Esenzione IMU 2025: ora è per sempre, ma non per tutti. Scopri a chi spetta l’esenzione perpetua della tassa.
Per molti contribuenti, il 16 giugno rappresenta un giorno da segnare sul calendario. È questa, infatti, la scadenza della prima rata IMU, la tassa municipale che colpisce in particolare i proprietari di seconde case e abitazioni di lusso. Ma mentre per alcuni resta un obbligo fisso e ineludibile, per altri il quadro è radicalmente cambiato.
In un contesto fiscale dove ogni risparmio conta, la possibilità di non dover più versare l’IMU rappresenta un sollievo concreto. La legge, negli anni, ha previsto numerose esenzioni, ma raramente queste hanno assunto un carattere strutturale. Le continue modifiche normative e le differenze applicative tra i Comuni hanno spesso reso l’intero sistema difficile da interpretare.
Negli ultimi mesi, tuttavia, si è rafforzato un principio che mira a tutelare alcune categorie fragili. L’attenzione si è concentrata in particolare su anziani e disabili, spesso costretti a trasferirsi stabilmente in strutture sanitarie o case di riposo, lasciando così sfitte le abitazioni in cui vivevano. Un cambiamento che, secondo la legge, può avere riflessi significativi sull’obbligo IMU.
Allo stesso modo, anche le famiglie composte da coniugi che vivono in abitazioni diverse — per ragioni di lavoro o salute — si sono viste riconoscere nuove tutele fiscali, grazie a interventi recenti della Corte Costituzionale e della Cassazione. Questo ha prodotto una svolta importante nel concetto di “abitazione principale”, con effetti pratici immediati.
Chi resta fuori dall’obbligo e cosa cambia davvero
La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 209 del 2022, ha già chiarito che l’esenzione IMU può essere riconosciuta anche a ciascun coniuge residente in immobili diversi, a prescindere dal Comune di residenza. Un principio ora definitivamente confermato dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 4292/2025, che ha stabilito in via definitiva che non è più necessario che l’intero nucleo familiare risieda nello stesso immobile per ottenere l’esenzione.
Ma la vera novità del 2025 riguarda gli anziani e i disabili ricoverati permanentemente in strutture sanitarie. Come ricorda Brocardi, l’esenzione dall’IMU per questi soggetti non è più temporanea né soggetta a interpretazioni locali: diventa automatica e permanente, purché l’immobile non venga affittato e si tratti dell’unica proprietà. Questa misura, resa possibile dal combinato disposto della L. 160/2019 e delle successive pronunce giurisprudenziali, è ora parte integrante e stabile del sistema fiscale.
Esenzione perpetua, ma con condizioni precise
L’esenzione non si applica indiscriminatamente: il beneficio riguarda solo un’unità immobiliare e solo se non locata. Inoltre, l’interessato deve avere residenza anagrafica e dimora abituale presso la struttura sanitaria. Questo meccanismo, ora ufficialmente recepito e stabilizzato, consente finalmente di alleggerire in modo permanente il carico fiscale su chi non può più fare uso della propria casa.
Infine, anche le abitazioni occupate abusivamente, come stabilito dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 60/2024, non generano più obbligo IMU: non rappresentano un indice di ricchezza. Così, la tassazione immobiliare si adegua gradualmente a una realtà sociale più complessa, distinguendo tra rendita potenziale e utilizzo effettivo.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link