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Commercio, dopo Trento proteste anche anche degli esercenti di Rovereto: «Troppi furti, impossibile continuare così»


di
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Il presidente dell’Associazione pubblici esercizi della Vallagarina Ciro Di Vito: «Ci sentiamo abbandonati». La sindaca Robol: «Discuterne a livello provinciale»

Non sono solo gli esercenti di Trento a lanciare l’allarme sul fronte della sicurezza. A parlare di «situazione fuori controllo», in queste ore, sono infatti anche i pubblici esercizi di Rovereto. Che si dicono «esasperati». E chiedono «misure urgenti» al Comune.

«Furti e danneggiamenti continui»

Gli esercenti roveretani, per voce del presidente dell’Associazione pubblici esercizi della Vallagarina Ciro Di Vito, ricordano «gli episodi di furti, danneggiamenti, intrusioni notturne» che ormai, dicono, «sono all’ordine del giorno». Ultima, in ordine di tempo, la spaccata alla locanda al Castello nella notte tra giovedì e venerdì. «La goccia che fa traboccare il vaso» tuona Di Vito. Che è netto: «Non è possibile continuare così, ci sentiamo abbandonati e senza alcuna protezione. In molti pensano di chiudere o spostare l’attività in luoghi più sicuri e sorvegliati». Una «sconfitta per Rovereto, la seconda città del Trentino» prosegue il presidente. Deciso a chiedere un cambio di passo: «Le forze dell’ordine, che ringraziamo — dice — fanno quello che possono, ma bisogna assolutamente potenziare gli organici e rendere effettiva ed efficace l’azione della videosorveglianza». Per provare, osserva Di Vito, a «individuare tempestivamente gli autori di questi reati e assicurarli alla giustizia». «Questo sentimento di impotenza — aggiunge — è davvero frustrante, inaccettabile pensare di proseguire così». Di qui l’appello rivolto al Comune: «L’amministrazione comunale ci convochi, si confronti con noi, proponga azioni concrete, solleciti le forze dell’ordine e chi ha la responsabilità di garantire la sicurezza di cittadini e imprese. I reati contro la proprietà sono in aumento esponenziale. Noi supportiamo gli operatori con lo “Sportello sicurezza” e il servizio legale di Confcommercio, ma qui servono interventi straordinari per cercare di limitare un fenomeno mai verificatosi prima».




















































La sindaca: «Discuterne a livello provinciale»

Non si tira indietro Giulia Robol. «Effettivamente — ammette la sindaca di Rovereto — questi episodi si stanno intensificando. Mi pare però che non riguardino un territorio unico, ma piuttosto territori allargati: succedono a Rovereto, a Trento, ma anche ad Ala, nei paesi». E dunque, prosegue la prima cittadina, anche la riflessione deve essere allargata. Perché è necessario stabilire «una serie di misure da mettere in campo a livello generalizzato e non legate a un unico contesto». La risposta agli esercenti è dunque conseguente: «Personalmente, ho dato la mia disponibilità a un confronto. Ma a mia avviso sarebbe più importante discuterne a livello provinciale». Convocando il comitato per l’ordine e la sicurezza. E definendo misure per arginare il problema. «È chiaro che è importante intervenire anche dopo i furti per supportare gli esercenti. Ma il punto fondamentale è riuscire a interrompere o quantomeno arginare queste situazioni». E per fare questo, conclude Robol, «non si possono coinvolgere solo i sindaci: serve una visione più ampia».

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A tornare sul tema è anche il presidente di Confesercenti Mauro Paissan. Che commenta con favore la proposta dell’assessore del Comune di Trento Alberto Pedrotti di istituire un fondo di risarcimento per le attività colpite da furti e spaccate. «Si tratta — osserva Paissan — di una iniziativa importante, che testimonia una concreta attenzione dell’amministrazione comunale verso il tessuto imprenditoriale cittadino». Ma gli occhi sono puntati anche verso Piazza Dante: «L’auspicio è che la Provincia voglia attivarsi con un intervento straordinario». Che, per Confesercenti, vorrebbe dire l’istituzione di un fondo speciale provinciale a fondo perduto, «per permettere alle aziende di investire in sistemi di sicurezza».

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9 giugno 2025

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