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Contributi per le imprese

 

Ecco qual è il programma energetico della coalizione che sostiene il nuovo Cancelliere Merz


Con l’elezione (pur turbolenta) di Friedrich Merz a cancelliere parte l’avventura del nuovo governo nero-rosso tedesco che ora può dare il via al nuovo corso per la politica energetica del paese delineato nell’accordo di maggioranza.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Al centro della strategia figurano l’accessibilità economica dell’energia, la sicurezza dell’approvvigionamento e una revisione puntuale del fabbisogno nazionale, da completare entro l’estate 2025. Pur confermando l’obiettivo della neutralità climatica al 2045, il programma di governo non menziona esplicitamente la “protezione del clima” tra le priorità, segnando una svolta pragmatica rispetto alle precedenti linee ambientali. L’industria tedesca ha accolto favorevolmente questo orientamento, che promette di alleggerire gli oneri energetici su famiglie e imprese e di riformulare le infrastrutture in chiave più efficiente e sostenibile sotto il profilo economico.

RETE ELETTRICA: MENO CAVI INTERRATI PIÙ REALISMO NEI PROGETTI

Una delle prime misure annunciate riguarda la ristrutturazione dell’espansione della rete elettrica nazionale. Il principio finora seguito, che privilegiava la posa di cavi sotterranei per motivi paesaggistici e ambientali, verrà sostituito da un approccio più pragmatico che favorisce le linee aeree “dove possibile”. Il motivo principale è di ordine finanziario: le linee aeree risultano molto meno costose e potrebbero generare risparmi fino a 20 miliardi di euro nei progetti futuri. Questa correzione risponde alle critiche per il presunto sovradimensionamento dell’infrastruttura, basato su stime di consumo elettrico che non si sono concretizzate, a causa di una diffusione più lenta del previsto di auto elettriche e pompe di calore. In un contesto in cui gli operatori avrebbero dovuto investire oltre 500 miliardi di euro entro il 2045, la coalizione intende ora calibrare l’espansione sulle reali esigenze del sistema.

SGRAVI SU ENERGIA E CO2

Il nuovo governo prevede interventi fiscali diretti sui costi dell’energia, mantenendo una promessa chiave di Friedrich Merz. È prevista la riduzione dell’imposta sull’elettricità al livello minimo consentito dall’Unione Europea, accompagnata da un taglio complessivo delle imposte sull’elettricità che dovrebbe garantire un risparmio di almeno cinque centesimi per chilowattora. Per una famiglia media con un consumo annuo di 3.500 kWh, ciò significherebbe un risparmio di circa 175 euro all’anno, con un impatto stimato di 18 miliardi di euro sui conti pubblici. I consumatori di gas, invece, beneficeranno della cancellazione della tassa di stoccaggio introdotta nel 2022 durante la crisi energetica. La coalizione ha inoltre ribadito l’impegno a evitare impennate del prezzo della CO2 nei settori dei trasporti e del riscaldamento, introducendo un meccanismo di restituzione delle entrate alle famiglie e alle imprese.

CENTRALI DI RISERVA, MERCATO E NUOVE TECNOLOGIE

Tra gli obiettivi più ambiziosi del piano governativo figura la costruzione, entro il 2030, di centrali elettriche di riserva con una capacità complessiva di 20 gigawatt. Questi impianti dovrebbero assicurare l’approvvigionamento nei momenti di scarsa produzione da fonti rinnovabili, e saranno distribuiti su tutto il territorio tedesco, con priorità ai siti esistenti.
Tuttavia, secondo gli operatori del settore, il traguardo è difficilmente raggiungibile in tempi così stretti, data la complessità della pianificazione e costruzione degli impianti. Più controversa ancora è la proposta di reintegrare sul mercato le vecchie centrali attualmente in riserva, per fronteggiare momenti di congestione. Questa misura è vista con favore da alcuni grandi consumatori industriali, ma solleva critiche per il potenziale disincentivo agli investimenti in nuove tecnologie di accumulo e centrali flessibili.

TRE MINISTERI CHIAVE PER IL NUOVO PROGRAMMA ENERGETICO

La riforma energetica sarà guidata da tre figure centrali nel nuovo esecutivo. Al ministero dell’Economia approda Katherina Reiche, esponente di lungo corso della Cdu e manager di spicco nel settore energetico. Con una carriera che spazia dalla politica al vertice della Westenergie AG, Reiche porta al governo un profilo esperto e pragmatico. Sebbene il suo dicastero perda alcune competenze strategiche – tra cui la protezione del clima e la digitalizzazione – a favore di una maggiore specializzazione ministeriale, le industrie energetiche hanno accolto la sua nomina con entusiasmo. Il Bundesverband Erneuerbare Energie e il BDEW ne hanno lodato la competenza e la visione pragmatica della transizione energetica.

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

Patrick Schnieder, anch’egli della Cdu, è invece il nuovo ministro dei Trasporti. Con un mandato orientato alla modernizzazione infrastrutturale, Schnieder gestirà un fondo straordinario da 500 miliardi di euro, destinato principalmente alla rete ferroviaria e ai ponti. Sebbene non abbia un lungo passato nella commissione Trasporti, il suo profilo politico vicino a Merz suggerisce un approccio pragmatico e centrato sugli investimenti. Tra le priorità del suo ministero ci sarà anche la gestione della mobilità elettrica e degli eventuali incentivi per veicoli a basse emissioni.

Infine, Carsten Schneider (Spd) ha assunto la guida del ministero dell’Ambiente. Ex commissario per i Länder orientali, Schneider eredita un portafoglio rafforzato anche da un fondo speciale da 100 miliardi di euro, destinato allo sviluppo economico delle regioni della Germania orientale. Figura esperta e politicamente vicina al futuro vicecancelliere Lars Klingbeil, Schneider è chiamato a coniugare le esigenze della transizione ecologica con la promozione territoriale delle ex aree minerarie, in una strategia ambientale che dovrà bilanciare ambizioni climatiche e sostenibilità economica.

Con questo nuovo assetto e una ripartizione delle responsabilità più settoriale rispetto all’esecutivo Scholz, il governo tedesco si prepara ad affrontare le sfide energetiche dei prossimi cquattro anni con un approccio che promette di privilegiare pragmatismo e concretezza.



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