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Le imprese agricole siciliane, dopo un lungo periodo buio possono beneficiare di importanti novità e bonus. Per tutto il 2025, infatti, anche grazie ai fondi Pnrr, sono previste varie agevolazioni.

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Le aziende beneficiarie potranno così avere l’opportunità di investire in nuove tecnologie all’avanguardia, migliorare la produzione e ridurre i consumi.

Per i lavoratori del settore sono a disposizione diverse opportunità, una di queste è il Fondo perduto per l’agrivoltaico, un bonus importante che riconosce un contributo fino al 40%. Un grande aiuto per ridurre i costi di produzione e avanzare verso un’agricoltura più sostenibile.

Dal primo gennaio 2025 al 31 dicembre 2025, le aziende agricole hanno diverse opportunità di accesso a bonus e agevolazioni: sia crediti d’imposta che contributi a fondo perduto. A seconda dei casi, queste agevolazioni sono erogate dell’Agenzia delle Entrate, dall’Inail o dall’Ismea.

Tra le misure principali e più vantaggiose c’è il Bando Inail 2025, che prevede contributi a fondo perduto fino al 65% dell’investimento, con un importo massimo erogabile di 130.000 euro dedicato alle imprese agricole. Poi il bonus trattori 2025, per favorire l’acquisto di nuovi macchinari agricoli, con agevolazioni che possono arrivare fino all’80% della spesa, ancora più vantaggioso per i richiedenti under 41.

Le attività produttive del Mezzogiorno, invece, possono usufruire del Credito d’imposta Zes Unica e del Fondo Innovazione Ismea che finanzia fino al 95% del valore degli investimenti legati a progetti innovativi in ambito agricolo.

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Infine è disponibile il Credito d’imposta per l’acquisto di macchinari agricoli 4.0, ovvero un contributo del 20% sulle spese sostenute fino a un massimo di spesa di 2,5 milioni di euro.

In generale, contro i danni causati dalla siccità via libera a ristori da 35 milioni di euro. La Regione Siciliana dà attuazione, per l’anno 2025, agli interventi previsti nel Programma di sviluppo rurale 2014-2022 per aiutare le aziende che hanno subito danni a causa degli eventi di severa siccità verificatisi nel 2024. La dotazione finanziaria del bando (misura 23 “Assistenza supplementare agli Stati membri colpiti da calamità naturali” (articolo 6, lettera a, del Regolamento Ue 2020/2220) è pari a 35 milioni di euro, interamente a carico del Feasr. La somma è così ripartita: 18 milioni per il comparto agrumicolo, 11 milioni per quello dell’olivo e 6 milioni per i comparti del mandorlo e del pistacchio.

La Regione è al fianco degli agricoltori come dimostra questa misura. Il sostegno previsto mira a garantire il recupero di competitività e redditività delle imprese“. A dichiararlo l’assessore all’Agricoltura, Salvatore Barbagallo. “Concentrando le risorse disponibili sui soggetti maggiormente colpiti dalle calamità naturali sulla base di criteri oggettivi. Un’altra misura che arriva dopo gli aiuti forniti al comparto cerealicolo e a quello dell’apicoltura, il bonus fieno per lo zootecnico, gli aiuti alla viticoltura e lo sgravio delle cartelle esattoriali per le aziende colpite da siccità“.

I beneficiari sono gli imprenditori, singoli o associati, che esercitano attività agricola, ai sensi dell’articolo 2135 del Codice Civile. L’importo massimo del ristoro per singolo beneficiario è fissato a 25 mila euro. Il contributo in forma forfetaria sarò erogato entro il 31 dicembre 2025, in base alle domande di sostegno-pagamento ammesse entro il 30 giugno 2025 ed in funzione della dotazione finanziaria assegnata ad ogni comparto colturale.

Questa agevolazione si aggiunge a quelli prima elencati. Ma vediamo nel dettaglio. 

Fondo perduto per l’agrivoltaico

Il decreto promuove la realizzazione di sistemi agrivoltaici innovativi di natura sperimentale. Un obiettivo ambizioso, installare 1,04 GW di nuova capacità verde ed una produzione annua di almeno 1.300 GWh puntando sulla sinergia tra agricoltura ed energia solare.

Il decreto individua i beneficiari degli incentivi, i requisiti di carattere progettuale degli impianti e le modalità di accesso alle agevolazioni.

Le nuove domande, su disposizione del MASE, si possono presentare dal 1° aprile 2025 fino alle ore 12:00 del 30 giugno 2025.

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Rendere l’attività agricola più sostenibile, è questo l’obiettivo.

