BRUXELLES – Nella procedura per deficit eccessivo aperta dall’Ue sull’Italia, la Commissione europea ritiene che per il Paese “non siano necessarie ulteriori misure”. Lo afferma nel pacchetto di primavera del Semestre europeo. Stesso giudizio su Francia, Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia. Al Belgio si raccomanda un nuovo percorso correttivo. Per la Romania si raccomanda al Consiglio una decisione che stabilisca che “non ha adottato misure efficaci”. Per l’Austria si propone l’apertura di una procedura per deficit. Nel meccanismo di allerta l’Italia “continua a presentare squilibri” per vulnerabilità che “rimangono complessivamente rilevanti”.
L’Italia sta spendendo di meno di quanto raccomandato dall’Ue accumulando un “tesoretto virtuale” di spesa possibile rispetto ai vincoli europei. È quanto emerge dai documenti del Semestre Ue. “La crescita della spesa netta è destinata a essere marginalmente al di sotto del tasso di crescita massimo raccomandato”, dice l’esecutivo Ue. La spesa netta dell’Italia è vista crescere dell’1,2% nel 2025. La traiettoria di riferimento per la crescita della spesa dell’Italia data dalla Commissione come guida per il Piano strutturale di bilancio era dell’1,6%. Il ‘tesoretto’ è dunque dello 0,4% e da quanto si apprende a Bruxelles corrisponde circa a uno 0,2% del Pil, pari a circa 4 o 4,2 miliardi di euro.
“La spesa pubblica per la difesa in Italia è stata pari all’1,4% del Pil nel 2021 e all’1,2% del Pil sia nel 2022 che nel 2023. Secondo le previsioni della Commissione di primavera 2025, la spesa per la difesa è prevista all’1,3% del Pil sia nel 2024 che nel 2025. Ciò corrisponde a una diminuzione di 0,1 punti percentuali del Pil rispetto al 2021″, afferma la Commissione europea.
In Italia emergono “sfide alla convergenza sociale verso l’alto”, come in Grecia e in Romania, afferma la Commissione europea dopo l’analisi in due fasi sulle sfide occupazionali, delle competenze e sociali nei Paesi membri, in linea con il Quadro di convergenza sociale integrato nel riformato sistema di governance economica dell’Ue. I risultati preliminari sono contenuti nella relazione congiunta sull’occupazione 2025, mentre l’analisi più approfondita della seconda fase – pubblicata ad aprile – ha riguardato dieci Stati membri: Bulgaria, Croazia, Estonia, Grecia, Ungheria, Italia, Lituania, Lussemburgo, Romania e Spagna. I risultati sono stati discussi a maggio con gli Stati membri nel Comitato per l’occupazione e nel Comitato per la protezione sociale, in preparazione all’adozione del Pacchetto di primavera del Semestre europeo 2025.
“Rafforzare la spesa complessiva per la difesa e la prontezza operativa, in linea con le conclusioni del Consiglio europeo del 6 marzo 2025” è una delle raccomandazioni specifiche per l’Italia.
Nel pacchetto di primavera la Commissione Ue raccomanda all’Italia per la “sostenibilità di bilancio” di “rendere il sistema fiscale più favorevole alla crescita, contrastando ulteriormente l’evasione fiscale, riducendo il cuneo fiscale sul lavoro e le restanti spese fiscali, comprese quelle relative all’imposta sul valore aggiunto e ai sussidi dannosi per l’ambiente, nonché aggiornando i valori catastali nell’ambito di una più ampia revisione delle politiche abitative, garantendo al contempo l’equità”. Dovrà “intensificare gli sforzi” per efficienza ed efficacia della spesa pubblica.
Afferma la Commissione in uno dei documenti che compongono il monumentale ‘Pacchetto di primavera’ che “il carico fiscale sul lavoro in Italia rimane elevato nonostante le recenti riforme”https://www.laprovinciadicomo.it/stories/ansa/nella-procedura-sul-deficit-non-richieste-nuove-misure-allitalia-o_3090044_11/.”Nel 2025 – ricorda -, la riduzione del 2024 delle aliquote dell’imposta sul reddito delle persone fisiche da quattro a tre (23% per la fascia di reddito più bassa, 35% per la fascia di reddito medio e 43% per la fascia di reddito più alta) è stata resa permanente e la franchigia fiscale di base per i lavoratori dipendenti è stata aumentata a 8.500 euro”https://www.laprovinciadicomo.it/stories/ansa/nella-procedura-sul-deficit-non-richieste-nuove-misure-allitalia-o_3090044_11/.”Il cuneo fiscale sul lavoro per l’Italia nel 2024 era ancora superiore alla media Ue per le persone single a diversi livelli salariali (50%, 67%, 100% e 167% del salario medio)”, sostiene.
“In vista delle scadenze previste per il completamento puntuale delle riforme e degli investimenti ai sensi del regolamento Ue” la Commissione Ue raccomanda all’Italia di “accelerare l’attuazione del piano per la ripresa e la resilienza, incluso il capitolo RePowerEU, accelerare anche l’attuazione dei programmi della politica di coesione (Fesr, Jtf, Fse+), sfruttando, ove opportuno, le opportunità offerte dalla revisione intermedia e utilizzare in modo ottimale gli strumenti dell’Ue, inclusi InvestEu e la piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa, per migliorare la competitività”.
“L’Italia è tra gli Stati membri dell’Ue più esposti ai rischi climatici: i costi annuali dei cambiamenti climatici per le infrastrutture in Italia sono elevati, le Pmi sono particolarmente vulnerabili, poiché gli eventi climatici hanno un impatto significativo sulla loro produttività e competitività”, scrive la Commissione europea in uno dei documenti che compongono il Pacchetto di primavera del Semestre europeo. “Gli elevati prezzi dell’elettricità indeboliscono la competitività industriale, i prezzi all’ingrosso dell’elettricità in Italia sono considerevolmente più alti rispetto ai Paesi comparabili e ciò è dovuto principalmente al mix energetico e alla composizione dei prezzi finali”, scrive la Commissione.
L’Italia è raccomandata a anche a “promuovere la qualità del lavoro e ridurre la segmentazione del mercato del lavoro, anche per sostenere salari adeguati, e aumentare la partecipazione al mercato del lavoro, in particolare per i gruppi sottorappresentati, anche rafforzando ulteriormente le politiche attive del mercato del lavoro e migliorando l’accesso a prezzi accessibili a servizi di assistenza all’infanzia e a lungo termine di qualità, tenendo conto delle disparità regionali”. Tra le raccomandazioni c’è anche quella di “proseguire gli sforzi per contrastare il lavoro sommerso, in particolare nei settori più colpiti”.
“Sostenere l’innovazione rafforzando ulteriormente i legami tra mondo accademico e imprese, gli appalti per l’innovazione, il capitale di rischio aziendale e le opportunità per i talenti”, sono altre istruzioni che Bruxelles impartisce. La lista va avanti con la necessità di “rafforzare il ruolo delle università nell’innovazione, concentrandosi maggiormente sulla commercializzazione dei risultati della ricerca e migliorando il percorso di carriera dei ricercatori”. Tra le raccomandazioni c’è anche quella di “promuovere la crescita e l’aggregazione di pmi e start-up” e “attuare una strategia industriale che includa la riduzione del divario territoriale, razionalizzando le attuali misure politiche e tenendo conto dei progetti infrastrutturali chiave”.
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