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«cassa per i lavoratori in piena stagione, paradosso? No, piano preciso»


Questo quanto riportato sulla pagina social USB: «La cassa integrazione a giugno è solo l’ultima tappa di un processo di smantellamento industriale che non è casuale, ma frutto di precise scelte politiche e imprenditoriali.»

Quello che sta avvenendo a Pontedera è emblematico del modello di sviluppo fallito che governa l’Italia da decenni: il lavoro è sacrificabile, i territori si svuotano, i profitti si spostano altrove.

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Cassa integrazione in piena stagione produttiva: un paradosso? No, un piano preciso.
Quando Piaggio mette 250 lavoratori in cassa a giugno – e lascia fuori 170 precari – non è un incidente di percorso, ma la naturale conseguenza di un’azienda che ha scelto da tempo di non investire più in Pontedera, né sul lavoro stabile, né sull’innovazione produttiva.
Il segnale è chiaro: si rallenta la produzione in Italia, mentre si spinge sull’estero, tutto questo mentre il territorio, un tempo motore industriale del Paese, viene scientificamente svuotato.

Nel frattempo, la proprietà “investe”… ma non nel lavoro. Mentre si taglia il salario a Pontedera, i fratelli Colaninno investono in studentati e hotel a Pisa, dentro un’operazione immobiliare da decine di milioni di euro. Un’area industriale storica come l’ex Piaggio viene riconvertita non in produzione, ma in rendita.

È questa la riconversione ecologica e industriale che ci raccontano? Tagliare operai e costruire stanze per affitti da 700 euro al mese? USB dice NO a questo modello di sviluppo
Come USB denunciamo: Il ricatto della cassa integrazione come strumento di governo della forza lavoro, senza reali crisi produttive.

L’assenza totale di un piano industriale nazionale, che vincoli le imprese a mantenere e sviluppare il lavoro nei territori in cui hanno costruito la loro ricchezza.
La complicità delle istituzioni, che finanziano con fondi pubblici aziende che poi delocalizzano, precarizzano o si trasformano in soggetti immobiliari.L’abbandono del territorio, che da polo produttivo diventa preda della speculazione edilizia. Non è solo Piaggio. È il Paese intero che va in questa direzione.

l caso Piaggio è l’immagine perfetta di un’Italia che non produce più ma monetizza il patrimonio industriale, un’Italia che “valorizza” ex fabbriche trasformandole in Airbnb, mentre lascia a casa gli operai. La nostra risposta deve essere chiara, radicale e organizzata. VERSO LO SCIOPERO NAZIONALE DEL 20 GIUGNO.

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Non accetteremo mai che i lavoratori siano solo un costo da tagliare, mentre i profitti si mettono a reddito in operazioni speculative. Vogliamo un piano nazionale per la difesa del lavoro industriale. Vogliamo investimenti pubblici condizionati al mantenimento dell’occupazione stabile. Vogliamo che reddito, diritti e dignità tornino al centro, non i bilanci delle holding.
Il lavoro non si taglia. Il territorio non si svende. La dignità non si negozia. USB c’è. Nei luoghi di lavoro, nei territori, nelle piazze. Organizziamoci, alziamo la testa, riprendiamoci il futuro.
* Venerdì 20 presidio a Pisa in Piazza Vittorio Emanuele
* Sabato 21 manifestazione nazionale a Roma h.14 in piazza Vittorio, contattaci per il bus da Pisa. Fonte USB Piaggio



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