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Nuovo Giornale Nazionale – SIGLATI DIECI ACCORDI TRA ITALIA E TURCHIA


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Dieci accordi annunciati per rafforzare i legami economici e aprire nuove strade alla cooperazione bilaterale. È il risultato del quarto vertice intergovernativo tra Italia e Turchia ospitato oggi a Roma presso Villa Pamphilj, parallelamente a un forum imprenditoriale all’Hotel Parco dei Principi. Alla presenza della premier Giorgia Meloni e del presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan, le delegazioni ministeriali dei due Paesi hanno siglato gli accordi nel quadro di una più ampia strategia di rilancio del partenariato strategico. Tra le intese sottoscritte figurano un memorandum tra il ministero delle Imprese e del Made in Italy e il ministero dell’Industria e della Tecnologia turco per la cooperazione nei settori di scienza, tecnologia, innovazione, industria e investimenti, nonché un accordo tra l’Agenzia spaziale italiana e l’omologa turca per la collaborazione in attività spaziali a fini esclusivamente pacifici. È stata inoltre firmata un’intesa tra i rispettivi ministeri della Cultura sul contrasto al traffico illecito di beni culturali, sulla cooperazione museale e sulla protezione del patrimonio archeologico.

Un ulteriore protocollo prevede la collaborazione tra gli archivi del ministero della Cultura italiano e gli archivi di Stato della presidenza turca. Altri memorandum hanno riguardato la cooperazione nel campo delle politiche giovanili e dello sport, nonché tra il ministero per le Disabilità italiano e il ministero della Famiglia e dei Servizi sociali turco, con l’obiettivo di rafforzare le sinergie nell’ambito dell’inclusione sociale. Le parti hanno anche firmato un’intesa per una più stretta cooperazione nell’utilizzo dei corridoi di trasporto internazionali, in linea con le strategie infrastrutturali euroasiatiche, in cui entrambi i Paesi rivestono un ruolo chiave. La giornata ha visto inoltre il rilancio ufficiale della dichiarazione congiunta tra il ministero degli Esteri italiano e il ministero del Commercio della Turchia sulla promozione delle relazioni economiche bilaterali, con particolare attenzione al sostegno agli scambi commerciali, agli investimenti e alla cooperazione industriale. Spazio poi all’intesa in materia di lavoro e servizi sociali, già finalizzata nei mesi scorsi, nonché al protocollo d’intesa tra Leonardo e Baykar Technologies, firmato lo scorso marzo nel settore dell’industria della difesa.

Proprio la collaborazione in materia di difesa assume particolare rilevanza nelle relazioni tra Italia e Turchia. L’intesa tra Leonardo e Baykar, azienda turca leader nella produzione di droni, prevede la creazione di una joint venture paritetica. In particolare, l’accordo riguarda la produzione congiunta di droni, inclusi i modelli avanzati come l’Akinci da sei tonnellate, capace di trasportare carichi offensivi fino a una tonnellata, e il TB2, un drone più leggero di tipo suicida. Le attività produttive saranno localizzate sia in Italia che in Turchia. In Italia, la produzione avverrà presso gli stabilimenti di Piaggio a La Spezia per l’assemblaggio, e a Ronchi dei Legionari per la realizzazione di componenti aeronautici. La produzione dei componenti elettronici sarà invece concentrata a Roma. La joint venture prevede di avviare la produzione all’inizio del 2026.

Il nuovo obiettivo stabilito oggi in occasione del vertice intergovernativo per elevare ulteriormente le relazioni bilaterali tra Turchia e Italia è quello di raggiungere 40 miliardi di dollari di interscambio commerciale. “Con ben cinque anni di anticipo abbiamo superato l’obiettivo di un interscambio pari a 30 miliardi di dollari che aveva fissato l’ultimo vertice intergovernativo (ospitato nel 2022 ad Ankara). Questo ci porta ad alzare ulteriormente l’asticella”, ha affermato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Nel 2024, infatti, il volume degli scambi commerciali ha superato i 32 miliardi di dollari. Nella giornata di oggi, ha spiegato Meloni, è stata firmata una dichiarazione congiunta che “conferma la solidità dei rapporti tra le nostre nazioni e getta le basi per rafforzare ancora di più il nostro partenariato”. “L’Italia – ha aggiunto – è il primo partner commerciale della Turchia nell’area del Mediterraneo, il secondo in Europa, con un interscambio cresciuto negli ultimi anni in modo considerevole, passando da 26 miliardi nel 2023 al record di oltre 32 miliardi di dollari nel 2024, dinamica nella quale tra l’altro le esportazioni italiane hanno avuto un ruolo decisivo registrando nell’ultimo anno un aumento di oltre il 28 per cento”, ha affermato la premier.

La scelta di Baykar di acquisire Piaggio Aerospace e di dare poi vita insieme a Leonardo a un’alleanza italo-turca nel settore dello sviluppo, della produzione e della manutenzione di sistemi aerei senza pilota, ha evidenziato Meloni, “è un accordo significativo che prevede la nascita di una joint venture con sede in Italia che permetterà di valorizzare i rispettivi punti di forza, ma anche aprire nuove opportunità di mercato soprattutto in Europa”. “Quella tra Italia e Turchia – ha osservato – è chiaramente una cooperazione a tutto campo”. La premier ha spiegato che sarà realizzata “una dorsale digitale all’avanguardia lunga circa quattromila chilometri che attraverserà il Mediterraneo e migliorerà la connettività tra l’Europa, il Medio Oriente e l’Asia”. “Rafforziamo poi la collaborazione energetica, contesto nel quale siamo già partner strategici, in particolare per l’approvvigionamento di gas naturale attraverso il Tap”, ha aggiunto la presidente del Consiglio. “Intendiamo approfondire questo ambito di cooperazione, cogliere le opportunità che possono arrivare in prospettiva sia per le rinnovabili sia per l’idrogeno. Inoltre – ha proseguito Meloni – consolidiamo la nostra cooperazione nell’ambito dello spazio, nello sviluppo infrastrutturale e nei trasporti a partire dall’Alta velocità ferroviaria, nella valorizzazione delle nostre ricchezze culturali, archeologiche e nello sport”.

