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“Mid cap, le azioni italiane offrono un valore interessante”


INVESTIRE nell’economia italiana e quindi nella sua spina dorsale rappresentata dalle Pmi. Lo si può fare guardando alle imprese medie quotate in Borsa e quindi al segmento italiano delle mid-small cap. Ma in un periodo di mercati molto volatili, tra guerra commerciale dei dazi, come deve muoversi un investitore sul fronte delle Pmi quotate? Secondo il report mensile realizzato per maggio da Andrea Randone, Head of Mid Small Cap Research di Intermonte, la ripresa azionaria dopo la caduta di inizio aprile per l’annuncio dei maxi dazi americani, sembra arrivata a un equilibrio dei prezzi delle azioni e quindi per nuovi progressi serviranno ulteriori eventi economico-finanziari positivi. Ma per Intermonte il valore dei titoli delle imprese a media capitalizzazione resta interessante. Il mercato azionario italiano, stando agli indici monitorati a metà maggio, ha registrato una performance positiva del 12,7% nell’ultimo mese ed era in rialzo del 18,6% su base annua. In particolare nell’ultimo mese l’indice Ftse Italy Mid-Cap (+12,8%) ha registrato una performance in linea con l’indice principale (-5,1% su base annua relativa), mentre l’indice Ftse Italy Small Caps (+9,9%) ha registrato una performance peggiore del 2,8% rispetto al mercato e un -9,2% su base annua relativa. Guardando alle performance delle mid-small cap in Europa, l’indice Msci Europe Small Caps è salito del 10,5% nell’ultimo mese, una performance simile a quella delle small cap italiane.

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Osservando l’andamento degli indici azionari in questa prima parte dell’anno, sia per quanto riguarda la Borsa nel suo complesso sia il segmento delle mid-small cap, quale strategia di investimento si potrebbe ipotizzare? La recente svolta dell’amministrazione Trump verso la de-escalation delle tensioni commerciali globali, spiega il report mensile, ha alimentato l’ottimismo sui mercati azionari. Tuttavia, l’accresciuta incertezza globale e le controversie commerciali in corso continuano a gravare sulla crescita europea tanto che la Commissione Europea ha rivisto al ribasso le sue previsioni di crescita per l’UE dall’1,5% all’1,1%. Per quanto riguarda il perimetro di copertura di Intermonte, i risultati del primo quadrimestre sono stati nella maggior parte dei casi rassicuranti e leggermente migliori del previsto; tuttavia, il picco di incertezza, principalmente legato alle tensioni commerciali, dovrebbe riflettersi nei dati economici del secondo quadrimestre. La ripresa azionaria a V dopo lo shock dei dazi di inizio aprile sembra ora pienamente scontata nei prezzi azionari e per immaginare nuovi rialzi serve il supporto di un ulteriore flusso di notizie positive.

“Riteniamo che le azioni italiane a media capitalizzazione continuino a offrire un valore interessante – sottolinea Andrea Randone – anche grazie a un contesto politico interno relativamente stabile”. Il focus rimane quindi sui titoli di qualità, leader nei rispettivi settori, le cui valutazioni siano giustificate da prospettive di crescita realistiche o supportate da una solida generazione di cassa. In questo contesto, l’iniziativa come il Fondo Strategico Nazionale, la cui entrata in funzione è prevista a breve, dovrebbero rappresentare per Intermonte un catalizzatore positivo.



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