“Siamo veramente all’ultimo passo prima della firma”. Lo ha detto oggi in consiglio regionale l’assessore Giacomo Giampedrone in merito al decreto che varerà la Zona logistica semplificata per porto e retroporto della Spezia. Parole giunte nell’ambito della risposta che Giampedrone (delegato da Alessio Piana, consigliere delegato allo Sviluppo economico) ha dato a un’interrogazione presentata dal consigliere regionale Davide Natale, in cui l’esponente e segretario regionale Pd si rivolgeva a presidente e giunta regionali “per sapere se sono a conoscenza dei motivi in base ai quali si stanno verificando i ritardi e la tempistica per rendere operativa la Zls del porto della Spezia”.
“In data 9 maggio il Dipartimento delle Politiche di coesione e per il Sud presso la presidenza del Consiglio dei ministri ha trasmesso le note con cui i ministeri competenti si sono espressi a conclusione dell’istruttoria prevista dal Dpcm 40 ’24 a seguito della trasmissione della giunta regionale della delibera 595 del 13 giugno ’24, con la quale veniva approvato il Piano di sviluppo strategico Zls ‘Porto e retroporto della Spezia’ – ha detto Giampedrone -. In particolare le note sono state formalmente tre: 24 gennaio ’25, ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; 20 febbraio ’25 ministero dell’Economia e delle Finanze; 2 maggio ’25, Ragioneria generale dello Stato. Nel merito, mentre il Mit non ha formulato osservazioni, il Mef e la Ragioneria generale hanno proposto di intervenire modificando un passaggio descrittivo dello sviluppo in itinere dei servizi doganali nell’area di Santo Stefano Magra, espungendo il catalogo di dettaglio delle possibili esenzioni o riduzioni fiscali da introdurre nella Zls, in quanto questa possibilità, comunque prevista in linea teorica nel Piano, necessita di valutazioni, di copertura e di intelocuzioni puntuali, con diversi livelli istituzionali coinvolti, sia di ambito governativo che di livello locale”. L’assessore spezzino ha quindi proseguito spiegando che, alle osservazioni arrivate da Mef e Ragioneria, Regione ha risposto fornendo una serie di integrazioni, elaborate ai fini della completa definizione della pratica. “I ministeri hanno ricevuto la documentazione in data 12 maggio – ha continuato Giampedrone – e potranno prendere atto dell’ottemperanza – Regione ritiene di aver ottemperato a tutte le ulteriori richieste di precisazione da parte di Mef e Ragioneria generale dello Stato -, quindi trasmettere al gabinetto del ministro la nostra integrazione per la firma del Dpcm istitutivo, che sarà ovviamente un Dcpm che avverà a seguito del comitato di indirizzo preposto. Non ho l’esito dell’aggiornamento partito dalla Regione il 12 maggio, ma immagino, non avendo ricevuto la Regione, in questa ulteriore fase, altre integrazioni, sia un aggiornamento da considerarsi valido, e pertanto siamo veramente all’ultimo passo prima della firma di questo Dpcm che varerà il provvedimento anche per le aree retroportuali della Spezia”.
“La mia preoccupazione non riguarda gli atti posti in essere da Regione ma le lungaggini che avvengono al ministero – ha detto Natale nella replica -. Oggi, a distanza di quasi un mese dalle integrazioni trasmesse il 12 maggio, non è successo nulla da parte del ministero: sono preoccupato, chiedo agli uffici regionali di monitorare la situazione, perché, come abbiamo detto, per ogni giorno, ogni settimana di ritardo ci sono investimenti che non vengono fatti e ci sono ovviamente mancate occasioni per rientrare in quello che è previsto dalla normativa nazionale recentemente approvata dei crediti di imposta, che possono interessare molto le imprese che operano sul territorio. Ringrazio per la risposta e rimarco che c’è un ritardo da parte ministeriale che ci preoccupa”.
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