Deficit occupazionale nel terziario, in particolare per commercio, hôtellerie e ristorazione: all’appello mancano 260mila lavoratori. E questo nonostante un quadro generale che vede l’occupazione ai massimi. È l’allarme lanciato all’assemblea annuale di Confcommercio, che si è aperta con il video messaggio di Giorgia Meloni. Rivolgendosi ai partecipanti, la premier ha evidenziato come «le imprese del terziario di mercato contribuiscono per circa la metà del Pil e dell’occupazione. Siete uno dei motori dell’economia nazionale ed è solo grazie al vostro dinamismo e alla vostra capacità di intraprendere che l’Italia sta registrando indicatori macroeconomici estremamente positivi».
Nonostante i riconoscimenti e il tono rassicurante del capo del governo, il presidente della confederazione, Carlo Sangalli, non ha edulcorato la sua relazione ed è stato fin troppo esplicito: «Quella del deficit di risorse umane è una vera e propria emergenza, perché rischia di frenare la crescita economica dei settori considerati e del prodotto lordo dell’intero sistema italiano. Colmare la distanza tra domanda e offerta di lavoro non è solo urgente, è fondamentale per la crescita del Paese. Ci vogliono politiche mirate per far crescere il tasso di occupazione dei giovani e delle donne».
Tra le figure professionali più difficili da reperire commessi professionali, macellai, gastronomi, camerieri di sala, barman, cuochi/pizzaioli, gelatai, camerieri, addetti alla pulizia e al riassetto delle camere. Vale a dire il fulcro dell’industria dell’ospitalità e uno dei motori trainanti del turismo ricettivo, che mai come in questi ultimi due anni ha conosciuto numeri record di ospiti stranieri.
Proprio a questo settore nevralgico Sangalli ha dedicato un’ampia pagina della sua relazione: «Certo, il turismo italiano ha conseguito, nel 2024, il record di sempre in termini di presenze. Ma i primi mesi di quest’anno fanno emergere segnali di affaticamento. Inoltre, mentre le presenze degli italiani in Italia non sono ancora tornate ai livelli del 2019, gli stranieri sono cresciuti di quasi il 20% in questi anni. Il mondo chiede, desidera, vuole Italia. Agevoliamo e gestiamo questa domanda. Tenendo presente che le guerre commerciali e l’apprezzamento dell’euro potrebbero incidere negativamente. Insomma, non possiamo cullarci sulla dimensione quantitativa dei record».
«Bisogna costruire qualità nei servizi di mercato, a partire da quelli turistici. E anche qui – ha sottolineato Sangalli – c’è un tema di regole. Pensiamo solo all’invasione degli affitti brevi, che fanno concorrenza sleale alle nostre imprese alberghiere e squilibrano la vivibilità dei nostri centri storici. Una ragione in più per sostenere uno sviluppo della filiera turistica regolato, innovativo, sostenibile».
Alla presenza dei ministri Taiani, Urso e Santanchè, il presidente della confederazione – che quest’anno ha tagliato il traguardo degli 80 anni e vanta la più alta rappresentanza nel sistema Paese con una base di oltre 700mila imprese per un totale di 2,7 milioni di addetti – ha usato toni perentori: «È intollerabile lasciare in panchina la parte migliore e più innovativa della nostra forza lavoro. Sul versante del capitale umano rilanciamo l’esigenza di agire su 4 fondamentali assi d’intervento: demografia e politiche per la famiglia, la cura delle competenze e una valenza erga omnes della contrattazione collettiva realmente rappresentativa, con una contestuale programmazione di adeguati flussi di lavoratori immigrati».
Per Sangalli tutte le politiche – da Transizione 5.0 a Impresa 4.0, dai contratti di sviluppo al Programma nazionale per giovani – dovrebbero essere a misura di terziario di mercato. E sul versante fiscale occorrono politiche che aiutino l’adempimento, il contrasto e il recupero di evasione ed elusione, nonché un’equilibrata tassazione dell’economia digitale. In chiusura Sangalli ha ribadito che se trasporti, logistica e accessibilità abilitano l’economia dei flussi, i settori del commercio e dei servizi di prossimità rafforzano i luoghi e assicurano lavoro.
La foto è stata inviata dall’ufficio stampa di Confcommercio
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