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«L’ingrosso, motore silenzioso dell’economia» | La voce del Trentino


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Si è svolta questa mattina, presso la sede di Confcommercio Trentino, la conferenza stampa di presentazione dell’Assemblea ordinaria dell’Associazione Grossisti e PMI del Trentino, in programma oggi pomeriggio.

A fare il punto sul comparto è stato il presidente Mauro Bonvicin, che ha illustrato numeri, tendenze e prospettive di uno dei settori meno visibili ma più vitali dell’economia locale.

«Il commercio all’ingrosso è il motore silenzioso dell’economia – ha esordito Bonvicin – Non fa notizia, non alza la voce, ma tiene insieme produzione, logistica e distribuzione. Senza l’ingrosso, l’intero sistema si fermerebbe. Ogni consegna puntuale, ogni scaffale pieno, ogni ristorante rifornito: tutto questo ha dietro una rete invisibile di aziende che ogni giorno fanno muovere merci e valore».

Il commercio all’ingrosso in Trentino si compone di oltre 1.100 imprese attive, distribuite in cinque grandi macro-settori: alimentare, beni di consumo finale, attrezzature e beni strumentali, materiali e forniture tecniche, e una categoria “altro” che include l’informatica, l’elettronica e l’agro-zootecnia: «La nostra forza è nella diversità – ha spiegato Bonvicin –. Rappresentiamo una rete trasversale, che si innesta in ogni segmento economico: dall’horeca al retail, dall’edilizia all’industria manifatturiera».

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All’interno dell’Associazione sono oggi attivi diversi gruppi strutturati: tra questi, l’Associazione Birrai del Trentino, i Commercianti Macchinari Agricoli, i Vitivinicoli del Trentino (con le Famiglie Trentine del Vino), Assopetroli e il Gruppo delle imprese materiali da costruzione edili: «Categorie che rappresentano esigenze specifiche e filiere strategiche, ma che condividono l’urgenza di essere ascoltate dalla politica» ha sottolineato Bonvicin.

Nel 2024, secondo i dati elaborati in collaborazione con l’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Trento, il comparto contava 1.117 imprese attive.

Le nuove iscrizioni sono state 25, mentre le cessazioni 61. «Da anni osserviamo un saldo negativo tra iscrizioni e cessazioni – ha spiegato Bonvicin – Una tendenza strutturale, che impone una riflessione profonda».

Negli ultimi dieci anni il settore ha subito un decremento medio annuo dell’1,2% nel numero di aziende. Un trend confermato anche dalla serie storica: mediamente, per ogni 27 nuove iscrizioni si registrano 69 cessazioni. Eppure, nonostante il calo numerico, si registra un lento ma costante processo di rafforzamento strutturale. Gli occupati nel comparto nel 2024 sono stati 6.758, in crescita.

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La media degli addetti per impresa è salita a 6,1 (contro i 5,9 di media storica). «Un dato che ci dice che le aziende che restano, crescono – ha detto Bonvicin – Crescono per struttura, per occupazione, per visione. Il problema, semmai, è il ricambio e la sostenibilità del sistema nel medio periodo».

Un segnale certamente positivo arriva dai dati economici. Nel 2024 il fatturato complessivo del comparto è stimato in 4,8 miliardi di euro, pari al 13% del fatturato totale provinciale, con un lieve incremento rispetto all’anno precedente (+0,3%).

«Nel primo trimestre del 2024 la provincia ha registrato un calo del fatturato generale, ma l’ingrosso ha tenuto – ha spiegato Bonvicin – Anzi, il nostro settore ha mostrato una crescita costante, trimestre dopo trimestre, fino a chiudere l’anno con un +2,5% nel quarto trimestre. In un contesto segnato da instabilità geopolitica, inflazione e crisi energetica, questo è un risultato importante».

Secondo l’analisi dell’Associazione, il consolidamento delle imprese (con fusioni, acquisizioni e crescite dimensionali) e l’adozione di processi innovativi sono i due principali motori della resilienza del settore.

«Il futuro non sarà facile – ha ammesso Bonvicin –. Siamo di fronte a una carenza sempre più marcata di personale. Il ricambio generazionale è una chimera, e il mercato del lavoro non offre profili formati»

La risposta, secondo il presidente, passa da una transizione tecnologica intelligente: «Digitalizzazione, automazione, intelligenza artificiale predittiva per la logistica, ERP evoluti, magazzini automatizzati: non sono nemici dell’occupazione, ma strumenti per semplificare i processi e valorizzare le competenze».

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Nonostante la riduzione del numero di imprese, l’Associazione continua a crescere in termini di rappresentanza: «Oggi rappresentiamo quasi il 50% delle aziende dell’ingrosso in Trentino – ha detto Bonvicin – È un segnale importante: significa che gli imprenditori riconoscono nell’Associazione un punto di riferimento, un ponte tra le loro istanze e il mondo istituzionale».

In chiusura, un invito alla coesione: «Abbiamo bisogno di reti, di consorzi, di alleanze. Ma soprattutto di un’Associazione forte, che sappia essere cinghia di trasmissione tra chi lavora ogni giorno sul campo e chi decide le regole del gioco».

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