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premiati a Bari i migliori talenti delle Belle Arti


ArpAmare

Ha avuto un respiro internazionale quest’anno il premio ArpAmare. A classificarsi al primo posto è stato un concorrente giapponese, Aisu Hirotsugu, residente a Bari. Il secondo e il terzo classificati sono i pugliesi Annibale Trani e Doriana Capacchione. Il concorso indetto da Arpa Puglia è rivolto agli artisti iscritti o diplomati presso le Accademie di Belle Arti pugliesi (Bari, Foggia, Lecce).

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I vincitori hanno ritirato il premio nello Spazio Murat di Bari nel corso della manifestazione organizzata in occasione delle celebrazioni della Giornata Mondiale degli Oceani 2025. L’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione dell’Ambiente (Arpa Puglia) e il Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici Mediterranei (Ciheam Bari) hanno così voluto contribuire, come ogni anno, alle celebrazioni della Giornata Mondiale degli Oceani. L’obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza vitale degli oceani, promuovendo una riflessione condivisa sulla necessità di adottare modelli di sviluppo più sostenibili, con particolare attenzione al coinvolgimento delle nuove generazioni.

Il tema di quest’anno “Meraviglia”, è ispirato al mistero delle profondità marine e alle bellezze che custodiscono.

La manifestazione si è aperta con i saluti istituzionali, affidati a Vito Bruno, direttore generale di Arpa Puglia, Biagio Di Terlizzi, direttore del Ciheam Bari, Vincenzo Leone, ammiraglio ispettore della Direzione Marittima di Bari, Armando Franza, comandante Roan della Guardia di Finanza, Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, Serena Triggiani, assessore regionale all’Ambiente, Paola Romano, assessora alle Culture del Comune di Bari, Pietro Petruzzelli, assessore alla Blue Economy, e infine Maurizio Giani, direttore marketing e sviluppo iniziative Herambiente, ideatore del progetto Scart (marchio registrato con cui vengono realizzate opere e installazioni esclusive fatte al 100% di rifiuti), che ha preso parte alla manifestazione con un videomessaggio.

La conduzione dell’incontro è stata affidata all’attore e conduttore Antonio Stornaiolo, che ha accompagnato il pubblico lungo tutto il programma della serata.

Massimo Zuccaro (Ciheam Bari) e Nicola Ungaro (Arpa Puglia), hanno illustrato alcuni programmi messi a punto per la salvaguardia dell’ambiente marino e lo sviluppo di progetti di ricerca e cooperazione.

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È stata poi la volta di Alberto Luca Recchi, esploratore del mare, scrittore e fotografo subacqueo, che ha guidato il pubblico in un viaggio affascinante condotto tra immagini, emozioni e dati sugli ecosistemi oceanici.

Recchi, testimonial per il Concertone dell’Earth Day al Circo Massimo nel 2010, ha scritto e interpretato lo spettacolo teatrale “Squali – una fiaba un sogno”, mentre nel 2020 ha portato in scena il format conferenza/spettacolo “I Segreti del Mare” con Piero Angela. A partire dal 2021 ha realizzato i Podcast “Un Mare di Storie”, e nel 2022 ha tenuto una Lectio magistralis sul mare dinnanzi al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e ai Ministri del Governo. È autore di 8 libri e CD, di cui 5 con Piero e Alberto Angela. Nel corso degli anni ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il Tridente d’Oro, il Premio Europeo per l’Ambiente e il premio Leonardo per la divulgazione. La visione dei podcast “Un mare di storie” (al link https://www.recchi.it/category/podcast/) è stata suggerita dal Ministero dell’Istruzione ai ragazzi delle scuole superiori italiane di primo e secondo grado.

«In ogni goccia di mare è scritto il nostro passato e il nostro futuro – ha detto Alberto Luca Recchi“Il passato”, perché la vita è nata negli oceani e c’è un pesce dentro ognuno di noi. Le mani non sono altro che pinne evolute e anche il cuore a 4 camere ce lo hanno lasciato i pesci. Nel mare è scritto anche il nostro futuro, perché un respiro su due lo dobbiamo al mare. È lui che ci dà più del 50% dell’ossigeno che respiriamo.

