Arzachena Con 311 osservazioni accolte, il Puc che era stato approvato il 9 agosto 2024 ritorna lunedì in consiglio comunale ad Arzachena. È il risultato delle revisioni e integrazioni apportate durante la “fase partecipativa” avviata, tra tante polemiche, nei mesi scorsi. Polemiche neppure concluse, visto che dai banchi dell’opposizione è subito arrivata una eccezione di illegittimità e una richiesta di rinvio della seduta.
«Lunedì (16 giugno, ndr) in consiglio presentiamo il “piano urbanistico degli arzachenesi” per la riadozione – dice il sindaco Roberto Ragnedda –. È un piano revisionato e integrato dopo mesi di lavoro certosino sulla prima macro progettazione approvata lo scorso agosto. Ed è anche un piano capillare, radicato davvero nel territorio, ma anche rispettoso delle normative, dell’ambiente e ispirato da una visione di sviluppo sostenibile che tutela le risorse naturalistiche, la bellezza del paesaggio e tiene conto delle nuove esigenze economiche e sociali che il vecchio Piano di fabbricazione degli anni Ottanta non poteva più riscontrare. Ecco perché adottare e approvare il Puc è per noi una responsabilità, politica e amministrativa, alla quale non possiamo sottrarci».
Dal punto di vista procedurale, le modifiche – cinque incontri pubblici, l’ultimo lo scorso 26 marzo – sono state apportate in ragione delle osservazioni ricevute da geometri, architetti, ingegneri e, persino, dalla stessa amministrazione comunale tramite una “osservazione d’ufficio”. Tra le più rilevanti, l’ampliamento delle zone E e C di espansione residenziale e la revisione delle zone G di interesse generale. Una volta approvato in consiglio il piano, decorrono ulteriori 60 giorni di tempo per eventuali osservazioni aggiuntive. «Il Puc è un documento in divenire, passo per passo viene costruita la versione definitiva con un lavoro congiunto tra amministrazione, privati, imprese e Regione – spiega il sindaco –. Ogni fase è indispensabile e parte dell’iter previsto dalle norme. Le 311 modifiche accolte sono quelle in linea con le condizioni idrauliche del territorio, con i dettami del Ppr e con gli obiettivi alla base del piano. Ad esempio, limitare il consumo o lo spreco di suolo; riequilibrare le zone di espansione tra centro, frazioni coste ed entroterra; incrementare l’offerta di aree da destinare ad attività produttive; favorire l’edilizia sociale a costi calmierati. Un altro traguardo a cui miriamo è superare la tradizionale offerta turistica balneare, individuando asset strategici per creare nuove forme di turismo, che si traducono in parchi e itinerari archeologici, percorsi sportivi outdoor e di valorizzazione dei monumenti geologici».
Dall’opposizione, i consiglieri Rino Cudoni, Francesca Pileri e Fabio Fresi hanno contestato la legittimità della convocazione. «L’11 giugno, nel pomeriggio, è stata notificata ai consiglieri la convocazione della seduta per lunedì mattina. Tale convocazione viola quanto previsto dall’articolo 35 del regolamento per il funzionamento del consiglio comunale, che dispone che l’avviso di convocazione per le adunanze straordinarie deve essere consegnato ai consiglieri almeno cinque giorni prima della riunione. Nel caso, i giorni interi sono solo quattro. Inoltre, la documentazione voluminosa e complessa necessita di un congruo rinvio per l’esame». «Una tale quantità di atti – concludono – non può essere esaminata in pochi giorni. In tale quadro ancor più grave è l’assenza della commissione urbanistica consiliare, mai voluta costituire da questa amministrazione. Chiediamo che il rinvio della seduta non sia solo formale, ma che venga concesso un termine congruo, tale da permettere il confronto con gli uffici, l’interlocuzione con i cittadini e i portatori di interesse, lo studio della documentazione».
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