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Fondi per la pesca green dall’Ue nella nuova strategia per gli oceani


Il Patto Europeo per l’Oceano rappresenta una risposta integrata e urgente alle numerose sfide che colpiscono gli ecosistemi marini. Cambiamenti climatici, inquinamento e sovrasfruttamento delle risorse stanno compromettendo la salute dell’oceano. A queste criticità si sommano crescenti tensioni geopolitiche che compromettono la sicurezza marittima, minano la cooperazione internazionale e mettono a rischio infrastrutture strategiche. In questo contesto la Commissione Europea propone il Patto come strumento per rafforzare il ruolo dell’Unione nella governance oceanica.

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Il ruolo strategico dell’oceano per l’Europa

L’oceano è vitale per la sopravvivenza del pianeta, produce gran parte dell’ossigeno atmosferico, fornisce risorse alimentari a miliardi di persone e regola il clima globale. Circa l’80% della biodiversità terrestre si concentra negli ecosistemi marini. Per l’Unione Europea, con circa 70.000 km di coste e il 40% della popolazione residente entro 50 km dal mare, il mare riveste un’importanza strategica. Il 74% del commercio estero dell’UE avviene via mare, mentre i cavi sottomarini gestiscono il 99% del traffico internet intercontinentale.

L’economia blu dell’UE impiega quasi 5 milioni di persone e genera oltre 250 miliardi di euro di valore aggiunto all’anno. Include settori quali la pesca, l’acquacoltura, il trasporto marittimo, il turismo costiero, i porti e l’energia marina rinnovabile. Durante la conferenza Onu sugli oceani, di scena a Nizza, Ursula von der Leyen ha annunciato che l’Europa investirà un miliardo di euro in 50 progetti in tutto il mondo per sostenere la conservazione degli oceani, la scienza e la pesca sostenibile.

Il Patto Europeo per l’Oceano: obiettivi e struttura

Il Patto è un’iniziativa dell’UE per integrare in un unico quadro le politiche marittime europee. Mira a garantire una gestione sostenibile dell’oceano attraverso la cooperazione tra Stati membri, regioni, comunità costiere e attori della blue economy, tra cui pescatori, imprenditori, investitori, scienziati e organizzazioni civili.
Sono sei le priorità principali:

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  • ripristino della salute e produttività dell’oceano;
  • competitività sostenibile dell’economia blu;
  • sostegno alle comunità costiere e insulari;
  • promozione di ricerca, innovazione e conoscenza marina;
  • potenziamento della sicurezza e resilienza marittima;
  • rafforzamento della diplomazia oceanica e governance internazionale.

Tra le azioni previste:

  • proposta di un Ocean Act entro il 2027 per una pianificazione marittima più efficace;
  • creazione di un Ocean Board per il monitoraggio e il coordinamento;
  • attivazione del Dashboard EU Ocean Pact per il controllo dei progressi;
  • finanziamenti e prestiti BEI per la resilienza delle comunità costiere;
  • strategia per un’acquacoltura sostenibile e iniziative contro la pesca illegale;
  • programmi per rimuovere ordigni inesplosi in acque UE;
  • rete di giovani ambasciatori del mare.

Funzionamento e impatto economico

Il Patto promuove un approccio integrato alla gestione oceanica. Prevede la semplificazione dei processi amministrativi e la riduzione degli obblighi di rendicontazione. La proposta dell’Ocean Act costituirà lo strumento legislativo per attuare le misure e modernizzare la pianificazione dello spazio marittimo.
L’iniziativa sostiene la competitività europea attraverso l’innovazione in settori emergenti come l’energia oceanica, l’acquacoltura sostenibile, la robotica marina e la bioeconomia. L’obiettivo è combinare sviluppo economico, inclusione sociale e tutela ambientale.

Pesca, comunità e giovani

Il Patto riconosce il ruolo strategico della pesca e dell’acquacoltura. L’Ue prevede una revisione della Politica Comune della Pesca e una visione a lungo termine fino al 2040. Sono previste misure per la decarbonizzazione della flotta, il sostegno alla pesca artigianale e la promozione del consumo di prodotti ittici sostenibili.

Per le comunità costiere, il Patto prevede strategie di sviluppo basate su fondi europei e prestiti mirati. Particolare attenzione è dedicata alle regioni ultraperiferiche e alle isole, spesso più esposte agli effetti del cambiamento climatico.

Sono previste azioni specifiche per giovani e donne: una rete europea di giovani ambasciatori, tirocini nella blue economy e programmi volti a favorire la partecipazione dei gruppi meno rappresentati.

Ricerca, sicurezza e diplomazia oceanica

Un altro obiettivo centrale del Patto è migliorare la conoscenza dell’oceano. Sarà avviata una nuova iniziativa per l’osservazione marina e per la realizzazione del Digital Twin Ocean, sulla falsariga di quanto previsto anche per la Strategia di resilienza dell’acqua. Si tratta di una rappresentazione digitale degli ecosistemi marini europei. Il Patto affronta anche i rischi emergenti legati alla sicurezza marittima: attacchi informatici, danneggiamento delle infrastrutture sottomarine e minacce ibride. Prevede il rafforzamento della cooperazione tra guardie costiere e una maggiore presenza navale europea.

Infine il Patto sostiene il multilateralismo e la diplomazia internazionale. L’Ue promuove la ratifica dell’accordo BBNJ per la protezione della biodiversità oltre le giurisdizioni nazionali, un trattato globale contro l’inquinamento da plastica e nuove aree marine protette.

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