumenti e servizi alle loro reali esigenze. Allo stesso tempo, la banca intende rafforzare il proprio impegno di advocacy, a livello nazionale ed europeo, per migliorare l’ecosistema normativo e finanziario nel quale tali organizzazioni operano. Unica banca presente nei gruppi di lavoro istituiti presso il MEF per la redazione di un Piano nazionale per l’economia sociale atteso entro il 2025, Banca Etica è attivamente coinvolta – insieme a FEBEA, GABV e Social Economy Europe – nella promozione di una finanza europea più giusta e accessibile per le imprese dell’economia sociale.
Foto Luca Gallo
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