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Secam, cambio al vertice. Lucini è il nuovo presidente


Nuovo presidente per Secam. A capo della società interamente pubblica che gestisce il sistema idrico integrato e la partita dei rifiuti per i Comuni della Valle non ci sarà più Raffaele Pini, ma Teo Rocco Saverio Lucini. È l’esito, seppur ancora ufficioso, della riunione del cda di questa mattina.

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Tre anni in più del predecessore, stessa professione, dopo cinque anni l’avvocato tiranese, candidato nella lista del sindaco Stoppani alle ultime amministrative, indicato come consigliere di Secam nel corso dell’ultima assemblea di bilancio dai Comuni sopra i mille abitanti e dalle cinque Comunità montane, prende il posto di Pini, uomo di Fratelli d’Italia, confermato nel cda su nomina del Comune di Sondrio.

Una scelta che sembrerebbe mettere più ai margini il capoluogo, socio di maggioranza di Secam, a tutto vantaggio delle realtà municipali più piccole – e più numerose – e che sembra però nascere anche dalla convergenza tra una parte della maggioranza di governo cittadino, in particolare i Popolari retici cui fa riferimento l’altro membro del cda Nicola Perregrini, già amministratore delegato della società, e l’amministrazione provinciale che ha indicato il direttore finanziario Andrea Portolani come proprio uomo e che non è sembrata mai troppo in sintonia con il presidente uscente. La battaglia per i fondi dell’Aqst a favore dell’Ato per gli investimenti del sistema idrico integrato, piuttosto che le posizioni sui finanziamenti del Pnrr per i progetti di efficientamento della rete lo hanno dimostrato.

Sembrava però che stanti le partite in gioco, a partire proprio dai progetti del Pnrr che hanno scadenze e target rigidissimi fino alla riforma del sistema idrico integrato già avviata con la Regione attraverso Water alliance, la rete di imprese tra aziende idriche in house della Lombardia di cui anche Secam è parte, di cui Pini è portavoce, il cda potesse optare per la strada della continuità confermando la presidenza. Considerando anche che questo, come ha tenuto a sottolineare il sindaco di Morbegno Patrizio Del Nero durante l’ultima assemblea, dovrebbe essere un mandato di transizione verso il nuovo modello di gestione già indicato nello statuto con la rinuncia a cda e controllo analogo a favore di un amministratore unico.

Non è stato così: il cda ha scelto la via della discontinuità. Un ribaltone che va di pari passo con l’eliminazione della figura dell’amministratore delegato le cui deleghe operative sono state conferite al plenipotenziario direttore Portolani. La mancata riconferma come presidente fa saltare a Pini anche il ruolo di portavoce di Water alliance, un incarico importante a cui, per sua stessa ammissione durante l’assemblea di fine aprile, Pini teneva molto potendo mettere Sondrio al centro della rete composta da tredici aziende che complessivamente presentano ricavi di oltre 960 milioni di euro ed investimenti per oltre due miliardi di euro.

Sulla scelta del cda è intanto calato il silenzio, ma è facile intuire che il “tradimento” all’interno del cda di Secam potrà provocare degli scossoni anche nella maggioranza in Comune a Sondrio.

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