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Le normative di Hong Kong sui token stabili stabiliscono un punto di riferimento globale, con un’offerta che supera i 250 miliardi di dollari.


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Il mercato globale delle stablecoin ha superato i 250 miliardi di dollari in capitalizzazione totale, evidenziando la crescente fiducia che questi token ancorati alla moneta legale hanno guadagnato sia da parte degli operatori istituzionali che degli investitori al dettaglio.

Poiché questa pietra miliare segnala un cambiamento più ampio nella credibilità degli asset digitali, Hong Kong si è posizionata all’avanguardia della regolamentazione.

Il 21 maggio, la città ha approvato una legge sulla stablecoin di ampio respiro che introduce uno dei quadri normativi più completi al mondo per l’emissione e la gestione delle valute digitali supportate da valuta fiat.

Questa legislazione riflette l’ambizione di Hong Kong di diventare un centro globale per la finanza digitale regolamentata.

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A differenza delle normative più ampie sulle criptovalute, che spesso rimangono vaghe, l’approccio di Hong Kong mira con precisione alle stablecoin, rendendo obbligatorio il pieno supporto patrimoniale, la trasparenza e standard operativi rigorosi per gli emittenti.

Il “sandbox” di Hong Kong sceglie i nomi più importanti per il primo lotto di licenze.

L’architettura normativa di Hong Kong non solo delinea le regole per le operazioni con le stablecoin, ma definisce anche chi può parteciparvi.

Diverse aziende hanno già aderito al “sandbox” dell’Autorità Monetaria di Hong Kong (HKMA) per testare le proprie offerte di stablecoin prima che vengano concesse le licenze complete.

Tra questi figurano Jingdong Coinlink Technology, una filiale di JD.com che mira a sviluppare un sistema di pagamento internazionale, e una joint venture composta dalla divisione di Hong Kong di Standard Chartered, Animoca Brands e Hong Kong Telecommunications.

È stata selezionata anche RD InnoTech, una società locale fondata dall’ex capo dell’HKMA Norman Chan Tak-lam. A febbraio, questo consorzio ha annunciato la sua intenzione di richiedere licenze per stablecoin.

Secondo Vivien Wong, partner di Hashkey Capital, più di una dozzina di altre aziende sono attualmente in trattative con le autorità per potenziali lanci, sebbene si preveda che il primo lotto sarà limitato ai candidati con la maggiore solidità finanziaria.

Wong ha aggiunto che le aziende che verranno scelte inizialmente saranno probabilmente grandi conglomerati con solidi ecosistemi locali, in linea con la strategia del governo per un’adozione diffusa e senza intoppi.

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Le nuove norme si concentrano sulle riserve patrimoniali, sulla trasparenza e sulla protezione degli utenti.

Il disegno di legge sulle stablecoin di Hong Kong impone agli emittenti di mantenere riserve complete utilizzando solo attività di alta qualità e altamente liquide, come depositi bancari a breve termine o obbligazioni governative.

Gli asset di riserva devono essere detenuti nella stessa valuta della stablecoin, separati dai fondi dell’emittente e protetti dalle rivendicazioni dei creditori.

Ai emittenti è vietato offrire interessi sui token stabili, sebbene siano consentiti altri incentivi. Sono obbligatori audit regolari, la segnalazione tempestiva di eventuali incongruenze e la divulgazione di informazioni più dettagliate, garantendo una supervisione normativa coerente.

L’HKMA ha indicato che questi standard mirano a limitare il rischio sistemico, sostenendo al contempo la crescita a lungo termine del mercato delle stablecoin.

Le valute locali potrebbero diversificare un mercato dominato dal dollaro USA.

I dati di CoinGecko rivelano che, dei 250 miliardi di dollari di stablecoin a livello globale, 245,5 miliardi sono supportati dal dollaro statunitense. Tether’s USDT è in testa con una capitalizzazione di mercato superiore a 153 miliardi di dollari, seguita da Circle’s USDC con circa 60,9 miliardi di dollari.

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Il predominio delle stablecoin ancorate al dollaro statunitense evidenzia un’opportunità fondamentale per la diversificazione.

L’attenzione di Hong Kong sul lancio di una stablecoin supportata dalla valuta locale, il dollaro di Hong Kong, potrebbe invertire questa tendenza.

Una mossa del genere non solo darebbe sostegno all’economia nazionale, ma offrirebbe anche alle imprese, in particolare alle PMI, uno strumento regolamentato per effettuare transazioni transfrontaliere in modo efficiente.

Secondo Wong, ciò potrebbe semplificare il commercio e i trasferimenti di denaro all’interno della Greater Bay Area e potenzialmente supportare un futuro stablecoin ancorato al RMB per una maggiore integrazione con la Cina continentale.

Si prevede che le prime stablecoin conformi alle nuove normative di Hong Kong saranno operative entro la fine dell’anno.

Sebbene le prime offerte saranno probabilmente ancorate all’HKD, le successive potrebbero includere token supportati da USD e RMB, ampliando l’influenza della città nel settore della finanza digitale internazionale.

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Implicazioni globali mentre i regolatori guardano a Hong Kong

Mentre il Congresso degli Stati Uniti discute il GENIUS Act per stabilire un quadro federale per le stablecoin, la legislazione di Hong Kong è già in vigore. Standard Chartered prevede che l’offerta globale di stablecoin potrebbe raggiungere i 2 trilioni di dollari entro il 2028, grazie alla chiarezza normativa negli Stati Uniti e in Asia.

Questa crescita prevista ha ripercussioni che vanno oltre le criptovalute: potrebbe aumentare la domanda globale di titoli del Tesoro statunitensi e rafforzare il dominio del dollaro nell’economia digitale.

La mossa anticipata di Hong Kong offre un caso studio reale per gli organi di regolamentazione globali. Le autorità in Europa e in altri centri finanziari stanno monitorando attentamente come la città applica le proprie regole e integra le stablecoin nella finanza tradizionale.

Vivien Wong ha confermato che i principali emittenti di stablecoin stanno valutando il quadro normativo di Hong Kong come modello potenziale, sottolineandone il ruolo nella definizione della prossima fase della regolamentazione degli asset digitali a livello mondiale.



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