Varese offre un bonus di 6.000 euro per chi si trasferirà nella cittadina lombarda per lavorare a causa della carenza crescente di manodopera qualificata
Varese lancia un bonus da 6.000 euro per attrarre nuovi lavoratori: non si tratta di un borgo isolato tra le montagne, ma di uno dei territori più produttivi d’Italia. Con circa 800.000 abitanti e un’alta densità imprenditoriale, la provincia si confronta con una carenza crescente di manodopera qualificata.
Da qui nasce il progetto “Vieni a vivere a Varese”, un’iniziativa della Camera di Commercio locale per stimolare l’arrivo di nuovi residenti con contratto di lavoro. Il cuore del bando è semplice: 6.000 euro a fondo perduto, distribuiti nell’arco di tre anni, a chi si trasferisce a Varese con un contratto da dipendente in un’impresa del territorio, anche a tempo determinato.
L’obiettivo è contrastare la fuga di talenti, colmare il mismatch tra domanda e offerta di lavoro e frenare lo spopolamento. Secondo i dati, 4 laureati su 10 formati in zona scelgono di cercare opportunità altrove, spesso attratti da città come Milano o dalla più vicina Svizzera, dove i salari sono più alti.
Il bonus sarà erogato sotto forma di voucher
Mauro Vitiello, presidente della Camera di Commercio, parla di un test sperimentale, nato dall’urgenza di preservare la vitalità socioeconomica del territorio. La misura, sebbene limitata, mira a innescare un circolo virtuoso che coinvolga anche le amministrazioni locali e le realtà economiche, puntando su servizi migliori, ambiente accogliente e qualità della vita.
Il bonus sarà erogato sotto forma di voucher spendibili in attività commerciali e artigiane locali, rafforzando così l’economia di prossimità. Le modalità e ulteriori dettagli saranno disponibili la prossima settimana sul sito di Camera di Commercio di Varese.
La scarsità di figure professionali emerge anche a livello nazionale: a maggio 2025, secondo Unioncamere, una posizione lavorativa su due è rimasta scoperta per mancanza di candidati adeguati. Varese, nonostante una buona rete di istituti tecnici e due università, non riesce a trattenere i suoi giovani.
Quella della cittadina lombarda non è un’iniziativa isolata. In varie regioni italiane, dal Molise alla Calabria, si offrono incentivi economici o immobiliari per chi sceglie di ripopolare piccoli centri. Ma il caso varesino è simbolico: anche nei territori avanzati del Nord Italia, l’inverno demografico e la crisi di competenze stanno lasciando il segno. E allora, il messaggio è chiaro: non basta avere imprese forti, servono anche persone pronte ad abitarle e farle crescere.
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