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Per la premier è fondamentale che “non ci siano battute d’arresto nella lotta alle organizzazioni criminali e trafficanti di esseri umani”. Sia per la Turchia che per l’Italia il dossier migratorio riveste un interesse particolare, in quanto entrambi i Paesi sono situati su due rilevanti rotte dei flussi irregolari che conducono all’Unione europea. La cooperazione in ambito migratorio “ha portato in questi anni al sostanziale azzeramento delle partenze di immigrati irregolari dalle coste turche”, ha spiegato la presidente del Consiglio. “Italia e Turchia hanno molta strada da percorrere insieme – ha aggiunto –, ma con il vertice di oggi poniamo le basi affinché nei prossimi mesi e anni si possano fare ulteriori passi in avanti. Penso che dobbiamo essere orgogliosi del lavoro che abbiamo portato avanti insieme e, che sono convinta, permetterà di liberare anche il potenziale inespresso della nostra solida amicizia”, ha concluso Meloni.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha da parte sua ringraziato il governo italiano per l’organizzazione a Roma del vertice intergovernativo e del forum imprenditoriale, elogiando lo stato delle relazioni bilaterali. “Sono convinto che l’obiettivo dell’interscambio commerciale a 40 miliardi di dollari sarà raggiunto in poco tempo”, ha detto Erdogan durante il punto stampa congiunto con Meloni. Il presidente turco, sulla scia di quanto affermato dalla premier, ha posto l’accento sul fatto che l’Italia “è attualmente tra i primi cinque partner commerciali della Turchia”. I legami tra le due economie, ha osservato il presidente turco, “si estendono a settori strategici come tessile, chimica, farmaceutica, industria automobilistica e meccanica”.

Erdogan ha evidenziato che negli ultimi vent’anni oltre 1.500 aziende italiane hanno investito in Turchia per un valore complessivo di circa 5 miliardi di dollari, mentre, in parallelo, imprese turche hanno realizzato investimenti significativi in Italia. “Questi investimenti reciproci – ha sottolineato – contribuiscono in modo importante allo spirito di partenariato strategico che unisce i nostri Paesi, rafforzando il tessuto industriale e le prospettive di crescita condivisa”. Su queste basi, Erdogan ha affermato che la Turchia è pronta a lavorare con l’Italia su “progetti energetici comuni nel Mediterraneo” che possano portare benefici a entrambi i Paesi e all’intera regione. “Continueremo a collaborare con l’Italia anche nella lotta contro l’immigrazione irregolare”, ha aggiunto, sottolineando che i colloqui odierni hanno toccato anche temi di cooperazione culturale, istruzione, sport e mobilità. “Come sapete, a dimostrazione della nostra amicizia, ospiteremo insieme all’Italia i campionati europei di calcio del 2032”, ha aggiunto il capo dello Stato turco.

Intervenendo poi alla chiusura del Forum imprenditoriale insieme a Meloni, Erdogan ha sottolineato che la cooperazione economica “non si sviluppa solo grazie agli sforzi dei governi, e anche la comunità imprenditoriale deve assumersi la sua responsabilità”. “Oggi abbiamo rimosso gli ostacoli e continueremo a farlo. Ci aspettiamo che i nostri circoli imprenditoriali proseguano con determinazione lungo le strade tracciate”, ha detto il capo dello Stato. “Le porte della Turchia saranno spalancate per risolvere qualsiasi problema. Non ho dubbi che Meloni ci offrirà la stessa facilità in Italia”, ha aggiunto Erdogan, evidenziando che “nei prossimi anni la partnership sarà portata a livelli ancora più alti”. “Le aziende turche vedono l’Italia come una porta d’accesso al mercato europeo. Vorremo che le aziende italiane vedano allo stesso modo la Turchia come una porta d’accesso alla regione del Medio Oriente”, ha affermato il presidente turco.

A questo proposito, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo durante il forum imprenditoriale, ha osservato che “è necessario aumentare” gli investimenti turchi in Italia. “Già oggi ci sono quelli di Beko, che ha acquisito gli stabilimenti Whirlpool grazie a un ottimo lavoro della famiglia Koc e del mio omologo Kacir”, ha detto Urso, ribadendo l’importanza degli investimenti di Baykar nello stabilimento Piaggio Aerospace, nonché l’accordo con Leonardo nel campo della difesa. “In un momento difficile per l’economia globale, Italia e Turchia dimostrano che la collaborazione è la strada da percorrere: rappresentiamo i due polmoni della crescita economica della macroarea euromediterranea”, ha sottolineato il ministro. “L’era della globalizzazione commerciale è finita. Dopo una pandemia globale, numerosi conflitti, sanzioni e barriere tariffarie, l’Europa deve seguire una nuova direttrice: quella del Sud globale e del Sud-Est asiatico”, ha osservato Urso. In questa direzione, secondo il ministro delle Imprese e del Made in Italia “Roma e Ankara possono aprire una nuova fase”.

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