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Le mani della criminalità organizzata anche sul Cuneese, l’allarme della Dia: “Infiltrazioni diffuse nell’economia locale” – Lavocedialba.it


Presenza capillare, metodi sempre più sofisticati e attenzione crescente per settori strategici dell’economia locale. La relazione semestrale 2024 della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) segnala un preoccupante aumento delle attività della ‘ndrangheta nella provincia di Cuneo, con infiltrazioni in settori cruciali come edilizia, autotrasporto, ristorazione, commercio al dettaglio e agricoltura.

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Secondo la relazione, le organizzazioni criminali calabresi hanno affinato le tecniche operative, creando società fittizie e utilizzando imprenditori locali come facciata per inserirsi nel tessuto economico del territorio. La strategia adottata punta principalmente su imprese in difficoltà finanziaria, offrendo liquidità attraverso prestiti usurari con lo scopo di assumere progressivamente il controllo aziendale.

Tra i settori più colpiti c’è l’edilizia, dove la presenza della criminalità organizzata non si limita più a fornire manodopera irregolare, ma si estende al controllo degli appalti pubblici e privati, soprattutto quelli finanziati attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Analogamente, nel comparto autotrasporti e logistica, il rischio riguarda non solo l’infiltrazione economica, ma anche l’utilizzo delle infrastrutture locali per attività di traffico di stupefacenti.

Nel primo semestre 2024, la DIA ha effettuato attività di monitoraggio su  appalti pubblici nella provincia di Cuneo, con particolare riguardo agli investimenti PNRR. Sono state eseguite verifiche incrociate su più di 50 imprese. In alcuni casi, i controlli hanno portato alla sospensione dei contratti in essere e all’attivazione delle misure di interdizione.

Meritano attenzione anche alcune operazioni giudiziarie rilevanti che hanno interessato direttamente il territorio. L’operazione “Alba Chiara” ha portato alla luce nel 2011 un locale di ‘ndrangheta con competenza anche nei comuni cuneesi di Alba e Sommariva del Bosco. L’inchiesta “Altan” del 2020 ha fatto emergere il locale di Bra e i suoi legami con le famiglie Alvaro e Grande Aracri, mentre la sentenza del Tribunale di Asti del 2022 ha confermato condanne per associazione mafiosa a carico di soggetti residenti nel Cuneese.

Nel 2024, si è registrata un’intensificazione delle attività di contrasto anche in ambito penitenziario e transfrontaliero. Il 18 marzo, la Polizia di Stato ha arrestato 39 persone accusate di far introdurre cellulari, droga e armi all’interno di carceri italiane, tra cui la Casa di Reclusione di Saluzzo, mediante l’uso di droni, con l’aggravante dell’appartenenza all’Alleanza di Secondigliano.

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L’8 gennaio, i Carabinieri hanno smantellato una rete di trafficanti di droga albanesi attiva tra Asti e Cuneo, scoprendo ad Alba una piantagione di cannabis. Il 9 aprile, la Polizia ha eseguito arresti per un traffico internazionale di cocaina e marijuana con ramificazioni anche in provincia di Cuneo. Il 14 maggio, è stato sequestrato un immobile di pregio a Pocapaglia, riconducibile a proventi da narcotraffico.

Si segnala inoltre la presenza di sodalizi criminali nordafricani e albanesi attivi nel favoreggiamento della prostituzione e nello spaccio di droga, nonché di gruppi sinti dediti a reati predatori. La prossimità con la Francia rende il Cuneese un potenziale corridoio per l’immigrazione clandestina, ulteriore elemento di vulnerabilità da monitorare

Un importante strumento di contrasto è rappresentato dai Gruppi Interforze istituiti presso la Prefettura, che coordinano l’attività di monitoraggio e controllo, potenziata ulteriormente con l’utilizzo della Banca Dati Nazionale Antimafia (BDNA).

È stato inoltre avviato un progetto di formazione congiunta tra Prefettura, Camera di Commercio e ordini professionali per sensibilizzare commercialisti, consulenti e imprenditori locali sui segnali di allarme relativi alle infiltrazioni mafiose nell’economia legale. Non mancano metodi intimidatori o coercitivi per assicurarsi la gestione di appalti e forniture. Tuttavia, emerge una sempre più diffusa consapevolezza tra gli imprenditori locali sulla gravità della situazione, e aumenta la collaborazione con le autorità, facilitando le attività investigative.

d.v.





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