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“L’obiettivo era accedere a un fondo da 20 milioni”


Fra i casi di sospetta “corruzione“, secondo i pm, ci sarebbe quello della Hydro green energy srl (HGE), società che opera nel settore delle energie rinnovabili e in particolare nel settore idroelettrico. La società è amministrata da Riccardo Matteini Bresci. Secondo i pm, che hanno chiesto la misura cautelare in carcere per l’imprenditore e i domiciliari per la sindaca Ilaria Bugetti, sarebbe “paradigmatico” dello schema che i due indagati usavano fra loro. La vicenda si pone a cavallo fra il primo e il secondo mandato da consigliera regionale di Bugetti. Risalgono al marzo del 2020 i messaggi vocali e le chat intercorse fra Bugetti e Matteini Bresci che gli inquirenti sono riusciti a reperire nel telefono dell’indagato finito ai domiciliari un anno fa nell’ambito dell’inchiesta per corruzione che vedeva coinvolto il carabiniere Sergio Turini. Dal telefono di Matteini Bresci sono emerse le chat con la sindaca di Prato.

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Nel 2020 Matteini Bresci era interessato a far passare in Regione un decreto che consentisse alla sua società HGE di prelevare dall’Arno più acqua di quanto gli era stato consentito fino a quel momento. Il decreto gli avrebbe permesso di accedere a un finanziamento pubblico da 20 milioni. E’ lo stesso periodo in cui Bugetti corre per il rinnovare la carica a consigliera regionale. Le elezioni si sarebbero tenute da lì a poco, a settembre 2020. Bugetti chiede “appoggio” per le elezioni all’amico imprenditore in cambio lui comincia “a compulsarla di messaggi”, scrivono i pm. Matteini insiste perché Bugetti faccia pressione sul direttore regionale dell’epoca dell’ufficio per la difesa del suolo e protezione civile con competenza acqua. Bugetti lo rassicura. “La consigliera regionale si mette immediatamente a disposizione degli interessi di Matteini Bresci, interferendo nell’esercizio dell’azione amministrativa dei dirigenti della Regione”, spiegano i pm in riferimento all’episodio. La disamina fra i due è sul testo del decreto che Matteini vuole “pilotare” a suo favore passando il testo alla stessa Bugetti. “Buongiorno, il testo ancora non va bene”, scrive Bugetti a Matteini dimostrando “ancora una volta l’asservimento” all’imprenditore. “La compenetrazione è così profonda dell’interesse privato di Matteini Bresci che consente a Bugetti addirittura di valutare se il testo adottato dagli uffici regionali sia conveniente all’azienda del corruttore”, aggiungono i pubblici ministeri. Lo scambio di messaggi prosegue fitto e il 24 agosto di quell’anno Bugetti esorta Matteini a “parlare con qualcuno” invitandolo a reperire fondi economici per la sua campagna elettorale. Matteini organizza un pranzo in un ristorante “parecchio defilato”, come chiede Bugetti, per farle incontrare alcuni imprenditori. “Emerge da parte della consigliera regionale l’esigenza di non essere riconosciuta insieme agli altri commensali, in quanto consapevole che potevano essere individuati in ragione della loro appartenenza massonica”. Bugetti viene eletta facendo “il pieno di preferenze”. La questione dell’acqua e del decreto si perfezionerà nel febbraio del 2021 quando Matteini otterrà il decreto con il testo da lui voluto. “E’ una grande vittoria”, commenta Matteini a cui Bugetti risponde: “Evvai… sono contenta”.

Un’altra vicenda di cui Bugetti si sarebbe interessata in prima persona per “agevolare” l’amico è quella delle tariffe di Gida per lo scarico delle acque reflue industriali considerate “troppo alte” da Matteini. L’interesse di Matteini alla questione è strettamente personale, secondo gli inquirenti, in quanto Matteini rischia di vedersi interrompere l’attività degli stabilimenti perché privi del collegamento con la fognatura industriale e Arpat ha richiesto l’installazione di un costoso depuratore ai piedi della fabbrica. Siamo a dicembre 2023. Nel corso delle telefonate intercettate Matteini svela che la candidata a sindaco sarà Ilaria Bugetti. Matteini si adopera affinché Bugetti sia garante del passaggio di quote di Gida dal Comune e da Confindustria Toscana Nord alla nuova Multiutility in modo che sia programmata la realizzazione della fognatura industriale che andrà anche a suo vantaggio. In quel periodo Matteini non ha contatti diretti con Bugetti in quanto sa di essere indagato nell’altro procedimento. Ma si organizza affinché venga coinvolta nell’operazione come “autorevole rappresentante delle istituzioni locali”. In effetti Bugetti sarà garante dell’operazione. Dal passaggio alla Multiutility, Matteini spera di ottenere tariffe più convenienti per le aziende.

Laura Natoli



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