Innovazione e giovani, così Carraro Group rilancia la friulana Siap

Dove per anni si è parlato di zona in difficoltà oggi si respira aria di rilancio e innovazione. Enrico Carraro, presidente di Carraro Group, azienda padovana leader mondiale nei sistemi di trasmissione, ne parla con l’orgoglio di chi è stato protagonista di questo rilancio. L’occasione è la visita agli stabilimenti friulani della Siap, entrata nel gruppo Carraro nel 1988 e oggi diventata una realtà ben radicata nel tessuto industriale di Maniago grazie alla sua produzione di componentistica di qualità e ingranaggeria ad elevata complessità. Diversi gli ambiti di applicazione: dai sistemi di trasmissione per macchine movimento terra ed agricole ai generatori eolici, dalle applicazioni ferroviarie all’automotive. «E dovremo guardare con interesse anche al settore della difesa», sottolinea Carraro.

È nel 2019 che il gruppo padovano ha deciso di rilanciare con l’acquisto e la riconversione di fabbriche dismesse, assunzioni di giovani, investimenti strutturali e tecnologici. In soli cinque anni il numero di dipendenti è quasi raddoppiato, passando da 300 a 548 collaboratori. «Abbiamo trovato persone competenti e una politica vicina alle nostre imprese», aggiunge Enrico Carraro, «Maniago è diventato uno dei principali hub del gruppo per la produzione di ingranaggi». Accanto a Carraro Group ha creduto nel progetto anche Friulia, la finanziaria regionale, che oggi detiene il 20% del capitale di Siap. E proprio grazie a questa alleanza è stato possibile, nel 2023, recuperare un capannone di 14 mila metri quadrati a Montereale Valcellina, rimasto chiuso per anni dopo la delocalizzazione della precedente proprietà. Oggi, tra quelle mura, Siap produce ogni anno circa 500 mila ingranaggi per motori di camion. «Nell’ottica della sostenibilità», spiega Tomaso Carraro, presidente di Siap, «l’azienda sta valutando di realizzare un nuovo impianto di cogenerazione per miscela ad idrogeno da affiancare a quelli tradizionali già in funzione».

All’interno degli stabilimenti ci sono magazzini automatici ad alta densità, robot mobili autonomi, sistemi di intelligenza artificiale per la sicurezza e tracciamento dei flussi di materiali. Paolo De Col, general manager di Siap, mostra le ultime innovazioni: «Con questo magazzino eliminiamo i carrelli tradizionali, compattiamo gli spazi e otteniamo una gestione molto più efficiente. E allo stesso tempo investiamo nella sicurezza: sostituendo i muletti, riduciamo una delle principali fonti di rischio».

Per quanto riguarda i numeri, dal 2019 ad oggi, Siap è passata da 10 a 40 clienti, con un balzo di fatturato da 60 milioni agli attuali 127 milioni di euro e un potenziale di crescita stimato fino a 170 milioni. Oggi l’azienda opera su tre stabilimenti: uno dedicato agli ingranaggi per macchine agricole e movimento terra; uno, sempre a Maniago, per gli assali del fuoristrada Ineos Grenadier; infine, il più recente a Montereale Valcellina, per la produzione ad alti volumi di ingranaggi per camion, completamente automatizzato e robotizzato. Gli investimenti tra il 2017 e il 2024 superano i 110 milioni di euro, con 25 milioni stanziati solo l’anno scorso.

Dalla produzione di ingranaggi di alta precisione Siap ha esteso le proprie competenze all’automotive e al settore truck. Oggi è uno dei partner più importanti per i principali produttori di apparecchiature originali a livello mondiale, grazie a un’offerta tecnologica ampia e a una qualità garantita da processi fortemente verticalizzati. E l’azienda, già fornitore di importanti player come Iveco, guarda con attenzione alle possibilità offerte dagli imminenti e massicci investimenti nel settore della difesa. —

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