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Grandi imprese, presto la polizze catastrofali obbligatorie


Per le grandi imprese, presto sarà obbligatorio sottoscrivere le cosiddette polizze catastrofali che – come dice lo stesso nome – coprono dai danni dovuti dalle sempre più frequenti calamità naturali o eventi meteo estremi. L’entrata in vigore è stata posticipata così da consentire alle aziende di avere il tempo di reperte le informazioni relative alle offerte sul mercato e ai premi applicati.

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Inoltre, si potranno avere tutti i chiarimenti e i correttivi necessari affinché la legge possa essere applicata nel concreto. Di fatto, mancano due mesi per mettersi in regola: sino alla fine di giugno 2025. Fino a quel momento è prevista la sospensione delle sanzioni, che poi saranno applicate attraverso l’impossibilità di accedere agli incentivi pubblici. 

Tutti i dettagli sulla nuova norma

Per quanto riguarda le imprese di medie dimensioni la proroga sulle polizze catastrofali sarà più lunga: fino al primo ottobre 2025, mentre per le micro e piccole imprese fino al primo gennaio del 2026. In merito ai correttivi alla legge, sono stati presentati vari emendamenti, ma c’è stato un rallentamento dei lavori dopo la proclamazione del lutto nazionale per la morte di Papa Francesco. 

Gli aspetti critici sollevati dai rappresentanti delle varie categorie produttive, però, rimangono e sono tutti molto simili. Fra i primi punti c’è quello relativo ai beni in locazione. La legge, ad oggi, prevede che l’imprenditore che utilizza, come persona fisica, un edificio o impianti in locazione per la sua attività è obbligato ad assicurare i beni. Ma le associazioni hanno notato che nell’ordinamento un simile obbligo non trova fondamento, nemmeno se si considera l’articolo 1 bis, comma 2, del decreto legge 155/2024. Inoltre, non può essere accettato che chi è in affitto paghi per assicurare beni non suoi e che sia il proprietario a beneficiare del rimborso.

Bisogna anche stabilire su quali contributi, sovvenzioni o agevolazioni le grandi imprese – e non solo loro – perdono il diritto di accesso se non sottoscrivono le polizze catastrofali. Le aziende chiedono che le misure fiscali e quelle contributive vengano escluse. Questo perché la legge prevede che, in caso di inadempimento dell’obbligo assicurativo, si debba “tener conto nell’assegnazione di contributi, sovvenzioni o agevolazioni di carattere finanziario a valere sulle risorse pubbliche”.

Gli imprenditori chiedono che si venga esentati dalla stipula di un’assicurazione anche nel caso in cui i fabbricati abbiano delle difformità edilizie. suggeriscono che si faccia una distinzione fra i casi sanabili e di lieve entità dagli altri.

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Altri punti controversi

Si è posto l’accento sul bisogno di posticipare la durata del fondo da 5 miliardi, le cui risorse sono a servizio dei contratti di riassicurazione tra Sace e le compagnie assicurative. È nato nel 2023 per tre anni, ma ancora le polizze catastrofali non sono effettive. 

Infine, si aspetta l’entrata in funzione del portale informatico sui contratti per le polizze catastrofali che deve gestire l’Ivass, ma per il quale non c’è il decreto attuativo, e la costituzione del pool assicurativo annunciato da Ania.



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