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l’Umbria stringe un’alleanza strategica con l’Istituto Italiano di Tecnologia


Un incontro strategico per colmare il divario tra laboratori e aziende, con l’ambizione concreta di fare dell’Umbria un polo avanzato di innovazione e trasferimento tecnologico. Con questo obiettivo una delegazione di Confindustria Umbria, Università degli Studi di Perugia e Digital Innovation Hub Umbria ha visitato l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, eccellenza mondiale nel campo della ricerca scientifica. L’intento: costruire un percorso comune che, dalla ricerca applicata alla formazione avanzata, innesti progettualità condivise a favore della competitività del tessuto imprenditoriale regionale.

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Una sinergia operativa tra università, impresa e centri di ricerca per rafforzare l’ecosistema dell’innovazione umbro

A guidare la delegazione umbra, il presidente di Confindustria Umbria Vincenzo Briziarelli, il rettore dell’Università degli Studi di Perugia Maurizio Oliviero e il presidente del Digital Innovation Hub Alessandro Tomassini. Un’iniziativa che non si è limitata a una visita istituzionale, ma ha posto le basi per una riflessione concreta su una sede futura dell’IIT in Umbria, con l’obiettivo di valorizzare il capitale umano e scientifico del territorio.

Il programma della visita si è articolato in due momenti chiave, ospitati nelle sedi genovesi dell’Istituto. Al Center for Human Technologies, presso il GREAT Campus – il più grande parco scientifico-tecnologico del Paese – i partecipanti hanno potuto osservare da vicino le attività delle Genomics e delle Data Science & Computation Facilities. Il secondo momento si è svolto presso il Center for Convergent Technologies di Morego, dove la delegazione ha incontrato Giorgio Metta, CEO e Direttore scientifico di IIT, approfondendo le più recenti ricerche in ambito chimico, computazionale e biofarmaceutico, comprese le terapie a RNA.

“Questa visita rappresenta un’occasione preziosa per avvicinare sempre più il mondo produttivo alla frontiera della ricerca scientifica”, ha dichiarato Vincenzo Briziarelli, evidenziando l’urgenza di tradurre l’innovazione in vantaggi competitivi concreti per le imprese umbre. “Le collaborazioni tra imprese, università e centri come l’IIT sono fondamentali per affrontare le sfide della transizione tecnologica e digitale”.

Verso un laboratorio di innovazione sostenibile: l’Umbria al centro di una strategia nazionale

L’idea di una sede IIT in Umbria, come esito del percorso condiviso avviato dai soci fondatori dell’Umbria Digital Innovation Hub, è più di una suggestione. Si inserisce in un disegno strategico volto a rendere strutturale il dialogo tra scienza e industria, con l’obiettivo di trattenere e attrarre competenze di alto livello e generare impatti misurabili sul territorio.

“Questo incontro è l’espressione concreta di una visione strategica che integra ricerca universitaria, innovazione tecnologica e sistema produttivo”, ha sottolineato il rettore Maurizio Oliviero. “La nostra regione ha tutte le caratteristiche per diventare un laboratorio di innovazione sostenibile, dove qualità della vita ed eccellenza scientifica si incontrano. Siamo pronti a mettere a disposizione competenze e strutture per un progetto comune in grado di attrarre talenti e risorse”.

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La missione a Genova ha dunque rappresentato un ulteriore passo avanti nella costruzione di un ecosistema dell’innovazione capace di competere a livello nazionale ed europeo, anche grazie alla rete dei Digital Innovation Hub e al ruolo sempre più attivo delle università nei processi di trasferimento tecnologico.

Alla visita hanno partecipato anche Gabriele Cruciani, delegato rettorale per la Terza Missione, Simone Cascioli, direttore generale di Confindustria Umbria, e Luca Angelini, direttore del Digital Innovation Hub Umbria, a testimonianza del forte impegno operativo dei tre enti promotori.

Dalla visita alla visione: l’Umbria si candida a polo di eccellenza per la ricerca applicata e l’innovazione

In un contesto in cui l’interconnessione tra ricerca e impresa è una leva imprescindibile per la competitività, l’Umbria si candida a diventare un nodo strategico di questa rete. Il dialogo avviato a Genova non è un punto di arrivo, ma l’inizio di un percorso che punta a trasformare le collaborazioni esistenti in progetti strutturati, generando innovazione diffusa e sostenibile.



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