Cisl su distretto della scarpa, “serve un rilancio”

“La manifattura qui è davvero importante” per “le competenze che intorno a questo tessuto industriale si sono nel tempo formate”, ma “c’è un problema vero di protezione” e “di rilancio di questi settori”. Così Nora Garofalo, segretaria generale della Femca Cisl, a margine del congresso della sua organizzazione sindacale a Rimini.

Dalla Romagna, Garofalo cita un caso locale, quello del distretto della scarpa di San Mauro Pascoli: “La calzatura italiana lì trova la culla e la casa della calzatura di qualità”, ma “ci sono altri esempi importanti sul territorio dell’Emilia-Romagna: l’elettro medicale, la parte della gomma plastica, la ceramica a Sassuolo… Sono imprese che soffrono tantissimo dei costi dell’energia, dei costi delle emissioni”. E dunque “hanno bisogno di sostegno in una congiuntura così complicata rispetto alle esportazioni”.

“Bisogna chiedere al governo regionale e nazionale – è l’appello della sindacalista – di intervenire per un sostegno all’industria italiana, che sia un sostegno non di tipo assistenziale, ma per il rilancio della nostra industria verso i mercati esteri che sono sempre stati e lo sfogo, lo sbocco naturale delle nostre opere manifatturiere”.

“Gli Stati Uniti sono il nostro terzo Paese verso il quale esportiamo e quindi una politica di dazi, così come Trump la sta impostando, anche se altalenante, ci preoccupa e non poco, perché può mettere in crisi non solo l’economia, ma soprattutto la tenuta di intere filiere, la tenuta di posti di lavoro”. È quanto ha detto Daniela Fumarola, segretaria generale della Cisl.

“Noi pensiamo che bisogna utilizzare questo tempo che rimane dai 90 giorni di tregua che Trump ha accordato per fare in modo che l’Europa, insieme al nostro governo, possano mettere in campo una strategia condivisa – suggerisce Fumarola -. Guai a immaginare di poter fare da soli. Una strategia che deve tutelare il lavoro, tutelare le filiere, ma allo stesso tempo guardare a sbocchi commerciali diversi”.

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3 GIUGNO 2025

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E’ stato presentato il programma di Beaches Brew, il festival di musica gratuita organizzato all’Hana-Bi di Marina di Ravenna che giunge quest’anno alla 12esima edizione. Non inseguire l’hype, ma reinventarlo. È questo il motto di Beaches Brew, il festival di musica che da 12 anni anima la spiaggia di Marina di Ravenna. Tre giorni di concerti gratuiti, da martedì 10 a mercoledì 12 giugno, con decine di artisti che si alterneranno sul palco per una line-up internazionale. “Artisti magari non ancora del tutto conosciuti, provenienti quest’anno da 17 Paesi – spiega il direttore artistico Chris Angiolini – su cui scommettiamo perché crediamo possano funzionare bene sulle nostre spiagge, ma anche in festival più grandi nei mesi a venire”. Tra i nomi più attesi: i Moin dall’Inghilterra, gli olandesi Tramhaus e i Khana Bierbood dalla Thailandia. La novità di quest’anno è una parata che si terrà mercoledì, partendo dalla pineta fino ad arrivare alla spiaggia. Beaches Brew continua a essere un festival a ingresso gratuito, nonostante l’aumento dei costi e i prezzi ormai esorbitanti dei concerti. “È una sfida, ogni anno più difficile – ammette Angiolini – ma proprio l’idea di un festival di scoperta rende tutto questo possibile: andare a cercare gli artisti prima che diventino famosi”.