Il bando agrivoltaico prevede un sistema incentivante a doppio binario, da un lato un contributo a fondo perduto finanziato con 1,1 miliardi di euro dal Pnrr, che copre fino al 40% dei costi ammissibili, dall’altro una tariffa incentivante sulla quota di energia elettrica immessa in rete.

Chi può accedere alle agevolazioni? Agricoltori e imprenditori agricoli, che possono partecipare sia come individui, sia sotto forma di società o cooperative agricole. Inoltre, sono ammesse associazioni temporanee di imprese costituite da due o più imprenditori agricoli e/o società agricole, cooperative agricole, e simili; associazioni temporanee di imprese composte da almeno un soggetto operante nel settore agricolo, come definito nella categoria precedente.

L’agrivoltaico rappresenta il giusto compromesso tra produzione di energia rinnovabile ed agricola”, aveva dichiarato ai microfoni de ilSicilia.it l’assessore regionale all’Acqua, all’Energia e ai Rifiuti Francesco Colianni. “Si tratta di una formula che mi convince e che vedrà il sostegno da parte della Regione ma abbiamo bisogno di tutelare il suolo oltre a produrre energia rinnovabile che oggi può essere prodotta con svariate forme, una di queste forme è proprio l’agrivoltaico. Pianificazione e regolazione del sistema sono imprescindibili e su questo concentrerò il mio lavoro. La demografia globale cresce vertiginosamente e la nostra Sicilia, per il suo clima, la qualità della nostra terra e dei propri prodotti deve preservare il suolo coniugando la produzione di energia. Spero nel breve periodo di fare un importante lavoro di pianificazione che possa essere utile in particolare modo per il futuro“.

Bando Inail

Con il nuovo bando Isi l’Inail mette a disposizione delle aziende che investono in prevenzione 600 milioni di euro di incentivi a fondo perduto, di cui oltre 29 milioni solo per l’Isola, per sostenere la realizzazione di progetti per migliorare i livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Il nuovo bando ha introdotto alcune novità per migliorare l’efficacia degli interventi realizzati e semplificare la procedura di accesso al contributo. Il nuovo avviso punta, infatti, a incrementare ancora di più la partecipazione delle micro e piccole imprese, per le quali è prevista la possibilità di anticipare il 70% delle somme concesse, e di quelle operanti in settori ad alto rischio. Tra le priorità anche il sostegno all’innovazione tecnologica e all’ammodernamento dei macchinari. Inoltre, per i progetti di adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale, la percentuale di finanziamento può arrivare fino all’80%.

Sono cinque gli assi del bando. L’importo del quinto asse, è riservato ai progetti per le micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli, si tratta di 8.6 milioni di euro, suddivisi in 6.5 milioni per la generalità delle imprese agricole (asse 5.1) ed oltre due milioni per i giovani agricoltori, organizzati anche in forma societaria (asse 5.2). Le imprese siciliane, operanti nei settori merceologici che riguardano la costruzione di edifici ed il trasporto terrestre o mediante condotte, potranno ottenere il punteggio aggiuntivo (c.d. bonus Ateco pari ad 8 punti ) per i progetti presentati per gli altri assi di finanziamento.

Bonus trattori 

Con il termine della presentazione della domanda già scaduto, possono beneficiare del “bonus trattori” le micro e piccole imprese che operano nel settore della produzione agricola primaria, purché il titolare o il legale rappresentante sia qualificato come Coltivatore diretto.

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Il bonus consiste nel contributo a fondo perduto pari al 65% per gli IAP o Coltivatori diretti di età superiore ai 41 anni e all’80% per quelli sotto i 41 anni. Il contributo viene erogato tramite bonifico direttamente sul conto bancario dell’impresa agricola vincitrice del bando. Il contributo a fondo perduto è pari al 65%, ma può arrivare fino all’80% per i giovani agricoltori, e viene erogato fino a un massimo di 130.000 euro.

Credito d’imposta Zes Unica

Il decreto-legge n. 63/2024 ha modificato la disciplina originale del credito d’imposta Zes, introducendo un Credito d’imposta per investimenti nella Zes unica Mezzogiorno per il settore della produzione primaria di prodotti agricoli e della pesca e dell’acquacoltura. La Legge di Bilancio 2025 ha prolungato la validità di questo strumento anche per il 2025 con uno stanziamento di 50 milioni di euro.

