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Il futuro dell’azienda brianzola che segnerà anche il futuro dell’impresa italiana: che cosa si rischia


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L’11 giugno ci sarà ancora un incontro tra azienda e rappresentanze sindacali, ma ad oggi non si preannuncia nulla di buono. STMicroelectronics ha confermato gli esuberi nello stabilimento di via Olivetti ad Agrate Brianza e nelle prossime settimane saranno 97 i lavoratori a tempo determinato che dopo 12 mesi si vedranno lasciati a casa. Intanto fino a questo momento non sono ancora giunte risposte dai ministri Giancarlo Giorgetti (Economia) e Aldo Urso (Impresa) in merito a quella convocazione urgente che la Rsa aveva richiesto mercoledì mattina dopo l’incontro (fallimentare) con l’azienda presso la sede di Assolombarda.

L’assemblea pubblica in Comune 

Nel frattempo il territorio si mobilita: il Comune di Agrate Brianza ha organizzato per il 13 giugno (ore 20.30 sala consiliare, via San Paolo) un’assemblea pubblica proprio sulla vicenda del sito che conta oltre 5.300 dipendenti ed è un vero e proprio fiore all’occhiello per il colosso dei microprocessori. Anche perché la crisi dell’azienda ha naturalmente ripercussioni su tutto il territorio, non solo su quello di Agrate Brianza. Perché quell’oltre migliaio di esuberi di cui oggi si parla – all’interno del piano triennale – corrispondono non a numeri ma a lavoratori, spesso interi nuclei familiari, che rischiano di perdere il proprio posto di lavoro. Persone che si ritroveranno in condizioni di fragilità e che busseranno (anche) alle porte dei Comuni di residenza per chiedere un aiuto. Al tavolo dei relatori le sigle sindacali che illustreranno la situazione della multinazionale che in Italia e in Francia viene sovvenzionata con fondi pubblici. Passa da Agrate il futuro industriale della Lombardia e di tutto il paese. È questo il titolo che è stato dato all’assemblea. Gli organizzatori hanno invitato all’incontro i sindaci del territorio, e gli esponenti politici a livello provinciale, regionale e nazionale

Chi e quanti rischiano di rimanere a casa 

Ma che cosa sta succedendo nel colosso mondiale dei microprocessori? La redazione di MonzaToday nei giorni scorsi ha interpellato l’azienda per sapere quanti sono esattamente i lavoratori che rischiano di rimanere a casa dopo l’annuncio di quei  5mila – e non più 2.800 – esuberi a livello mondiale in previsione nei prossimi tre anni. “Come annunciato il 10 aprile – ci avevano fatto sapere in una nota ufficiale – in base alle attuali proiezioni, il programma aziendale di ridisegno della struttura manifatturiera di STMicroelectronics prevede che fino a 2.800 persone lascino l’azienda a livello globale su base volontaria. Questi cambiamenti dovrebbero verificarsi principalmente nel 2026 e nel 2027”. 

I numeri del turnover

Sono quindi 2.800 i dipendenti di STMicroelectronics in tutto il mondo che risulterebbero “di troppo” e che dovrebbero “abbandonare” l’azienda in modo volontario. Un numero che, dal sito di Agrate Brianza, precisano “non include il turnover naturale. La cifra indicata il 4 giugno di 2.000 dipendenti potenzialmente in uscita per il turnover naturale è una stima per i prossimi tre anni, basata su trend globali in passato riscontrati in tutto il Gruppo ST. Il turnover varia notevolmente da un’area geografica all’altra. Il turnover non è correlato all’attuazione del programma aziendale”. 

 

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