BRUXELLES – La Commissione europea presenterĂ “presto lo Space Act per creare un mercato unico per lo spazio e sostenere anche le nostre piccole e medie imprese”: “l’Europa ha bisogno dell’Italia e di altri leader nel settore, del talento e dell’ambizione delle Pmi europee per modernizzarci e diventare leader”. Lo ha detto il commissario Ue per la Difesa, Andrius Kubilius, in un videomessaggio diffuso alla tavola rotonda ‘Programmi Ue per lo spazio e la difesa: meccanismi di finanziamento e opportunitĂ per le Pmi’, promossa dalla vicepresidente dall’intergruppo Sky and Space del Parlamento europeo, l’eurodeputata di Fratelli d’Italia Elena Donazzan.
“Dobbiamo sviluppare nuovi sistemi satellitari per avere dati di intelligence piĂ¹ accurati dallo spazio, per la difesa della nostra Unione e dell’Ucraina, soluzioni innovative per recuperare terreno nei sistemi di lancio e trasporto spaziale e per diventare migliori di Elon Musk e Space X“, ha evidenziato. “E dobbiamo essere pronti a spostare i nostri confini verso l’esplorazione della Luna e la produzione manifatturiera nello spazio”, ha sottolineato ancora.
“Abbiamo bisogno di paladini della rivoluzione spaziale: per me sono le pmi europee”, ha ribadito, ricordando che “circa il 20% dei finanziamenti del programma Horizon” per la ricerca “va alle pmi per un utilizzo a fondo perduto” e citando il fondo di avviamento e crescita da 1 miliardo per le start-up contenuto nel programma Cassini pensato per sostenere l’innovazione e l’imprenditorialitĂ nel settore spaziale.
Il capo unitĂ della direzione generale per l’industria della difesa e lo spazio (Dg Defis) della Commissione Ue, Milosz Momot, ha detto che “l’Europa deve fare molta piĂ¹ ricerca e sviluppo” anche per la difesa e lo spazio. “Sebbene ci siano esigenze dirette e immediate per aiutare gli Stati membri ad acquistare diverse tecnologie giĂ disponibili sul mercato, è molto importante aiutare l’industria a investire nel futuro delle aziende anche a lungo termine: quindi abbiamo bisogno di piĂ¹ fondi nel prossimo quadro finanziario” per il periodo 2028-2034.Â
Nel quadro del confronto sulla futura “legge Ue sullo spazio e sul prossimo quadro finanziario pluriennale, dobbiamo insistere su due principi fondamentali: in primo luogo, la paritĂ di condizioni e, in secondo luogo, la proporzionalitĂ ”, ha detto Donazzan, aprendo i lavori della conferenza.
“La nuova legge europea sullo spazio deve garantire condizioni di paritĂ per tutti gli operatori del mercato senza imporre oneri eccessivi alle piccole e medie imprese e alle start-up attraverso normative sproporzionate e, soprattutto, deve incoraggiare lo sviluppo di partenariati strategici con Paesi terzi alleati”, ha osservato l’eurodeputata, aggiungendo che “ogni misura deve rispettare il principio di proporzionalitĂ , tenendo conto delle reali capacitĂ tecnologiche degli Stati membri e riducendo al minimo gli ostacoli industriali, in particolare quelli legati a requisiti vincolanti”.
“Argotec è pronta a mettere a disposizione il proprio know how e i propri asset tecnologici per le industrie dello spazio e della difesa, ma per colmare il gap con altri Paesi extra-Ue servono investimenti europei, strumenti piĂ¹ rapidi, accessibili e adatti a tutto il settore spaziale, per trasformare davvero la ricerca in capacitĂ produttiva e contribuire alla sovranitĂ tecnologica europea”, ha detto il ceo di Argotec, David Avino, nel corso della tavola rotonda. Il ceo di Argotec – azienda leader nella progettazione, produzione e gestione in orbita di microsatelliti per missioni scientifiche e istituzionali – ha ribadito la disponibilitĂ a mettere le proprie competenze al servizio della difesa europea.
“Le capacitĂ sviluppate nelle missioni di deep space e bassa orbita terrestre, unite alla nostra rapiditĂ produttiva, ci permettono di rispondere in modo tempestivo e affidabile alle esigenze emergenti del settore”, ha evidenziato Avino. Sul fronte dei fondi, ha osservato, “per rendere il sistema ancora piĂ¹ competitivo ed efficace è importante continuare ad ampliare le call ai bandi, ridurre la burocrazia e accelerare i tempi di valutazione”.
L’Europa dovrebbe diminuire “la frammentazione” per le aziende dell’industria dello spazio, aiutandole con iter di progettazione, valutazione e certificazione piĂ¹ snelli e meno disomogenei, ha affermato in un messaggio il ceo di di Zoppas Industries, Federico Zoppas. “In Europa ci sono molte entitĂ coinvolte – l’Agenzia spaziale europea, la Commissione Ue, le agenzie nazionali, i prime contractor – e per aziende come la nostra è difficile trovare i giusti punti di accesso”, ha spiegato, evidenziando come “ogni entitĂ ” abbia le proprie procedure e i propri criteri, rendendo l’iter complesso, a differenza di quanto accade all’estero, dove il processo è piĂ¹ diretto ed efficiente.
Il ceo della storica azienda veneta specializzata in elementi riscaldanti e sistemi di riscaldamento, protagonista anche di collaborazioni con le missioni spaziali di India e Giappone, si è soffermato sulla semplificazione delle certificazioni. “I principali programmi Ue sono destinati ai grandi contractor, rendendo difficile per le aziende piĂ¹ piccole pianificare investimenti in ricerca e sviluppo: questo le costringe spesso a ripartire da zero, come una startup, cercando nuovi contatti e affrontando numerosi requisiti di certificazione“, ha osservato, auspicando “procedure piĂ¹ snelle”. “Uno dei principali punti di forza di SpaceX o Blue Origin è proprio la loro maggiore agilitĂ e la capacitĂ di contare su una catena di fornitura piĂ¹ veloce ed efficiente: se vogliamo essere parte del gioco, dobbiamo giocare con le stesse regole, lo stesso tipo di mentalitĂ e regolamentazione”, ha sottolineato.
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