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Roscio (Intesa Sanpaolo): “Necessarie per le PMI solidità e visione globale; investiti €410 miliardi per imprese e privati”


Anna Roscio, Executive Director Sales & Marketing Imprese Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo, in occasione del Forum Piccola Industria Confindustria è stata intervistata da Il Giornale d’Italia. 

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In un contesto instabile quanto conta la sicurezza finanziaria per le PMI italiane e come Intesa Sanpaolo può supportarle?

“In un contesto come questo ci sono alcuni fattori che le PMI devono tenere sotto controllo. Prima di tutto, ovviamente, la variabilità, la copertura dei rischi finanziari, quindi legate all’andamento dei tassi, piuttosto che l’andamento dei cambi o il valore delle commodity, oltre ovviamente a quelli che sono i rischi industriali legati agli eventi catastrofali piuttosto che agli aspetti connessi agli attacchi informatici. Quindi chiaramente la banca tiene in grande considerazione questi fattori perché un’ adeguata copertura e un’adeguata consapevolezza da parte delle PMI di questi fattori rende l’azienda sicuramente più stabile nel tempo, più resiliente, più sostenibile. E dunque la banca non solo valuta questa capacità delle aziende di proteggersi, ma al tempo stesso offre quelli che sono degli strumenti per gli investimenti di prevenzione piuttosto che gli strumenti di copertura assicurativa da questi rischi.”

E qual è il ruolo del sistema bancario nel rendere accessibili le risorse del PNRR o altri fondi europei per le PMI?

“Noi come Intesa Sanpaolo abbiamo abbracciato da subito quelle che sono le iniziative relative al PNRR, considerandoli come una leva fondamentale per gli investimenti. E come banca abbiamo lanciato un piano che ha previsto 410 miliardi di euro complessivi per imprese e privati di sostegno finanziario, che si affianca a quelle che sono gli strumenti previsti dal PNRR. Quindi il ruolo della nostra banca è quello da un lato di affiancare finanza rispetto a quelli che sono gli incentivi pubblici del PNRR o di tutte le altre misure governative. Dall’altra, e chiaramente noi abbiamo anche un ruolo di accompagnamento di advisor e di informazione di comprensione di quelle che sono le opportunità alcune molto importante tipo tutte quelle che sono le misure sul comparto energetico che oggi sono in corso di messa a terra piuttosto che evidentemente programmi tipo la transizione 5.0 in cui ci stiamo impegnando per supportare le imprese.”

L’Europa per le PMI cosa sta facendo, e cosa potrebbe fare di più?

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“L’Europa in questo momento sta un po’ rivedendo quello che è la propria posizione, in particolare su quello che è il grande tema della sostenibilità. E in questo senso noi abbiamo visto anche un cambio di atteggiamento dell’Europa. Banalmente con il decreto Omnibus di febbraio scorso che è un primo passo di riposizionamento dell’attenzione delle misure europee in chiave di miglioramento della competitività. Quindi noi vediamo in questo un segnale importante in maniera tale che le risorse e anche le normative che l’Europa emana siano veramente orientati non tanto su quelli che sono aspetti di natura rendicontativi di governance che hanno la loro importanza e il loro valore ma soprattutto verso quelle che sono misure a sostegno delle imprese e a sostegno della loro competitività nei mercati domestici e in quelli internazionali.”

E invece, guardando al futuro, quali settori o investimenti ritiene più strategici per assicurare la tenuta e la crescita delle PMI nei prossimi anni?

“Oggi partiamo anche dal contesto da cui siamo partiti, in un contesto di complessità e di incertezza. Quindi, noi vediamo alcune linee sicuramente importanti per le PMI. Il primo la leva internazionale. Questo è un fattore di competitività per le imprese e anche come banca noi stiamo accompagnando le PMI sui mercati internazionali e guardando anche a nuovi corridoi per ridurre la dipendenza dal mercato americano, che rimane un mercato assolutamente importante ma che oggi presenta i maggiori elementi di turbolenza e di incertezza, quindi la capacità di diversificare i propri mercati di destinazione o i propri investimenti diretti sui mercati internazionali è un elemento sicuramente strategico per le PMI. L’altro punto per noi rimane la leva degli investimenti e sicuramente la competitività attraverso la sostenibilità, attraverso l’energia, attraverso gli investimenti produttivi e il ricambio tecnologico delle propri macchinari. Il terzo fattore è quello da cui siamo partiti, ovverosia l’attenzione, la copertura dai rischi. È importante che le aziende comprendano che la copertura dei rischi è un fatto di prevenzione. Prevenire vuol dire investire per ridurre l’esposizione al rischio, vuol dire coprirsi dai rischi attraverso il sistema assicurativo per evitare interruzioni della propria continuità aziendale e quindi presentarsi verso il sistema bancario come un’azienda che ha una continuità dei propri cash flow e una stabilità nel tempo.”





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