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come tre aziende puntano su politiche di sostegno alla genitorialità


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Il calo della natalità in Italia rappresenta un problema che coinvolge società ed economia, con riflessi anche sul mondo del lavoro. Tre aziende, Kraft Heinz , Chicco ed Edenred Italia, hanno unito le forze per affrontare il tema con iniziative comuni e misure concrete a sostegno delle famiglie. A Milano, nella sede di Edenred, sono stati presentati i risultati di una survey interna che ha coinvolto oltre 700 dipendenti. Le risposte raccolte mostrano chiaramente come il supporto alla genitorialità influisca sul benessere dei lavoratori e possa rappresentare un elemento per la crescita delle imprese.

Rete adamo: una alleanza tra aziende per promuovere la natalità e la genitorialità

Rete Adamo nasce nel 2023 da una collaborazione tra Plasmon, Chicco ed Edenred Italia con l’obiettivo di sviluppare e promuovere politiche a sostegno della natalità e della genitorialità dentro le aziende. Questo progetto punta a considerare la genitorialità non solo come un bisogno personale ma come un valore capace di influenzare positivamente il clima aziendale, la produttività e l’efficienza. La rete crea momenti di confronto tramite tavoli di lavoro e survey periodiche, scambio di pratiche e monitoraggio dei risultati, con la finalità di coinvolgere anche le istituzioni per promuovere politiche pubbliche efficaci. I dati raccolti, infatti, non restano solo all’interno delle aziende ma alimentano un dialogo più ampio su questi temi, contribuendo a cambiamenti concreti.

Collaborazione e strategia condivisa

Questa collaborazione ha il vantaggio di mettere in comune esperienze e numeri, ampliando la portata degli interventi e dando forma a una strategia condivisa. I risultati della prima survey sono un importante punto di partenza per verificare l’efficacia degli strumenti adottati e capire quali aspetti devono essere migliorati. L’unione tra imprese di settori diversi, come alimentare, prodotti per l’infanzia e servizi, mostra anche un esempio pratico di come il tessuto industriale italiano possa rispondere con iniziative interaziendali a una problematica sociale urgente.

I risultati della survey: flessibilità e sostegno economico fondamentali per i dipendenti

La ricerca ha coinvolto 705 dipendenti, con una rappresentanza equilibrata tra genitori e non genitori , prevalentemente nella fascia di età 25-45 anni. È emerso che il 79% degli intervistati raccomanderebbe il proprio posto di lavoro, dato molto superiore alla media nazionale di poco più del 40% registrata nel rapporto Great Place to Work 2025. Questo testimonia una buona risposta alle politiche di welfare aziendale messe in campo dalle tre realtà.

L’80% dei lavoratori ritiene che misure a supporto della genitorialità favoriscano una maggiore tranquillità nel progettare la famiglia. Nessuna differenza significativa tra chi ha figli e chi no: la percezione positiva di queste iniziative è condivisa. Il sostegno alla genitorialità ottiene un punteggio pari a 7,7 su 10 come valore sul benessere individuale e organizzativo. Essere consapevoli di avere il supporto dell’azienda per la famiglia accresce molto il senso di appartenenza, così lo dichiara l’80% dei dipendenti.

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Priorità emerse dal sondaggio

Dal sondaggio emergono due priorità per chi lavora e vuol costruire una famiglia: la flessibilità dell’orario è richiesta dall’86,4% e la riduzione dell’impatto economico dal 74,7%. Anche riguardo alle istituzioni, i principali bisogni indicati sono conciliazione lavoro-famiglia e stabilità economica . Dati precisi che indicano il cuore delle difficoltà vissute dalle famiglie italiane. Questi aspetti sono al centro delle iniziative che le aziende della rete cercano di implementare, con l’obiettivo di incidere positivamente sulla vita dei dipendenti.

Impatti concreti delle politiche aziendali su natalità e clima lavorativo

Nel primo anno di attività, Rete Adamo ha riscontrato qualche dato significativo: le dimissioni volontarie sono scese del 4% e il tasso di natalità nei dipendenti è aumentato del 2%. Questi risultati dimostrano che un sostegno ben strutturato può influire non solo sul benessere personale, ma anche su indicatori concreti come la permanenza in azienda e la scelta di avere figli.

Il 78% dei dipendenti dichiara che la flessibilità lavorativa aiuta ad essere più efficaci nel proprio ruolo. Gestire la famiglia senza rinunciare al lavoro diventa possibile con modelli capaci di fornire spazi adatti alle esigenze personali. Secondo Corrado Colombo, portavoce della rete e vicepresidente commerciale di Artsana Group, questa sinergia tra aziende incentiva l’impegno a favore della natalità, che si traduce in una competitività sostenuta. Il dialogo tra imprese e la condivisione di dati favoriscono l’individuazione di strategie altrimenti difficili da perseguire ognuno per conto proprio.

Il ruolo della collaborazione pubblico-privato

Colombo sottolinea come la collaborazione tra pubblico e privato sia realizzabile e necessaria, perché da sola nessuna azienda può affrontare una tematica così complessa. Il modello adottato da Rete Adamo rappresenta un esempio concreto di come la cooperazione possa generare strumenti più efficaci per sostenere famiglie e lavoratori.

La crisi demografica italiana al centro del dibattito istituzionale e imprenditoriale

Il 2024 ha registrato un record negativo di nascite in Italia: solo 370.000 bambini sono venuti al mondo, un numero che evidenzia la gravità della situazione. Gigi De Palo, presidente della fondazione Natalità e direttore generale della fondazione Angelini, evidenzia come, pur parlando molto di famiglia, il sistema italiano metta in campo meno politiche dedicate rispetto ad altri paesi europei.

I dati Istat mostrano che il desiderio di costruire famiglie resta vivo tra i giovani: il 74,5% degli adolescenti vuole sposarsi e il 70% desidera avere figli, in prevalenza due o tre. La distanza tra aspirazioni e realtà è dovuta a fattori che complicano la scelta di diventare genitori. De Palo ricorda che la questione natalità sarà centrale nell’agenda politica dei prossimi anni e serve inquadrare meglio i bisogni reali di lavoratrici e lavoratori per evitare ulteriori cali.

Prospettive nel mondo imprenditoriale

Dal punto di vista delle imprese, Alessandro Fontana, direttore del centro studi di Confindustria, indica nella demografia la sfida principale per sostenere la crescita e il welfare. Nel documento di Confindustria emerge che molte aziende stanno già investendo in previdenza complementare e assistenza sanitaria. Resta però da affrontare la partecipazione al lavoro di giovani e donne e definire una gestione dell’immigrazione che attragga e mantenga competenze. Fontana sottolinea come non esista una soluzione immediata, ma una serie di azioni da mettere in campo rapidamente per stabilizzare il futuro del paese.

Le aziende coinvolte in Rete Adamo mostrano che misure stabili e coordinate migliorano la gestione famiglia-lavoro, diminuiscono l’abbandono dopo la nascita dei figli e contribuiscono ad arrestare la caduta delle nascite. La collaborazione con istituzioni diventa indispensabile per elaborare politiche più complete e durature, in grado di far fronte a questa emergenza sociale. Il confronto e la condivisione tra pubblico e privato si configurano come prospettive necessarie per sostenere concretamente le famiglie italiane.

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All’incontro a Milano hanno partecipato anche Simona Finazzo, chief public affairs di Edenred Italia, Luigi Cimmino Caserta, responsabile relazioni istituzionali Kraft Heinz e Arianna Visentini, CEO di Variazioni, illustrando così un impegno condiviso tra più attori coinvolti.





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