Trasforma il tuo sogno in realtà

partecipa alle aste immobiliari.

 

Accordo storico sui dazi, cosa cambia per Italia e Europa


Una svolta nella lunga disputa commerciale tra Stati Uniti e Cina riapre scenari globali che toccano da vicino anche l’Europa e l’Italia. L’intesa raggiunta tra Cina e Stati Uniti promette una drastica riduzione dei dazi, con effetti immediati su esportazioni, equilibri geopolitici e strategie industriali. Questo nuovo quadro non solo favorisce il dialogo tra le due superpotenze, ma ridisegna i flussi commerciali tra Asia, America e Unione Europea.

Vuoi acquistare in asta

Consulenza gratuita

 

Usa e Cina trovano l’intesa sui dazi

Dopo una prima tregua tra Usa e Cina risalente ai primi giorni del maggio scorso, Washington e Pechino hanno raggiunto un accordo di massima su un “quadro generale” per superare la guerra dei dazi. Dopo due giorni di colloqui a Londra, i negoziatori hanno concordato le linee guida per ridurre le tariffe reciproche e attuare i punti decisi dai due leader negli ultimi incontri di Ginevra.

Questi accordi avevano cominciato a prospettarsi dopo la telefonata tra Xi e Trump del 5 giugno.

Si prospetta ora una tregua con una graduale rimozione delle tariffe punitive e la volontà di evitare un’economia divisa in blocchi. Le parti hanno anche discusso di settori strategici come i semiconduttori e le terre rare: gli Stati Uniti chiedono maggiore accesso alle terre rare cinesi, finora soggette a restrizioni di Pechino, e Pechino si è detta pronta a facilitare l’export di questi materiali verso l’Occidente.

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Export cinese in calo verso gli Usa, boom in Europa

La guerra dei dazi ha già lasciato il segno sugli scambi commerciali globali: negli ultimi mesi le esportazioni cinesi verso gli Stati Uniti sono crollate, mentre sono aumentate verso l’Europa. Nel mese di maggio 2025, nonostante il dato positivo complessivo (+4,8% annuo di export cinese), Pechino ha registrato un drastico -34,5% nelle spedizioni verso gli Usa, il calo più forte degli ultimi cinque anni.

Allo stesso tempo, le vendite cinesi verso l’Unione Europea sono balzate di circa +12% su base annua, compensando in parte la domanda americana perduta a causa dei dazi di Trump.

E così, l’Europa sta diventando sempre più centrale per l’export cinese, mentre le restrizioni incrociate tra Cina e Usa continuano a frenare gli scambi bilaterali. Pechino ha comunque chiuso maggio con un surplus commerciale vicino ai 103 miliardi di dollari, un dato che testimonia quanto la domanda estera, soprattutto quella europea, continui a sostenere la sua industria.

Come cambia l’export italiano con il nuovo scenario Usa-Cina

Per l’Unione Europea, il disgelo tra Washington e Pechino è una buona notizia, ma non viene accolto con entusiasmo cieco. La Cina, diventata ormai il primo fornitore dell’Ue, ha fatto registrare nel 2024 uno squilibrio commerciale non proprio trascurabile: 213,3 miliardi di euro di export europeo contro 517,8 miliardi di import, un disavanzo da oltre 300 miliardi.

Ora che l’accordo sui dazi promette di rimettere in circolo parte della domanda americana, la speranza è che l’ondata cinese sull’Europa si smorzi un po’. Ma c’è un grande se: se Pechino dovesse aprire i rubinetti in direzione Usa, l’Ue potrebbe rischiare di trovarsi con un ruolo da spettatore pagante in uno scambio dove si gioca a due.

I settori italiani a rischio e quelli da rilanciare

Dal punto di vista dei numeri, l’Italia presenta un consistente deficit commerciale con la Cina. Secondo l’Eurostat, nel 2024 l’Italia ha importato dalla Cina merci per circa 50 miliardi di euro, collocandosi al terzo posto Ue per import dalla Cina, mentre le nostre esportazioni in Cina sono molto inferiori.

Nel 2023 l’export italiano verso Pechino aveva toccato quota 19 miliardi di euro (+16,8% annuo), grazie alla forte domanda post-pandemia, rendendo la Cina il secondo mercato extra-Ue per il made in Italy dopo gli Usa. Ma, nei primi mesi del 2024 si è registrato un brusco rallentamento: -30% circa tendenziale nel primo semestre (in gran parte dovuto al boom eccezionale dei prodotti farmaceutici nel 2023, poi normalizzatosi).

Escludendo il settore farmaceutico, l’export italiano in Cina ad inizio 2024 ha mostrato comunque una lieve crescita (+5% ca.), segno che la domanda cinese per molti prodotti italiani rimane solida, specialmente beni di alta gamma come macchinari, moda, alimentare e lusso, apprezzati da una classe media cinese in espansione. Nel 2025 invece, secondo gli ultimi dati Istat, le esportazioni italiane verso la Cina hanno registrato un calo del 24,1% rispetto a gennaio 2024.

Assistenza e consulenza

per acquisto in asta

 

Come potrebbe cambiare il futuro dell’economia europea, l’avvertimento di Lagarde

Guardando al futuro prossimo, l’intesa sui dazi Usa-Cina potrebbe favorire un recupero degli scambi globali e una maggiore stabilità per le imprese europee. Ma resta il nodo di fondo: una frammentazione del commercio internazionale in blocchi rivali rischia di ridurre drasticamente l’interscambio mondiale, colpendo tutte le grandi economie.

Questo è il parere della presidente della Bce Christine Lagarde, intervenuta a Pechino presso la Banca Popolare della Cina. Lagarde ha richiamato la necessità di approcci condivisi e responsabilità diffuse, sia da parte dei Paesi con surplus che da quelli in deficit, specificando che le misure coercitive non risolvono gli squilibri commerciali, ma intaccano le basi stesse della crescita globale.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Contabilità

Buste paga

 

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati