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Spid, con quali operatori sarà a pagamento? Ecco come mantenere gratis l’identità digitale


di
Cristina Marrone

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Il servizio Spid, finora gratuito, diventerà a pagamento con i provider Aruba e Infocert. Chi non intende pagare il servizio può decidere di non rinnovarlo e aprire l’identità digitale con un gestore che mantiene la gratuità. Ecco quali

Il primo, a partire da maggio, è stato Aruba. Da fine luglio si unirà anche Infocert. Il servizio Spid, finora gratuito, offerto dai due provider per fornire l’identità digitale per i servizi online della Pubblica amministrazione diventa a pagamento. Gli utenti che desiderano rinnovare la propria identità digitale dovranno pagare un canone annuale di 5,98 euro. E altri gestori potrebbero aggiungersi. Il Codacons parla di diritti dei consumatori lesi e già annuncia azioni risarcitorie. 

Il governo punta sulla Carta d’identità elettronica

L’introduzione di un costo per il rinnovo del servizio Spid (che fa capo all’Agenzia per l’Italia Digitale) sarebbe motivato dalla necessità di garantirne la sostenibilità economica e supportarne l’evoluzione tecnologica, aspetti difficili da assicurare in assenza del contributo complessivo di 40 milioni promesso nel 2023 dal governo per sostenere i costi di gestione. Il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo rassicura: «I 40 milioni destinati ai provider ci sono» e dovrebbero essere sbloccati a fine luglio, allo scoccare della scadenza della convenzione tra Stato e fornitori di Spid, che ora dovranno decidere se rinnovarla o chiudere il servizio. Allo stesso tempo sottolinea che già esiste un’alternativa gratuita: la carta di identità elettronica europea (Cie) «che consentirà di avere uno strumento tecnologico simile allo Spid e funzionerà oltre i confini del nostro paese». Nei mesi i diversi provider hanno iniziato a far pagare le modalità di attivazione dello Spid più comode per l’utente (ad esempio il riconoscimento da remoto) ma ora sono avvertiti: il governo punta a sostituire lo Spid con la Cie. 




















































Il 70% delle utenze Spid è gestito da Poste Italiane

Il 90% degli accessi ai servizi digitali della PA avviene oggi attraverso lo Spid (circa 1,2 miliardi nel 2024). Il sistema alternativo, la Cie, gestita dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ha per ora un ruolo marginale (52 milioni di accessi nel 2024 a fronte di 48,2 carte distribuite). Va detto che il 70% delle utenze Spid è gestito da Poste Italiane che non ha annunciato la fine della gratuità: per ora il problema del pagamento riguarderà un numero limitato di persone. Chi non intende pagare il servizio Spid può decidere di non rinnovarlo e aprire l’identità digitale con un altro gestore che mantiene la gratuità o usare la Cie, che è gratis.

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8 giugno 2025

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