Ma il mare soffre e lo vediamo tutti noi quando ci mettiamo la maschera. Non c’è quasi più niente. Ma non era così. Il mare che ho visto io da bambino era quello che ha visto Cleopatra o Garibaldi. Una sola generazione, la mia, ha rovinato tutto. Io sono qui perché voglio evitare che le mie figlie un giorno mi dicano, papà, ma tu sapevi, hai visto, perché non hai fatto niente? A Bari ho portato non solo emozioni, ma anche un suggerimento per tutti noi per cominciare a salvarlo e ad ascoltarlo, perché quando il mare tace, è troppo tardi».

Premio ArpAmare 2025

Tra i momenti clou della serata c’è stata la premiazione del concorso per arti visive “ArpAmare 2025”. Il concorso mira a valorizzare il mare pugliese come soggetto d’arte. La Giuria del premio, composta dalla presidente Marilena Di Tursi, critica dell’arte e docente di Fondamenti di marketing culturale presso Accademia di Belle Arti di Bari, dall’artista Agnese Purgatorio e dal direttore del Centro Regionale Mare di Arpa Puglia, Nicola Ungaro, ha assegnato i premi con le seguenti motivazioni:

  • 1° premio è stato assegnato a Aisu Hirotsugu, iscritto all’Accademia di Belle Arti di Bari, per l’origami realizzata con la “Carta Amalfitana” (2025, 60cm x 60 cm) dal titolo Orizzonte puro”.  Motivazione: l’artista ha saputo interpretare il tema con uno scarto concettuale suggerendo, nell’assenza cromatica e nei materiali utilizzati, un’acuta riflessione sull’emergenza ambientale, richiamando l’idea di un rituale sacro. “Questo lavoro – ha spiegato l’artista nato a Tokyo ma che vive in Italia da circa 17 anni – è realizzato con carta piegata, ispirandosi al mare della Puglia. In giapponese, il verbo “piegare” (oru) ha una connessione etimologica con “pregare” (inoru). Per questo, piegare la carta diventa un atto di preghiera: un desiderio silenzioso di proteggere il mare e la natura. L’opera non utilizza colori artificiali: l’assenza di pigmenti è una scelta consapevole per non “inquinare” il messaggio. Solo la luce e l’ombra danno vita alle onde. Come il mare vero, questa opera respira nella sua purezza”.
  • 2° premio è stato assegnato ad Annibale Trani (Grottaglie), iscritto all’Accademia di Belle Arti di Lecce, per l’opera “Ferita”,in ceramica invetriata, realizzata con modellazione a mano, smaltatura con aerografo, doppia cottura (2025, cm 63- 44). Motivazione: nella ricercata ambiguità percettiva, l’opera suggerisce con eloquente evidenza, la precarietà dell’ecosistema marino, che mostra i suoi traumi attraverso innovativi intrecci materici. “Dal mare è nata la vita. Nel corso dei secoli l’uomo la Vita l’ha distrutta – ha dichiarato Annibale Trani, parlando della sua opera -. La rete, simbolo di raccolta, è vita. D’altronde lana, seta e poliammidi artificiali stanno distruggendo l’ecosistema marino. L’uomo, con la sua avidità, ha fatto sì che il mare diventasse strumento di alterazione e morte. La straordinaria bellezza del mare, a partire dalla cromia della superficie e la biodiversità fino a raggiungere la profondità è squarciata. La rottura, la frattura centrale è una liberazione. È anche una ferita permanente”. E infine l’artista cita una frase tratta dall’autobiografia di Papa Francesco “Spera”:“Non può, non deve entrare nella testa e nel cuore dell’umanità l’idea di poter vedere uomini, donne e bambini affogare impunemente nel Mediterraneo, ancora una volta, e poi un’altra ancora”.
  • 3° premio è stato assegnato a Doriana Capacchione (Barletta), iscritta all’Accademia di Belle Arti di Bari, per la scultura “Echi marini” realizzata in pasta di legno, legno di abete, cera d’api, colla vinilica e costruita con modellazione mista e lavorazione manuale a frese (2025, 26,5 cm x 28 cm x 12,5 cm). Motivazione: l’opera, attraverso la manipolazione plastica di pieni e di vuoti, rende, con efficacia espressiva, l’idea del silenzio e della memoria raccontati come metafora degli equilibri naturali del mare rispetto all’azione dell’uomo. “Echi Marini è una scultura ispirata al Mediterraneo, luogo vivo di memoria, trasformazione e connessioni profonde – ha detto Doriana Capacchione – . Da millenni il nostro mare unisce sponde di popoli diversi, legandoli attraverso rotte, tradizioni e storie condivise. L’opera nasce dal desiderio di raccontare questi legami, alle volte fragili ma resistenti, visibili e invisibili, come una rete gettata sul tempo. Il corpo scultoreo, che ricorda diverse forme organiche dai coralli ai resti sommersi, è una rete simbolica in cui convivono le azioni dell’uomo, la memoria del mare e la bellezza della natura. Il titolo Echi Marini sintetizza il cuore dell’opera: gli echi sono memorie sonore che tornano, anche quando la voce si è spenta. Così il mare ci parla, attraverso ciò che conserva e ciò che trasforma. Questa scultura è un invito ad ascoltare quei messaggi sommersi, a riconoscere i legami che ci uniscono e a prenderci cura di un patrimonio fragile e condiviso. Come il mare, anche questo corpo scultoreo aperto trattiene tracce, respira storie e restituisce silenzi”.

