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Poschiavino, il Comitato non ci sta: il torrente fa paura, eppure «nessuna scheda all’Aqst per la sicurezza»


Il Comitato di cittadini di Madonna di Tirano torna a sollecitare un piano strutturato per la messa in sicurezza del torrente Poschiavino, lamentando l’assenza di progetti dedicati nell’elenco presentato dal Comune all’Accordo quadro di sviluppo territoriale 2025: «Turismo e cultura sono importanti, ma la salvaguardia dei cittadini deve venire prima»

Non ne lascia cadere una il Comitato di cittadini di Madonna di Tirano riunito per la sicurezza del torrente Poschiavino che, a pochi giorni dalla comunicazione da parte dell’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Stefania Stoppani, del lungo elenco di progetti presentato all’Accordo quadro di sviluppo territoriale per l’ottenimento dei finanziamenti, lamenta l’assenza del nodo Poschiavino.

«Da tempo il Comitato Poschiavino chiede un programma completo per la messa in sicurezza del torrente e anche nell’ultimo incontro ufficiale avuto con l’attuale amministrazione tiranese non abbiamo avuto risposte esaustive, complete né tanto meno dettagliate – fa sapere in una nota -. Registriamo che la nuova amministrazione sta lavorando alacremente in sinergia con gli enti preposti ma riteniamo tuttavia che sia importante attuare, implementandole e migliorandole tutte quelle iniziative condivise che la vecchia amministrazione aveva avviato coordinandosi con il vicino comune di Villa di Tirano e gli altri enti preposti Ribadiamo inoltre, che le risorse per la messa in sicurezza del nostro quartiere ci sono, pertanto invitiamo gli amministratori di Tirano, affinché presentino da subito formale richiesta di finanziamento in ambito Aqst 2025, passando così dalle promesse ai fatti».

L’Aqst gestisce ingenti risorse (75 milioni nel 2024) frutto dei proventi relativi ai canoni idroelettrici versati dai concessionari (Enel, A2A ed Edison), che «devono essere spesi in scienza e coscienza privilegiando in primis le opere che salvaguardino l’incolumità dei cittadini e la tutela dei loro beni», precisano. Aggiungendo: «Turismo, cultura, sport sono temi senz’altro importanti per la nostra cittadina, ma la messa in sicurezza del territorio deve avere la priorità, ancor più se si utilizzano risorse all’uopo destinate che provengono dallo sfruttamento idroelettrico delle nostre acque».

Riassumendo le problematiche del Poschiavino, il Comitato chiede: il rifacimento del ponte sull’Adda e la realizzazione della passerella pedonale per la quale il Comune di Villa di Tirano ha già inviato all’amministrazione di Tirano progetto di massima, completamento parapetti, consolidamento argini e pulizia ricorrente in alveo. Infine la prevedibile stoccata: «Pensiamo che le richieste fatte dal Comitato Poschiavino avrebbero potuto meritare almeno una scheda di Aqst».

Soltanto due mesi fa il sindaco aveva precisato – e non ha cambiato idea – che la gestione della sicurezza idraulica, che include la manutenzione degli argini e la messa in sicurezza dell’alveo del Poschiavino, è una questione che riguarda diversi livelli di governo: Stato, Regione e Comune. In particolare, «l’intervento sul ponte del Poschiavino e sulla strozzatura lungo la ss. 38 dovrà essere organizzato attraverso la collaborazione di tutti gli enti competenti e non si può pensare che il Comune di Tirano possa intervenire da solo», il pensiero di Stoppani che ha ricordato l’intervento urgente di rimozione di materiali in alveo con pulizia della griglia selettiva fatto nei mesi scorsi e quello del programma “Fiumi sicuri” per il 2025 nel tratto urbano del Poschiavino.

È già stato inoltre programmato un intervento di messa in sicurezza e consolidamento dell’argine in sponda sinistra del Poschiavino, nel tratto tra la rotatoria e il ponte sulla ss. 38 e saranno consolidati gli argini dal ponte fino alla confluenza con l’Adda

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