Il credito d’imposta riguarda le imprese della produzione primaria di prodotti agricoli, nel settore della pesca e dell’acquacoltura, che realizzano investimenti in beni strumentali destinati a strutture localizzate nella Zona Economica Speciale del Mezzogiorno che include anche la Sicilia.

L’obiettivo? Promuovere lo sviluppo economico, incrementare gli investimenti, incentivare la crescita occupazionale, favorire l’innovazione tecnologica e la sostenibilità ambientale, garantendo idonei presidi di legalità. Il credito d’imposta è determinato nella misura del 65% dei costi ammissibili, aumentabile all’80% per investimenti da parte di giovani agricoltori oppure legati a uno o più obiettivi specifici di carattere ambientale e climatico o al benessere degli animali.

In funzione del limite di spesa di 50 milioni di euro, il valore massimo del credito d’imposta fruibile sarà pari al credito d’imposta moltiplicato per la percentuale che verrà determinata dall’Agenzie delle Entrate rapportando il limite di spesa all’ammontare complessivo dei crediti d’imposta richiesti. Se quest’ultimi saranno inferiori al limite di spesa, la percentuale sarà pari al 100%.  

Il Credito d’imposta è cumulabile con aiuti de minimis e con altri aiuti di Stato che abbiano ad oggetto i medesimi costi ammessi al beneficio, a condizione che tale cumulo non porti al superamento dell’intensità o dell’importo di aiuto più elevati consentiti dalle pertinenti discipline europee di riferimento. Il credito è inoltre cumulabile, nei limiti delle spese sostenute, anche con altre misure agevolative non qualificabili come aiuti di Stato. 

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Rispetto al vecchio Credito d’imposta Sud, nel nuovo bonus sono previste condizioni ulteriori, talune delle quali più stringenti. In particolare il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato. Non sono agevolabili i progetti di investimento di importo inferiore a 50.000 euro. L’effettivo sostenimento delle spese e la corrispondenza alla documentazione contabile dell’imprese devono risultare da apposita certificazione rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti. 

Fondo Innovazione Ismea

Il Fondo innovazione finanzia investimenti volti a sostenere la realizzazione e lo sviluppo di progetti di innovazione finalizzati all’incremento della produttività nei settori dell’agricoltura, della pesca e dell’acquacoltura attraverso la diffusione delle migliori tecnologie disponibili per la gestione digitale dell’impresa, per l’utilizzo di macchine, di soluzioni robotiche, di sensoristica e di piattaforme e infrastrutture 4.0, per il risparmio dell’acqua e la riduzione dell’impiego di sostanze chimiche, nonché per l’utilizzo di sottoprodotti.

Credito d’imposta per l’acquisto di macchinari agricoli 4.0

Riallacciandosi alle agevolazioni precedenti, l’obiettivo del Credito d’imposta è quello di supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi ordinari e in tecnologia 4.0. Dai droni aerei o terresti alle centraline meteo, dalle app progettate per monitorare i sistemi di irrigazione automatica a distanza alle smart trapp dotate di videocamera per contrastare gli insetti nocivi. Tra le tecnologie i dispositivi e i software riconducibili al concetto di telematica che permette uno scambio bidirezionali di dati e informazioni dal trattore “all’ufficio” e viceversa, tali dati/info consistono nello specifico: dati macchine (consumi, giri motore, percorsi); dati agronomici (mappe, linee di guida).

Una vera e propria riforma dell’agricoltura che, divenendo sostenibile, e che può ottimizzare sia la qualità che la produttività, riducendone l’impatto deleterio, supportare l’agricoltore durante tutte le fasi, da quella decisionale all’attività e alla relazione con la filiera, delimitare i costi aziendali, sviluppare un uso consapevole dei carburanti e delle risorse idriche, incrementare la sostenibilità sociale e ambientale dei processi agricoli.

Il credito d’imposta per il 2025 prevede un contributo pari al 20% dell’investimento e fino a 2,5 milioni di euro per macchine agricole con tecnologia 4.0.​ Il contributo è utilizzabile a mo’ di credito per la compensazione delle spese tributarie sostenute tramite F24 come IVA, IMU, contributi previdenziali, oltre che le imposte dirette (Irpef, Ires, Irap).

Possono accedere tutte le imprese agricole residenti nel territorio nazionale, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito. Sono perciò inclusi sia i contoterzisti sia le imprese agricole, anche individuali, che si avvalgono del regime forfettario, ed il beneficio è valido indipendentemente dalla capacità o meno dell’azienda di produrre reddito.

Una serie di incentivi, quindi, che vanno a favore degli agricoltori. Migliorare, ridurre e investire sono quindi le parole chiave. 

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