La filiera del caffè in uganda si sta trasformando grazie al progetto mwanyi women and youth, un’iniziativa partita nel 2022 da caffè borbone in collaborazione con ofi . L’obiettivo è promuovere una produzione agricola inclusiva e sostenibile concentrandosi su formazione tecnica e supporto finanziario diretto a mille produttori locali, prevalentemente donne. Il progetto interessa le aree di ibanda e bushenyi, nel sud-ovest del paese, e punta a migliorare qualità del prodotto, reddito delle famiglie e salvaguardia dell’ambiente.
Formazione agronomica e sviluppo di vivai per rafforzare la produzione locale di caffè
Fin dall’avvio, mwanyi ha investito nella formazione agronomica di ventitré giovani adulti, che a loro volta assistono oltre 2.800 coltivatori di caffè nella regione. La preparazione copre tecniche concrete come il controllo dell’erosione, miglioramento del suolo, raccolta e conservazione del caffè, nonché prevenzione delle malattie delle piante. Questi giovani operatori rappresentano un supporto concreto per diffondere conoscenze tra i produttori, affinando le pratiche di coltivazione.
Vivai e sviluppo della filiera
A fianco della formazione, sono stati istituiti quattro vivai con una capacità complessiva di oltre 50.000 piantine, distribuite su circa 185 ettari di coltivazioni, con l’intento di produrre piante di caffè di qualità adatte alle condizioni locali. I vivai sono gestiti direttamente da giovani locali già formati che, con la crescita del progetto, saranno ampliati fino a 36 operatori entro fine 2025. L’apertura prossima di altri due vivai permetterà di aumentare le produzione di piante e di consolidare ulteriormente la filiera.
Oltre ai vivai, sono nate due attività commerciali gestite da giovani nel settore della vendita di input agricoli, come fertilizzanti e attrezzature, fondamentali per la coltivazione. Questi negozi facilitano l’accesso alle risorse stagionali e creano nuove fonti di reddito all’interno della comunità rurale. L’idea è ampliare queste iniziative fino a quattro punti vendita entro la fine dell’iniziativa, contribuendo alla stabilità economica locale.
Promozione del microcredito e sistemi di risparmio per rafforzare l’economia rurale
Il progetto mwanyi ha dato vita a venti gruppi di risparmio e prestito che coinvolgono 592 produttori di caffè. Questi gruppi collaborano per consolidare una cultura del risparmio e favorire l’accesso al credito, in assenza di una presenza diffusa di servizi bancari formali nelle aree rurali. Le attività includono corsi di educazione finanziaria che insegnano a gestire entrate, tenere registri dei risparmi, pianificare investimenti e monitorare la produttività agricola.
Sviluppo economico e reddito complementare
Grazie a queste iniziative, molti agricoltori hanno potuto usare i ricavi derivanti dal caffè per finanziare attività collaterali, tra cui allevamento di bestiame o lavori artigianali come tessitura e produzione di cestini. Questi lavori aggiuntivi offrono una fonte di reddito stabile soprattutto nei periodi in cui la produzione del caffè è bassa o sospesa.
Il rafforzamento delle competenze finanziarie e l’uso dei gruppi vsla hanno avuto ricadute positive sulle condizioni di vita delle famiglie coinvolte nel progetto. Alcune hanno potuto investire in miglioramenti abitativi, pagare le rette scolastiche per i figli o acquistare materiale didattico: segnali concreti di un progressivo miglioramento sociale ed economico nelle comunità locali.
Il contesto produttivo e le sfide della coltivazione del caffè in uganda
L’ugandà è il principale produttore africano di caffè robusta e secondo nel continente per il totale della produzione. Il settore rappresenta il 14% delle esportazioni nazionali e occupa direttamente 12.000 persone, di cui circa il 40% donne. Circa un terzo della popolazione vive grazie alla coltivazione del caffè, che oggi copre 353.000 ettari di terreno a coltura.
Nonostante la centralità nella produzione, il consumo interno rimane basso; quasi tutta la produzione è destinata all’esportazione. In uganda operano 75 esportatori tra cooperative e torrefattori, segno di un mercato attivo ma frammentato per via della geografia e della scarsa presenza di formazione imprenditoriale. La crescita della coltivazione non è stata lineare: tra il 2011 e il 2021 la produzione di robusta è passata da 2,2 milioni a circa 5,8 milioni di sacchi, mentre l’arabica è salito da 0,9 a 1,1 milioni di sacchi, ma a volte condizioni climatiche imprevedibili ne hanno rallentato la costanza.
Le zone su cui agisce il progetto sono caratterizzate da criticità legate all’insicurezza lavorativa e al progressivo spopolamento delle aree rurali. mwanyi si propone quindi di trattenere i giovani in queste regioni offrendo opportunità concrete di lavoro, formazione e reddito.
Strategie future e attenzione all’agricoltura rigenerativa fino al 2027
L’iniziativa punta a consolidare i risultati raggiunti entro il 2027 ampliando vivai e punti vendita di input agricoli, incentivando pratiche agricole rigenerative. Questo approccio mira a ridurre l’impatto ambientale e migliorare la fertilità dei terreni attraverso tecniche di coltivazione che rispettano biodiversità e riducono le emissioni di carbonio. Il progetto introduce inoltre la conformità con il regolamento europeo eudr e le buone pratiche agricole , tracciando e verificando dati precisi grazie al sistema ofi farmer information system con localizzazione gps e monitoraggio delle rese.
Parallelamente, si vuole facilitare l’ingresso dei produttori in rapporti diretti con istituti finanziari formali per gestire i propri risparmi in modo più sicuro e strutturato. caffè borbone si impegna a monitorare e rendicontare pubblicamente l’impatto ambientale, sociale ed economico della filiera, utilizzando dati aggiornati raccolti dai team locali.
L’intervento in uganda segna un esempio concreto di come collaborazione tra imprese e comunità rurali possa influenzare positivamente la vita di chi lavora e promuova una coltivazione del caffè rispettosa del territorio e delle persone che lo abitano.
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