I tre vincitori, oltre a ricevere premi in denaro (rispettivamente di 1.000, 700 e 500 euro), parteciperanno a un workshop formativo gratuito nei laboratori artistici “Scart” del Gruppo Hera, a Santa Croce sull’Arno (Toscana). Il percorso sarà guidato da tutor dell’Accademia di Belle Arti di Firenze e interamente finanziato da Herambiente SpA. La giuria ha, inoltre, deciso di assegnare una menzione speciale ed un premio in denaro da 250 euro all’opera “Mitilante” di Giada Lamacchia.

Alla premiazione sono intervenuti Paola Romano, assessora alle Culture del Comune di Bari, e in videomessaggio anche Maurizio Giani, in rappresentanza di Hera Ambiente, che ha illustrato nel dettaglio il progetto “Scart”.

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L’evento è stato concluso dai rappresentanti di Ciheam Bari, Arpa Puglia e Regione Puglia.  

«Eventi come questo sono cruciali per sensibilizzare istituzioni, imprese e cittadini, in particolare i giovani, sull’importanza di scelte sostenibili –ha detto ildirettore del Ciheam Bari, Biagio Di Terlizzi-. Siamo orgogliosi di partecipare per la quinta volta al Premio Arpamare, che celebra il legame tra cultura e mare, elemento centrale per la Puglia e la sua identità. Il mare, oggi minacciato da cambiamenti climatici e inquinamento, richiede azioni urgenti e condivise.

Il Ciheam Bari è impegnato nel supportare governi e comunità costiere attraverso formazione, ricerca e cooperazione, promuovendo modelli di sviluppo ispirati alla Blue Economy replicabili in tutto il Mediterraneo. Proprio in questi giorni, la nostra sede di Tricase ospita un corso internazionale sullo sviluppo sostenibile delle comunità costiere, con venti partecipanti da quindici Paesi. Il programma, realizzato con Fao e Gfcm e finanziato dal Maeci, unisce teoria e pratica per promuovere strategie condivise ed efficaci di gestione costiera, formare le nuove generazioni e potenziare le competenze professionali all’interno delle istituzioni. Il Ciheam Bari-Tricase si conferma un punto di riferimento globale per l’apprendimento e l’innovazione, impegnato nella formazione dei giovani e nel potenziamento delle capacità istituzionali nei Paesi partner».

«La Puglia è palcoscenico naturale senza eguali: ha conquistato per il quinto anno consecutivo il titolo del mare più pulito d’Italia raggiunge un traguardo importante frutto di un impegno incessante e di un lavoro sinergico che combina depurazione delle acque, monitoraggio delle componenti ambientali e azioni di vigilanza mirate a reprimere i reati ambientali – assessora all’Ambiente, Serena Triggiani -.

