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Finanziamenti europei alle Ong, archiviata definitivamente la bufala dello «scandalo delle lobby»


Per mesi gli attacchi delle destre sono andati avanti sventolando lo «scandalo delle lobby a Bruxelles». Non sono mancate sponde da parte del Ppe, a queste attività di delegittimazione contro le Ong e in particolare il programma europeo Life. I Popolari europei hanno anche presentato in commissione Ambiente insieme al gruppo Ecr (quello in cui siedono gli eurodeputati di Fratelli d’Italia) una mozione di censura contro lo strumento di finanziamento della Commissione europea per l’ambiente e la lotta al cambiamento climatico, poi bocciata per un voto. E ora arriva la parola fine a questo scandalo che non era uno scandalo: con un voto d’Aula il Parlamento europeo ha affermato esplicitamente la legalità e la legittimità dei finanziamenti alle Ong nell’ambito del programma Life.

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La votazione in questione riguarda il bilancio, ma nel corso dell’iter dei lavori è stato preso in esame un emendamento (il numero 12), che esplicita il fatto che gli accordi di sovvenzione dell’Ue sono fondati su quadri giuridici e che la difesa della società civile è legittima ed essenziale per la democrazia dell’Ue. Come evidenziano dall’European environmental bureau, questo emendamento accoglie il chiarimento scritto del Commissario Piotr Serafin, secondo cui le Ong finanziate dall’Ue operano nel pieno rispetto del diritto comunitario e del regolamento Life. L’emendamento fa inoltre riferimento alla relazione speciale 11/2025 della Corte dei conti europea, che conferma che l’attività di advocacy delle Ong è legale e trasparente e che gli standard di trasparenza dovrebbero applicarsi in egual misura a tutti i beneficiari dei fondi Ue, non solo alla società civile.

Il voto espresso da Strasburgo ribadisce inoltre l’importanza del programma Life e ne ricorda la base giuridica, comprese le norme sulle sovvenzioni di funzionamento, l’ammissibilità e la distribuzione dei fondi ai sensi del regolamento Life+.

L’Europarlamento ha adottato anche un altro importante emendamento (numero 19) della relazione riguardante la Protezione degli interessi finanziari dell’Ue: il testo approvato rafforza ulteriormente il riconoscimento da parte del Parlamento della società civile come pietra miliare della democrazia, rileva che le sigle dell’associazionismo sono una componente essenziale di una società democratica vivace, in quanto garantiscono un’ampia copertura di opinioni diverse nei dibattiti pubblici e riconosce che tali organizzazioni possono ricevere fondi dell’Unione per sostenere il loro lavoro nel contribuire al dialogo democratico e all’impegno pubblico.

Sottolinea Faustine Bas-Defossez, direttore politico dell’European environmental bureau. «Questo voto rappresenta una svolta. Il Parlamento europeo non solo ha riaffermato la legalità del finanziamento delle Ong, ma ha anche inviato un forte segnale che la difesa dell’interesse pubblico è una parte fondamentale della democrazia dell’Ue. Lo scandalo è stato sfatato e i responsabili di questi attacchi vergognosi sono in minoranza. È ora di tornare a risolvere le vere crisi che l’Europa si trova ad affrontare: il collasso climatico, l’inquinamento e la perdita di natura».



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