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Il lavoro sul Next Generation EU non è ancora concluso, afferma il vicepresidente della Commissione UE Fitto


Il Recovery and Resilience Facility (RRF) ha rappresentato un’iniziativa senza precedenti e un vero successo europeo, ma il lavoro non è ancora concluso, secondo il vicepresidente esecutivo della Commissione europea per la Coesione e le Riforme, Raffaele Fitto, che insieme al commissario all’Economia, Valdis Dombrovskis, ha presentato mercoledì 4 giugno le linee guida sull’attuazione di NextGenerationEU in vista della scadenza nel 2026.

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I due commissari UE hanno fatto il punto sull’attuazione del RRF, lo strumento centrale del piano NextGenerationEU, e fornire indicazioni operative agli Stati membri per accelerare l’attuazione e garantire l’utilizzo pieno degli oltre 335 miliardi di euro di fondi ancora disponibili entro le scadenze previste. Come ricordato da Fitto, in linea con le scadenze legali e la natura temporanea del dispositivo, gli Stati membri “devono raggiungere” tutti i traguardi e gli obiettivi entro il 31 agosto 2026 e la Commissione deve effettuare i pagamenti finali entro il 31 dicembre 2026.

“Una parte significativa delle riforme è già stata completata, creando condizioni favorevoli per investimenti efficaci”, ha affermato Fitto. “Tuttavia, le sfide permangono. Sebbene abbiamo assistito a progressi sostanziali e a numerose storie di successo, è importante riconoscere che sono necessari ulteriori sforzi”, ha aggiunto. 

Con l’approssimarsi di questi termini, la Commissione ha delineato le azioni che gli Stati membri devono intraprendere per concludere con successo questa storica fase di investimento europeo. La Comunicazione fornisce indicazioni concrete per revisionare i Piani di Ripresa e Resilienza, mantenendo solo le misure realizzabili entro il 31 agosto 2026 e preparando per tempo le richieste di pagamento finale, che dovranno essere presentate entro il 31 dicembre dello stesso anno.

Secondo il Commissario europeo per l’economia e la produttività Valdis Dombrovskis, intervenuto dopo Fitto nella conferenza stampa, “il RRF ha già avuto un impatto trasformativo, ma ora è il momento della spinta finale” ha detto il falco dei conti dell’UE. “Con 454 giorni rimasti, il tempo per agire e consegnare risultati è adesso”.

La Commissione invita quindi a una revisione tempestiva e completa dei piani nazionali, accompagnata da una semplificazione che riduca gli oneri amministrativi senza compromettere gli standard di valutazione previsti dal regolamento.

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Il Recovery and Resilience Facility, lanciato nel 2021 per fronteggiare le conseguenze della pandemia di COVID-19, ha già erogato oltre 315 miliardi di euro, finanziando riforme e investimenti in tutti i Paesi membri. Tra i risultati ci sono oltre 110.000 megawatt di nuova capacità da fonti rinnovabili, milioni di cittadini che hanno avuto accesso alla banda ultralarga e programmi di formazione che hanno coinvolto 29 milioni di persone.

Il RRF, ha spiegato Fitto, ha rappresentato una combinazione efficace di investimenti e riforme in un quadro coerente, permettendo di affrontare sfide strutturali storiche e generare benefici concreti per cittadini e imprese. Uno degli elementi chiave del successo, secondo il Commissario, è stato proprio il meccanismo di finanziamento basato sui risultati, che ha legato l’erogazione dei fondi al raggiungimento di obiettivi concreti e misurabili.

Ora, però, resta da completare l’attuazione. La Commissione offre una serie di opzioni per gli Stati membri, tra cui il potenziamento delle misure già efficaci, la creazione di strumenti finanziari per attrarre investimenti privati, o il trasferimento di fondi verso programmi come InvestEU o EDIP, l’iniziativa per l’industria della difesa europea.

Come sottolineato da Dombrovskis, “queste alternative potrebbero contribuire a generare benefici aggiuntivi per le priorità comuni dell’UE, comprese sicurezza e difesa”.

La fase conclusiva del NextGenerationEU si profila dunque come una nuova prova di coesione, responsabilità e ambizione europea.

Fitto rassicura sull’avanzamento dell’Italia 

Nella conferenza stampa, il vicepresidente esecutivo per la Coesione e le Riforme ha tentato di rassicurare sulla situazione del Piano nazionale di resilienza italiano, a fronte dei numerosi allarmi sui ritardi nella sua implementazione, confermati anche dal governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, nella relazione annuale sul 2024 lo scorso 30 maggio.

L’Italia è il principale beneficiario del Recovery and Resilience Facility (RRF). Inizialmente, al nostro Paese erano stati assegnati 191,5 miliardi di euro, suddivisi in 68,9 miliardi di sovvenzioni a fondo perduto e 122,6 miliardi di prestiti.

Successivamente, con l’integrazione del capitolo REPowerEU, l’importo complessivo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è stato aumentato a 194,4 miliardi di euro, di cui 71,8 miliardi in sovvenzioni e 122,6 miliardi in prestiti .

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“Dall’Italia è stata presentata la richiesta di pagamento della settimana rata, insieme con una revisione di carattere tecnico. Questo percorso si conclude a giugno”, ha affermato Fitto, secondo cui l’avanzamento del piano “è positivo”.

“Esistono criticità in tutti i piani, l’Italia ha il piano più grande dal punti vista finanziario ed è ovvio che ci sarà da mettere a punto alcuni passaggi. Con questa comunicazione diamo degli strumenti utili”, ha aggiunto Fitto.



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