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moneta che unisce territori, economia locale e coesione


In un’epoca in cui l’instabilità economica e le disuguaglianze sociali spingono le comunità a ricercare modelli alternativi di sviluppo, le monete complementari rappresentano uno strumento particolarmente utile: ecco l’esempio delle iniziative virtuose legate alla moneta “Auri”.

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Già diffuse in diversi Paesi europei e in alcune regioni italiane, queste valute parallele si propongono come delle buone pratiche e un importante strumento di sostegno ai circuiti produttivi locali, valorizzando la prossimità, la solidarietà e le realtà economiche territoriali.

Tra i progetti più innovativi attualmente attivi in Italia si distingue l’iniziativa “Auri, promossa dall’associazione “I Sentieri di Grimoaldo”, che ha trovato nuova linfa anche nella Piana di Gioia Tauro, grazie all’adesione dell’associazione “ISDG Piana del Tauro 1”.

Un’economia del dono che genera valore

Il Progetto Auri nasce in Lombardia, su impulso dell’associazione culturale “I Sentieri di Grimoaldo”, con l’obiettivo di proporre una forma di economia solidale e circolare.

Alla base del sistema vi è l’utilizzo degli “auri”, ossia dei buoni emessi e distribuiti a livello locale che rappresentano un credito simbolico accettato da una rete di esercizi e produttori i quali, volontariamente, aderiscono al circuito. Gli auri possono essere impiegati per l’acquisto di beni e servizi presso soggetti convenzionati: la finalità è incentivare consumi di prossimità, per così dire “a km zero” e rafforzare la coesione tra cittadini e operatori locali.

Non si tratta di un semplice “baratto evoluto”, come qualcuno potrebbe pensare, bensì di una vera e propria moneta “comunitaria”, progettata per circolare tra soggetti affidabili, creare connessioni virtuose e aumentare la resilienza economica e sociale delle comunità coinvolte. In altre parole, gli auri sono molto più di una semplice alternativa economica, rappresentando una visione di riscatto sociale e di rigenerazione territoriale.

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Auri: la moneta che mette al centro le comunità

Il circuito non ha scopo di lucro, non genera interessi né speculazione, ma promuove un modello di scambio equo, basato sul mutuo riconoscimento tra cittadini, imprese, associazioni e piccole realtà produttive.

Questa “economia del dono organizzato”, come la definiscono i promotori, incoraggia la partecipazione di tutti: consumatori consapevoli, aziende locali, volontari, operatori sociali. Il sistema incentiva lo sviluppo locale, la sostenibilità ambientale e la coesione sociale, valorizzando risorse e competenze spesso escluse dall’economia monetaria tradizionale.

Tra gli elementi di forza del progetto Auri si possono individuare numerosi vantaggi:

  • sostegno all’economia locale: i buoni Auri favoriscono i produttori locali e le attività commerciali di piccola e media dimensione, disincentivando la fuga di capitali e il consumo presso grandi catene o gruppi esterni. In un’epoca in cui le grandi multinazionali e l’e-commerce hanno “tagliato le gambe” ai piccoli commercianti, lo sviluppo di un progetto come quello degli Auri rappresenta un’ottima opportunità di rilancio delle economie locali;
  • promozione della solidarietà: il progetto è ispirato a un’etica del dono e della collaborazione, con benefici sia per chi produce, sia per chi acquista, in un’ottica di scambio paritario e valorizzazione delle relazioni umane.

L’esperienza di Gioia Tauro: un modello di rigenerazione territoriale

Particolarmente significativo è l’ingresso nel circuito Auri dell’associazione calabrese ISDG Piana del Tauro 1, con sede a Gioia Tauro, una delle aree più complesse del Mezzogiorno italiano. L’iniziativa assume qui un indiscutibile valore strategico, sia in termini economici che sociali. In un territorio segnato da disoccupazione giovanile, fragilità economiche, sfiducia istituzionale e carenze infrastrutturali, il progetto Auri rappresenta una concreta opportunità di rinascita.

L’associazione Piana del Tauro 1 promuove l’adozione della moneta complementare come strumento per rafforzare i legami tra cittadini, produttori locali e realtà del terzo settore, creando una rete alternativa e cooperativa che possa contribuire alla rigenerazione economica e culturale della Piana.

L’implementazione degli Auri nella realtà gioiese si prefigge l’obiettivo di rimettere al centro il valore delle economie e competenze locali, e offrire risposte concrete dove spesso mancano strumenti di inclusione e sviluppo sostenibile.

L’importanza di progetti come questo

Il Progetto Auri dimostra come le monete complementari, quando fondate su valori di fiducia, solidarietà e responsabilità condivisa, possano diventare motore di cambiamento economico e sociale. Non si tratta di strumenti alternativi alla moneta ufficiale, ma di supporti locali capaci di creare circuiti virtuosi, rafforzare le economie di prossimità e offrire nuove possibilità a chi, nel mercato tradizionale, trova barriere insormontabili.

L’esperienza di Gioia Tauro, grazie all’impegno di ISDG Piana del Tauro 1, evidenzia come queste iniziative possano assumere un valore strategico anche in contesti fragili, offrendo una risposta alla crisi di fiducia verso modelli economici centralizzati e impersonali.

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In un momento storico in cui si cerca una maggiore sostenibilità e un nuovo equilibrio tra economia, ambiente e società, progetti come Auri non solo meritano attenzione, ma richiedono un riconoscimento politico e normativo, affinché possano rappresentare un modello replicabile in altre realtà del Sud Italia, restituendo dignità economica e voce ai territori spesso lasciati indietro.



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