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“Riscriviamo il futuro per rilanciare le imprese”


UN EVENTO RICCO di spunti e riflessioni ha animato la seconda edizione di ’Riscriviamo il futuro’, il format pensato per rilanciare il tessuto imprenditoriale delle Marche e stimolare una visione nuova del lavoro, della crescita e dell’attrattività del territorio. Tanti gli obiettivi principali emersi, come la necessità di progettare un modello sociale capace di affrontare le sfide demografiche legate all’invecchiamento della popolazione, incentivare i giovani a restare in Italia – o a rientrare dall’estero – e valorizzare le competenze in un’ottica di passaggio generazionale. L’evento si è tenuto ad Ancona, al Teatro delle Muse.

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Il cuore pulsante dell’iniziativa è rappresentato ancora una volta dalla Regione Marche, con le sue imprese d’eccellenza, il mondo accademico e tutte quelle figure che contribuiscono quotidianamente a rendere questo territorio un luogo dove è possibile costruire un futuro. L’iniziativa invece è stata promossa dall’Associazione Paesaggio dell’Eccellenza ETS e Banca Mediolanum. Sul palco, per l’occasione, si sono alternati esperti, imprenditori, scienziati e accademici per affrontare temi cruciali: longevità, denatalità, e valorizzazione dei talenti. Nel dettaglio, il futuro demografico dell’Italia è stato tracciato da Alessandro Rosina, docente di Demografia alla Cattolica: “L’aumento dell’aspettativa di vita deve essere interpretato come un guadagno in termini qualitativi, non solo quantitativi. Tuttavia, mentre la popolazione anziana cresce, le giovani generazioni si assottigliano. Oggi l’età media è 55 anni; nel 2050 sarà 75. Serve un cambio di paradigma: da società del risparmio a società dell’investimento, con un forte impegno nel trasferimento intergenerazionale delle risorse”.

Giuseppe Novelli, genetista e docente a Tor Vergata, ha ampliato il concetto di longevità, sottolineando l’importanza di stili di vita sani: “Il DNA conta per il 16%, il resto è ambiente, alimentazione, abitudini. La medicina del futuro sarà personalizzata e preventiva. Un consiglio? Mangiare la metà, muoversi il doppio e ridere il triplo”.

Sul fronte economico, Massimo Cupillari, wealth advisor e coordinatore di tutti i wealth advisor di Banca Mediolanum ha evidenziato come sia necessario arrivare finanziariamente preparati a un capitolo di vita inedito per garantirsi la dovuta serenità e quindi dignità quando si sarà più fragili, mentre dal mondo accademico Gianluca Gregori, rettore dell’Università Politecnica delle Marche, ha posto l’accento sulla valorizzazione dei giovani: “Serve attrarre studenti e professionisti dall’estero – spiega – trattenere i nostri talenti e far capire che il futuro può essere costruito anche qui, con determinazione”.

Ma non è finita qui. “In questo solco si inserisce Next, un progetto per l’avvicinamento di neolaureati alla consulenza finanziaria, nato nel 2021 che oggi è diventato una linea strategica” rimarca Igor Garzesi, direttore generale di Banca Mediolanum. “Sono già 456 i Banker Consultant che operano accanto al proprio senior di riferimento e altri 170 stanno concludendo il Master formativo. Contiamo di inserire 200 giovani all’anno per trasmettere i nostri valori, il nostro approccio alla centralità della persona e creare un ponte intergenerazionale”.

Una sfida condivisa anche dagli imprenditori. Diego Mingarelli, presidente di Confindustria Ancona, ha raccontato un progetto sviluppato insieme all’università per mappare i profili professionali dei marchigiani emigrati e favorirne il rientro. “Le imprese cercano competenze specifiche. Dobbiamo essere più attrattivi”. Tante, inoltre, le esperienze personali che hanno arricchito il dibattito. Andrea Pizzarulli, fondatore e CEO di Civitanavi Systems, ha raccontato il suo ritorno dall’America per lanciare una startup nelle Marche, dopo anni nella Silicon Valley. Percorso inverso per Eleonora Tubaldi, docente all’Università del Maryland nel dipartimento di ingegneria meccanica, che ha spiegato le difficoltà a rientrare in Italia: “Il sistema accademico americano ha creduto in me prima ancora che finissi il dottorato. In Italia avrei faticato di più, soprattutto per la natura multidisciplinare della mia ricerca”.

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Tra gli interventi anche quello di Mario Pesaresi, presidente di Fondazione Marche: “Con Ecapital siamo stati pionieri nell’ecosistema delle startup italiane, vent’anni fa. Ne abbiamo lanciate oltre duecento”. Presenza prestigiosa quella di Alrik Danielson, ex Presidente e CEO di AB SKF, azienda leader mondiale nella produzione di cuscinetti a sfera, che dalla Svezia ha scelto di vivere nelle Marche con la sua famiglia, fornendo al pubblico una prospettiva ed uno sguardo internazionale: “È un territorio splendido, completo. Bisogna solo renderlo più accessibile e funzionale per chi desidera trasferirsi”.

A chiudere, un appello di Domenico Guzzini: “Abbiamo un equilibrio ideale tra qualità della vita e costi sostenibili. Soprattutto nell’entroterra. Chi sceglie di vivere qui porta con sé benessere e sviluppo. È nostro compito accogliere e valorizzare queste scelte”.



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