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Pmi e gestione sostenibile dei dispositivi


Il 91% delle Pmi italiane sta rispondendo al problema del consumo energetico, ripensando l’approccio ai dispositivi digitale dei dipendenti, incentivando pratiche sostenibili, con margini di miglioramento. È quanto emerge dall’analisi dell’azienda tecnologica Asus, condotta in collaborazione con Research Dogma, sulla base di interviste a 400 responsabili IT e decisori aziendali, presentata in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente (5 giugno).

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consumo energetico
Foto di CardMapr.nl su Unsplash.

La survey evidenzia come la gestione consapevole delle dotazioni informatiche, dai criteri di acquisto fino al fine vita dei dispositivi, stia assumendo un ruolo sempre più strategico. Il 90% ritiene fondamentale che i PC garantiscano efficienza energetica certificata, mentre l’84% apprezza i fornitori che si occupano anche del ritiro e riciclo delle apparecchiature dismesse. Anche i materiali di costruzione e imballaggio hanno un peso: l’81% delle imprese desidera infatti che siano interamente riciclabili.

Consumo energetico: 91% Pmi adotta pratiche sostenibili

I dati dell’osservatorio Asus 2025 sottolineano il cambio di rotta osservato nelle Pmi italiane. La stragrande maggioranza ha infatti adottato almeno una pratica sostenibile nel campo dell’informatica aziendale. Crescono anche investimenti e azioni concrete: la maggior parte delle Pmi intervistate (74%) ha investito in soluzioni per ridurre il consumo energetico dei sistemi. Tra le buone pratiche adottate figurano servizi fisici, server e cloud, e circa due imprese su tre hanno messo in atto attività di recupero o riciclo dell’hardware a fine vita.

L’attenzione all’acquisto diventa centrale, che porta il 57% delle realtà a scegliere dispositivi con certificazioni ambientali o con un hardware usato o ricondizionato, contribuendo così alla diffusione di modelli di economia circolare.

Certificazioni green e fine vita dei dispositivi

Molto alto è l’interesse mostrato verso certificazioni green e fine vita dei dispositivi, ma le competenze non colmano il gap. Persiste infatti una significativa carenza di preparazione che ne ostacola l’adozione consapevole. Se la maggior parte delle Pmi è in grado di riconoscere l’importanza di strumenti come Energy Star, Tco o Epeat, solo il 30% sa realmente interpretarne il significato e applicarne i vantaggi in modo operativo. “La frammentazione del panorama delle certificazioni, unita alla mancanza di competenze tecniche specifiche, soprattutto nei ruoli IT delle piccole imprese, genera confusione e indebolisce l’efficacia delle scelte green” si legge a commento. Una lacuna informativa che si riflette anche nei comportamenti quotidiani: “Pratiche semplici come l’uso del Dark Mode, riconosciute per il loro impatto positivo, restano poco diffuse proprio per mancanza di conoscenza”.

“Resta evidente anche l’assenza di linee guida comuni nella gestione del fine vita dei dispositivi tecnologici” mette in evidenza l’analisi di Asus. Quando un PC non è più utilizzabile, solo una Pmi su tre segue i canali ufficiali di riciclo tramite i centri comunali. Un altro 26% li cede direttamente ai dipendenti, mentre una quota analoga si affida ad aziende terze per lo smaltimento. Altre realtà collaborano con organizzazioni no-profit o attivano programmi interni di riuso.

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