L’ultima seduta della terza commissione consiliare presieduta da Stella Pollina, ha riportato sotto i riflettori la delicata questione della riqualificazione e del rilancio di Piazza Cavour, tra progetti ambiziosi, problemi mai risolti e una crisi del settore che si aggrava da anni.
Il confronto tra amministratori, rappresentanti delle associazioni di categoria e consiglieri ha fatto emergere un quadro articolato, segnato da preoccupazioni diffuse e da una richiesta pressante da parte dei portavoce degli operatori: servono risposte concrete, non più solo parole.
Ad aprire il dibattito è stato il consigliere Marco Raffaelli, richiedente della commissione, sottolineando come, conclusi i lavori, l’obiettivo del rilancio della piazza, con una nuova identità legata al food e a un marchio territoriale, resti valido ma ancora lontano.
A fare da contraltare sono i nodi mai sciolti legati alla mobilità, al parcheggio e soprattutto alla tanto discussa Zona a traffico controllato.
Su questo punto è intervenuto Diego Torrini, rappresentante di Rete imprese, il collettivo delle associazioni di categoria spezzine, ricordando come i rapporti con l’amministrazione siano stati costanti fin dall’inizio dei lavori, ora ufficialmente conclusi. “Il collaudo è stato effettuato e le falle emerse sono state riparate o sono in fase di sistemazione”, mentre resta l’incertezza sulla Ztc.
“Attendiamo da tre anni una risposta – ha denunciato Torrini – e intanto la carenza di parcheggi si aggrava, mentre entrano in vigore divieti come quello per i veicoli Euro 4, che complicano l’accesso”.
La Ztc, sebbene parte del progetto iniziale approvato, oggi rischia di rimanere solo sulla carta per questioni normative: il nuovo Codice della strada non la prevede nei centri cittadini.
Al centro del dibattito anche il nodo storico dei parcheggi. Il consigliere Fabio Cenerini ha denunciato l’assenza cronica di posteggi nei progetti di riqualificazione: “Da vent’anni sento le associazioni chiedere parcheggi, eppure continuiamo a fare interventi che li ignorano. Anche l’ultimo bando non li prevedeva”. Ha poi ricordato come, durante lo scorso mandato, fu pronto a minacciare la caduta della giunta per ottenere risultati concreti, accusando la Soprintendenza di aver bloccato le rampe ma non il parcheggio sopra la piazza o quello in Via de Nobili.
“Nel 2025 non può bastare una sprugola per bloccarci – ha affermato – al limite costerà di più, ma si può fare, anche con una rotazione spinta”.
Torrini ha replicato sottolineando che proprio Rete Imprese ha finanziato uno studio sulla Ztc e che esiste un ricambio significativo nella sosta durante la mattinata, a conferma della domanda latente. Tuttavia, i problemi infrastrutturali restano: “La piazza è in zona rossa”, ha ricordato, alludendo ai vincoli imposti alla realizzazione di parcheggi in struttura.
Altro tema cruciale emerso è quello del regolamento per ambulanti e negozianti, giudicato ormai obsoleto da tutti i presenti. Torrini ha lamentato che non solo il regolamento ha 25 anni, ma non viene nemmeno rispettato: “La sosta selvaggia e l’uso improprio della piazza sono fuori controllo, e dal Covid abbiamo perso il 30% degli operatori”.
Un dato preoccupante, che ha trovato eco nell’intervento di Andrea Montefiori, il quale ha chiesto un maggiore impegno nel dialogo e nella costruzione di regole condivise.
A questo punto è intervenuto l’assessore al Commercio Alberto Giarelli, che ha ricordato come durante il Covid e i lavori fossero state concesse deroghe al regolamento, ma ora sia il momento di tornare alla sua applicazione.
Raffaelli ha però definito le promesse di rilancio della piazza come “una scommessa al buio”. “Oggi – ha detto – lo spazio è deserto, i banchi chiusi per un terzo e i cittadini assenti”. Cenerini ha attribuito una parte delle responsabilità alle “scelte strategiche della sinistra, che ha realizzato un enorme centro commerciale senza garantire parcheggi nel centro storico”. Raffaelli ha replicato che le Terrazze sono nate 13 anni fa, ma le chiusure più pesanti si sono concentrate negli ultimi tempi, segno che la crisi ha radici più recenti e complesse.
Opinioni che sono state integrate da quella di Giacomo Peserico, che ha ricordato come le difficoltà siano comuni ad altre città: “Questa amministrazione non ha fatto né miracoli né disastri. Il commercio è cambiato ovunque, e la tendenza negativa è generalizzata”.
Più severo il giudizio di Cesare Arioli, rappresentante di Confcommercio, che ha indicato come principale problema quello dell’accesso alla piazza: “È stato fatto un intervento con stucco e pittura che è costato soltanto un milione in meno rispetto al progetto che avrebbe visto anche la realizzazione di un parcheggio. E ora siamo senza risultati apprezzabili. E mentre in Parlamento abbiamo senatrici e deputate, a Roma nessuno si è interessato davvero a questa vicenda”.
Arioli ha infine criticato anche la chiusura della piazza per oltre due ore per le pulizie: “Si potrebbe evitare, o almeno rivedere”.
La discussione sul futuro della piazza e del suo mercato è appena ripresa. Nella prossima seduta verranno infatti ascoltati gli assessori interessati dalla questione e già presenti oggi tra il pubblico: oltre al citato Giarelli, c’erano il delegato ai Lavori pubblici Pietro Antonio Cimino e il titolare della Mobilità Kristopher Casati.
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