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Indagine EY – SWG sull’imprenditoria | EY


Le imprese italiane tra resilienza e competitività, nonostante lo scenario geopolitico ed economico globale

Quasi la metà degli imprenditori intervistati valuta negativamente la situazione economica attuale globale e poco meno, il 44%, valuta negativamente la situazione economica del nostro Paese. Nonostante ciò, quasi il 68% degli imprenditori è positivo rispetto alla capacità delle imprese italiane di creare innovazione. 

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Dall’indagine EY-SWG emerge, quindi, come le imprese italiane stiano rispondendo con resilienza e capacità di innovazione alle sfide poste dallo scenario geopolitico attuale. Infatti, il 96% degli imprenditori intende investire nel prossimo biennio, con investimenti mirati all’innovazione e alla sostenibilità. Tra gli investimenti previsti, in particolare: ricerca e sviluppo (60%); rinnovo dei macchinari e delle tecnologie di produzione (58%); sostenibilità ambientale, economica e sociale (56%); implementazioni di tecnologie basate sull’IA (48%); personale (assunzioni, incentivi, premialità) (44%).

Lo scenario geopolitico attuale richiede alle aziende interventi ad ampio spettro: questo scenario ha portato le aziende italiane a fare alcuni cambiamenti relativi alla strategia di investimento in tecnologia (59%), ma anche di approvvigionamento delle materie prime (57%) o nell’energetico (56%), o di strategia di import/export (49%).

Rispetto ai dazi imposti dagli Stati Uniti ad aprile, il 56% del campione intervistato crede che questi impatteranno negativamente sulla propria azienda, portando a modificare completamente la strategia aziendale, e riorganizzando il rapporto con il mercato USA (37%). Tuttavia, se l’Unione Europea applicasse dei dazi di ritorsione sui prodotti provenienti dagli Stati Uniti, il 55% degli imprenditori non crede che questi dazi impatterebbero sulla propria azienda, portando un impatto solo indiretto.

Innovazione tecnologica: sfide e opportunità dell’IA

Secondo gli imprenditori, tra le principali opportunità offerte dall’Intelligenza Artificiale in ambito lavorativo troviamo le analisi predittive (64%), l’aumento dell’efficienza (62%), l’ottimizzazione delle risorse (54%) e il miglioramento dei servizi al cliente (38%). Le principali sfide poste dall’Intelligenza Artificiale in ambito lavorativo sono, per quasi la metà del campione, le questioni etiche (48%), seguite dai problemi di privacy (42%) e dalla perdita dei posti di lavoro (38%).

Il 56% delle aziende ha già implementato progetti legati all’Intelligenza Artificiale nei processi aziendali. Chi non l’ha fatto pianifica di farlo a breve (40%). Chi ha implementato l’IA in azienda lo ha fatto nei seguenti ambiti: analisi dei dati (55%), attività di marketing e automazione dei processi amministrativi (36%), cybersecurity e protezione dei dati (32%), ottimizzazione dei processi produttivi (28%). L’integrazione dell’IA in azienda ha visto l’implementazione di progetti legati soprattutto alla formazione dei dipendenti (54%) e sull’inserimento di personale con nuove competenze in azienda (32%).

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Il 53% delle aziende valuta positivamente l’impatto dei progetti legati all’Intelligenza Artificiale. Per circa la metà di chi utilizza l’IA gli impatti sono positivi, per 2 su 5 invece bisogna ancora attendere. L’approccio verso gli effetti dell’IA è cauto; tra chi l’ha implementata in azienda, infatti, solo il 25% ritiene che l’utilizzo dell’IA abbia portato a risparmi o generato profitti.

Guardando al futuro, un’azienda su 4 pianifica di investire nell’IA oltre 500.000 euro nei prossimi 5 anni, mentre oltre la metà del campione investirà meno di 500.000 euro. Il 94% degli imprenditori esprime un ampio consenso sulla necessità di avere una formazione continua sulle nuove tecnologie emergenti. Inoltre, il 77% del campione ritiene che l’utilizzo dell’IA porterà le aziende ad avere un aumento della produttività in futuro, ma allo stesso tempo, il 71% degli imprenditori ritiene che l’IA porterà le aziende ad avere una forte dipendenza da tecnologie esterne.

La XXVIII edizione del Premio EY L’Imprenditore dell’Anno®

Primo e unico riconoscimento globale del suo genere, il Premio celebra coloro che creano e sviluppano business di successo dinamici e in crescita attraverso riconoscimenti nazionali e globali in oltre 65 Paesi. L’obiettivo è quello di individuare e premiare peculiarità, modelli e valori concreti che permettono alle imprese di portare il proprio contributo allo sviluppo nazionale e globale.

La Giuria del Premio, esterna e indipendente da EY, è composta da membri di altissimo profilo professionale appartenenti al mondo dell’economia e, soprattutto, dell’imprenditoria, provenienti da diverse aree geografiche del Paese, riunendo aziende familiari, quotate e medie imprese, per rappresentare al meglio l’eterogeneità dei giurati e delle giurate. Autorevolezza, trasparenza e indipendenza sono le parole chiave che caratterizzano il Premio e sono gli stessi valori che per tutte le edizioni hanno guidato i giurati nel loro operato. I vincitori saranno proclamati nel corso di una cerimonia che si terrà a Milano il 25 novembre 2025.

Tra i vincitori delle ultime edizioni, il Premio vanta imprenditrici e imprenditori come Giovanna Vitelli, Presidente di Azimut-Benetti S.p.A., Marina Nissim, Chairwoman di Bolton Group, e Matteo Bruno Lunelli, Ceo del Gruppo Lunelli (2022).

Come di consueto, il vincitore nazionale dell’edizione avrà anche l’opportunità di competere per il titolo di “World Entrepreneur Of The Year”, sfidando i vincitori nazionali dei paesi in cui il Premio è attivo.  

 



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