Ci sono parole usate e spesso abusate. Tutti, per esempio, parlano di sostenibilit�: aziende, governi, attivisti. Ma c’� un’istituzione che, pi� di tutte, ha il diritto (e il dovere) di farsi motore di innovazione, sviluppo e trasformazione del territorio: l’universit�. Lo sa bene quella di Cagliari che, il 5 e 6 giugno, ospiter� il “Sardinia Sustainability Summit”, organizzato insieme alla Rete delle Universit� per lo Sviluppo Sostenibile (RUS), Confindustria Sardegna Meridionale, e con il contributo degli hub PNRR Fondazione NEST ed e.INS Scarl.
L’universit� di Cagliari da oggi, gioved� 5 giugno, a domani ospiter� un evento a cu prenderanno parte grandi relatore ma anche giovani ricercatori e startupper: un’occasione per far comunicare il mondo accademico con quello delle imprese
�Questo summit � l’occasione per rafforzare alleanze e condividere buone pratiche�, afferma Francesco Mola, rettore dell’Universit� di Cagliari (UniCa). Da anni, l’UniCa � in prima linea nell’integrazione della sostenibilit� nelle sue missioni: didattica, ricerca, terza missione, gestione amministrativa. �Sostenibilit�, per noi, significa costruire connessioni stabili tra conoscenza, impatto ambientale e giustizia sociale, valorizzando le competenze dell’Ateneo come leva per uno sviluppo condiviso, misurabile e duraturo�, aggiunge Fabrizio Pilo, prorettore al territorio e professore ordinario di Sistemi Elettrici per l’Energia.
Un impegno che guarda ai giovani
La due giorni di giugno rafforzer� questo impegno, attraverso azioni coordinate capaci di dialogare con l’isola e rispondere tanto agli Obiettivi dell’Agenda ONU 2030 quanto al Green Deal europeo, ponendo al centro concretezza e pragmatismo. �In un momento in cui il dibattito globale sulla transizione ecologica si � fatto pi� incerto, rilanciamo il ruolo dell’universit� come spazio di responsabilit� e innovazione. Accanto agli interventi di grandi relatori, l’evento dar� spazio a giovani ricercatori e startupper che presenteranno progetti ad alto grado di maturit� tecnologica a investitori e imprese. � un’occasione concreta per valorizzare la ricerca, creare connessioni e generare nuova crescita�, prosegue Pilo.
Cosa � stato fatto
Il contesto � favorevole: l’Ateneo �ha gi� ridotto del 98 per cento i consumi elettrici nei poli pi� energivori, abbattuto del 40 per cento le emissioni e raggiunto l’80 per cento di raccolta differenziata�, ricorda il docente: �Ma questi non sono solo numeri: sono il frutto di una strategia in cui la ricerca applicata � parte integrante del cambiamento. Le soluzioni sviluppate nei laboratori diventano tecnologie e modelli operativi messi a terra nei campus: sostenuti con risorse proprie, sperimentati sul campo e aperti al trasferimento verso il mondo produttivo e il territorio�. Un autentico “miracolo” intellettuale reso fattibile dalla natura interdisciplinare propria dell’accademia. �Discipline pedagogiche, psicologiche, giuridiche e sanitarie producono soluzioni per l’inclusione, l’equit� e il benessere collettivo�, chiosa Pilo.
Cosa si far� adesso
E adesso cosa si fa? Il 5 giugno all’EXMA di Cagliari, i lavori saranno aperti dall’intervento del Prof. Enrico Giovannini, portavoce dell’ASviS ed ex ministro, seguito da panel tematici su innovazione responsabile e buone pratiche tra ricerca e impresa. Esperti, docenti e imprenditori si alterneranno con uno sguardo speciale sulla Sardegna. Il fisico e divulgatore Valerio Rossi Albertini chiuder� la prima giornata con un talk aperto al grande pubblico. Il 6 giugno, presso l’aula magna “Gaetano Cima” (padiglione C del complesso di via Corte d’appello), si dar� spazio alle intersezioni tra ricerca accademica e sviluppo industriale, con focus sulla transizione energetica. Una tavola rotonda istituzionale chiuder� il summit, con una riflessione strategica: perch� oggi pi� che mai, il futuro passa da qui, dall’universit�. Cos� antica, cos� attuale.
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