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“Il bio carburante sostenibile potrebbe rilanciare il settore”


Modena, 6 giugno 2025 – La bella notizia che Stefano Domenicali, Ceo della Formula1 annuncia con un videomessaggio ai 900 addetti ai lavori che hanno stipato ogni posto disponibile del Teatro Storchi per il convegno inaugurale del MotorValley Fest, viene accolta da alcuni con un sorriso, da altri con un sospiro di sollievo: “Nel 2026 presenteremo un nuovo bio carburante completamente sostenibile, stiamo inoltre sviluppando soluzioni avanzate basate sulla intelligenza artificiale e analisi dei dati per migliorare la performance in pista, la sicurezza e l’esperienza dei fans”.

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E’ quello che l’intero settore automotive – che in Italia occupa un milione e 100mila persone – stava aspettando per rilanciare un comparto messo in ginocchio dal famoso stop ai motori endotermici, previsto dall’Unione Europea per il primo gennaio 2035. Ci vorrà tempo, ma si è aperto uno spiraglio verso una transizione ecologica che preveda una pluralità di motricità, elettrico, ibrido ed endotermico a biocarburante. Modena, da sette anni ufficialmente capitale della MotorValley, avrà un ruolo di primo piano in tutto ciò.

I gruppi automobilistici di tutto il mondo cercano in questa tre giorni, dove interverranno 200 speaker dai 5 continenti, nuove strade per rilanciare conti e vendite. La battaglia dei dazi e il mancato decollo delle vetture elettriche hanno reso difficile ogni previsione e sta aumentando il pressing su Bruxelles per arrivare alla neutralità tecnologica.

Non ha dubbi sul futuro del settore il nuovo presidente dell’associazione MotorValley, Andrea Pontremoli. “Abbiamo affidato a Nomisma il compito di realizzare uno studio serio su ciò che rappresenta la MotorValley nel mondo e quali sono le competenze che abbiamo a disposizione – dice – Il primo dato è che siamo 15.082 imprese e che il distretto si sta allargando a macchia d’olio. Vedete, la nostra vera forza non sono solo i grandi marchi di primo piano che io l’onore di rappresentare e che oggi siedono a questo tavolo, Ferrari, Maserati, Pagani, Ducati, Lamborghini e Dallara, ma aziende come la Poggipolini di San Lazzaro di Savena che produce i migliori bulloni e sistemi di fissaggio critici al mondo o la Cts di Maranello che fa prototipazione di impianti di scarico per motori ad alte prestazioni e tante altre”.

Benedetto Vigna, amministratore delegato di Ferrari, il fisico e informatico che in 3 anni e mezzo ha portato la Casa di Maranello a un efficientamento con record di vendite, fatturato e remunerazione per i dipendenti sostiene che “la sfida principale per la Ferrari è capire che oggi noi siamo forti grazie ai clienti e questo non va mai dimenticato. Io vengo dal mondo dei semiconduttori – ha detto- dove non fai niente se i partner non ti aiutano. Oggi non vediamo paura in ciò che è nuovo, in ciò che è diverso e nemmeno per il futuro”. Tira aria di ottimismo anche in Maserati. Dopo l’annuncio che la produzione delle sportive di lusso tornerà in viale Ciro Menotti, come ha confermato Santo Ficili: “Stiamo attraversando un momento difficile ma abbiamo un piano di rilancio che coinvolgerà tutto il territorio, a partire dai nostri dipendenti, concessionari e fornitori. Qui produciamo delle macchine meravigliose e presto trasferiremo a Modena la produzione di GranTurismo e GranCabrio che qui sono state progettate e hanno le loro radici, mentre a Mirafiori si fabbricherà la 500 ibrida “.

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