Nel caos delle incombenze quotidiane, è facile dimenticare l’importanza di archiviare correttamente le ricevute relative all’affitto e alle spese in condominio.
Eppure, questi documenti possono rivelarsi indispensabili in caso di controlli fiscali o di controversie con il locatore. Senza prove scritte dei pagamenti effettuati, infatti, il rischio di doppie richieste o sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate è dietro l’angolo.
Pagamento del canone d’affitto: come documentarlo in modo corretto
Ogni versamento del canone va sempre tracciato con cura. Esistono due modalità principali per certificare il pagamento dell’affitto:
- bonifico bancario con causale esplicita (es. “Affitto giugno 2025”);
- ricevuta firmata dal locatore (obbligatoria per i pagamenti in contanti).
In quest’ultimo caso, la ricevuta deve riportare:
- nome e cognome di inquilino e proprietario;
- indirizzo dell’immobile affittato;
- importo e causale del versamento;
- data del pagamento;
- firma del locatore.
Ricevute affitti e spese in condominio: cosa comprendono e perché vanno conservate
Le spese condominiali si suddividono in ordinarie e straordinarie. Le prime riguardano la gestione quotidiana delle parti comuni (scale, ascensore, illuminazione, portineria, assicurazione). Le seconde, invece, includono interventi (appunto) straordinari, come rifacimenti di facciate, tetti o impianti.
Ogni condòmino contribuisce secondo la propria quota millesimale, salvo diverse decisioni dell’assemblea. Conservare la relativa documentazione è essenziale non solo per motivi fiscali, ma anche in vista di future vendite o affitti dell’immobile.
Affitto e dichiarazione dei redditi: quando scatta la detrazione
Chi vive in affitto e presenta il Modello 730 o il Modello Redditi PF all’Agenzia delle Entate può accedere a specifiche agevolazioni fiscali, a condizione che l’abitazione sia quella di residenza.
Detrazione per inquilini a basso reddito:
- 300 euro con reddito fino a 15.493,71 euro;
- 150 euro con reddito fino a 30.987,41 euro.
Detrazione per contratti a canone concordato:
- 495,80 euro sotto i 15.493,71 euro;
- 247,90 euro tra 15.493,71 e 30.987,41 euro.
Agevolazioni per giovani inquilini (20-31 anni):
- fino a 991,60 euro per i primi 4 anni di contratto;
- se il 20% del canone supera 991,60 euro, è possibile detrarre tale percentuale fino a un massimo di 2.000 euro.
Bonus affitto per studenti fuori sede:
- detrazione del 19% su un importo massimo di 2.633 euro;
- valida solo se l’immobile è in un comune diverso da quello di residenza e vicino alla sede universitaria.
Quanto tempo bisogna conservare ricevute e documenti?
Per quanto riguarda le spese d’affitto, è consigliabile tenere traccia di ricevute firmate, bonifici o estratti conto, contratti registrati, eventuali detrazioni richieste. È opportuno conservare tali documenti per un minimo 5 anni dalla presentazione della dichiarazione dei redditi, ma è consigliabile tenerli per 10 anni, al fine di affrontare meglio eventuali contenziosi con il locatore.
Con riferimento invece alle spese condominiali, per interventi di ristrutturazione nelle parti comuni, è possibile richiedere la detrazione del 36% (dal 2025) fino a un massimo di 48.000 euro per unità abitativa. La quota detraibile spetta a ciascun condòmino in proporzione ai millesimi, solo se il pagamento è avvenuto nei termini.
Anche in assenza di un amministratore (stabili fino a 8 unità), è possibile ottenere la detrazione tramite bonifico parlante, autocertificazione dei lavori e codice fiscale del condominio.
In questo caso è consigliabile conservare per 5 anni i documenti relativi alle spese ordinarie e per 10 anni quelli relativi a spese straordinarie legate a bonus fiscali.
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