Il nuovo Usv taiwanese è in procinto di svolgere test decisivi. Una volta che saranno disponibili in numero sufficiente, questi droni potranno pesare sull’equilibrio strategico. Ma ancora Taiwan non ha nemmeno un drone di superficie operativo
08/06/2025
Nelle prossime settimane Taiwan si prepara a testare un nuovo unmanned surface vessel, progettato per rafforzare le capacità difensive navali dell’isola. Il drone marino in questione, noto come progetto “Kuai Chi”, è stato sviluppato dal National Chung-Shan Institute of Science and Technology (Ncsist), principale ente di ricerca e sviluppo taiwanese nel settore della difesa. Secondo quanto riportato in forma anonima da una fonte militare, il primo test operativo del drone è previsto entro la fine del mese, mentre un test in condizioni di combattimento reale è previsto per il prossimo agosto, all’interno di un’esercitazione missilistica di precisione nel sud di Taiwan. L’obiettivo è completare tutti i test entro la fine dell’anno, con la produzione in serie del drone (al momento si parla di almeno duecento esemplari da costruire) che dovrebbe iniziare nel 2026.
Il ministero della Difesa taiwanese ha destinato oltre 800 milioni di dollari taiwanesi (pari a circa 25 milioni di dollari statunitensi) al progetto, affidando la costruzione dei primi esemplari all’azienda Lungteh Shipbuilding. L’appalto prevede la costruzione di tre droni d’attacco e un’imbarcazione da utilizzare come bersaglio in altri test. Questi Usv avranno una lunghezza inferiore ai dieci metri, un dislocamento inferiore alle quattro tonnellate e un pescaggio inferiore ai 50 centimetri, e saranno equipaggiati con sistemi di guida e puntamento dotati di intelligenza artificiale, in grado di agganciare e colpire autonomamente bersagli nemici assegnati.
Poco prima del test del suo USV, il Ncsist ha organizzato anche una dimostrazione pubblica prevista per il 17 e 18 giugno, atta a mostrare le capacità di una gamma di differenti Usv destinati a svariate missioni, dall’attacco al pattugliamento, dalla ricerca e salvataggio al monitoraggio ambientale e alla logistica. L’evento coinvolgerà sette aziende taiwanesi e cinque statunitensi, con quattro imprese locali (Thunder Tiger Technologies, Carbon-Based Technology, Corum Yachts International e Lungteh Shipbuilding) che effettueranno dimostrazioni in mare. Tuttavia, né il “Kuai Chi” né il drone militare Endeavour Manta della Csbc Corporation Taiwan, presentato lo scorso marzo, prenderanno parte all’evento per motivi di riservatezza (anche se Ncsist ha suggerito che il suo drone potrebbe essere presentato in occasione del Taipei Aerospace and Defense Technology Exhibition di settembre, se supererà tutti i test previsti).
“Sebbene questi piccoli droni acquatici carichi di esplosivo presentino degli svantaggi tattici, sono particolarmente adatti a rendere molto più difficile un’invasione di Taiwan da parte delle forze di Pechino”, notano su The WarZone Howard Altman e Tyler Rogoway, “Difendersi da loro è possibile in molte circostanze, ma farlo richiede risorse e attenzione e può limitare la manovrabilità di una nave. Rappresentano inoltre una minaccia per gli obiettivi costieri, come le navi attraccate e le strutture portuali. Quando agiscono in gruppo, fermarli diventa molto più difficile. Taiwan potrebbe inondare il canale con queste armi come misura per rallentare almeno un’operazione di invasione attraverso il canale e aumentarne il “costo”, fungendo da deterrente.
Tuttavia, al netto dei vantaggi riportati dagli analisti, e nonostante Taiwan abbia adottato un piano nazionale mirato a sviluppare le proprie capacità unmanned, la messa in campo di Usv sembra procedere a rilento rispetto alla tabella di marcia, non avendo ancora nessun drone marittimo operativo nella sua flotta. Un ritardo che potrebbe rivelarsi fatale, viste le particolari condizioni geografiche del teatro in quetsione.
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