È una vittoria collettiva che parla di responsabilità, di amore per la terra e il mare, di una comunità che si unisce per proteggere uno dei suoi beni più preziosi: l’azzurro cristallino delle nostre acque. Le iniziative culturali, come il concorso di arti visive “ArpAmare” organizzato dall’Arpa Puglia, rappresentano un ulteriore passo verso una maggiore consapevolezza collettiva. Queste manifestazioni non solo celebrano la bellezza del nostro ambiente marino, ma rafforzano anche il senso di appartenenza a un territorio che ci rigenera e sostiene le economie locali.

La creatività diventa dunque un veicolo potente per sensibilizzare e mobilitare le persone, invitandoci a riflettere sull’importanza di preservare un ecosistema così fragile e vitale. Il mare, infatti, è un bene comune che merita la nostra attenzione e cura, soprattutto in un periodo in cui cambiamenti climatici e inquinamento da plastica mettono a rischio la sua biodiversità e, di conseguenza, la nostra salute e il nostro benessere.

Come Regione stiamo, tra l’altro, cogliendo la sfida ambiziosa della Nature Restoration Law, il regolamento europeo e strumento pilastro nell’attuazione della Strategia dell’Unione Europea e siamo in grado – ne abbiamo gli strumenti e stiamo lavorando alle strategie – di contribuire fattivamente, come ci chiede l’Ue, al Piano di recupero e ripristino degli habitat marini e terrestri più fragili. Ogni nostra azione, per quanto piccola, ha il potere di generare effetti amplificati: dal semplice gesto di ridurre l’uso della plastica all’impegno nel diffondere pratiche sostenibili nella nostra quotidianità. La Puglia gode di un immenso patrimonio naturalistico da tutelare e difendere per le future generazioni ed è responsabilità di ognuno di noi perché ciò accada. Una responsabilità la nostra che deve essere una pratica quotidiana, un gesto d’amore verso quello che Papa Francesco ci ha abituato a chiamare “casa comune”».

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«La Giornata Mondiale degli Oceani rappresenta un momento importante per riflettere sull’importanza vitale del mare, patrimonio che dobbiamo proteggere con impegno, responsabilità e lungimiranza – ha sottolineato Vito Bruno, direttore generale di Arpa Puglia -. I nostri oceani ma anche il nostro Mediterraneo, culla di civiltà e biodiversità, stanno affrontando pressioni sempre più intense: dall’inquinamento da plastica ai cambiamenti climatici, dalla perdita di habitat naturali alla sovrapesca, con il depauperamento delle risorse ittiche causato appunto dall’eccessiva attività di pesca.

È nostro dovere, come istituzione pubblica, contribuire a costruire una coscienza ambientale capace di tradursi in azioni concrete. In questo senso, la sinergia tra scienza, cultura e creatività si rivela uno strumento potente. Per quanto riguarda il premio ArpAmare, dobbiamo constatare con grande soddisfazione che la qualità delle opere d’arte in concorso cresce di anno in anno, mostrandoci come l’arte sia un potente ed alternativo strumento per stimolare la riflessione sulle condizioni del Pianeta.

Il tema di quest’anno, Meraviglia, ci invita a riscoprire lo stupore per la bellezza sommersa, ma anche a riconsiderare le nostre responsabilità verso ciò che troppo spesso diamo per scontato. Arpa Puglia, promuove da anni il dialogo tra conoscenza scientifica e linguaggio artistico: due approcci apparentemente diversi, ma complementari nel risvegliare consapevolezza e senso di appartenenza a un ecosistema comune. Attraverso iniziative come il Premio ArpAmare, vogliamo rafforzare il legame tra le giovani generazioni e il mare, affinché possano diventare protagoniste attive di un futuro più giusto e sostenibile.

Perché la salute degli oceani è la salute del Pianeta, e il loro benessere è indissolubilmente legato al nostro. Oggi più che mai, serve una visione collettiva che integri scelte politiche coraggiose, innovazione tecnologica e comportamenti quotidiani virtuosi. È in questo spirito che Arpa Puglia continuerà a lavorare: monitorando, informando, stimolando. Ma anche ispirando, come ci chiedono questi studenti delle Accademie pugliesi, a immaginare un nuovo rapporto con il nostro ambiente. Un rapporto fatto di rispetto, cura e, appunto, meraviglia».



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