Dal riversamento del credito ricerca e sviluppo alle imposte le scadenze fiscali non cambiano: nessuna proroga in vista. Parola del viceministro Maurizio Leo
Nelle ultime settimane la richiesta di più tempo per rispettare le scadenze fiscali è un leit motiv. D’altronde ogni giorno c’è una buona ragione per chiedere una proroga: il blocco ripetuto dei servizi dell’Agenzia delle Entrate o i nodi ancora da sciogliere, procedurali e normativi, sul concordato preventivo biennale.
Ma dal Ministero dell’Economia e delle Finanze non sembra esserci alcuna apertura. Dal riversamento del credito d’imposta ricerca e sviluppo alle imposte, gli appuntamenti di giugno non cambieranno. A anticiparlo il viceministro Maurizio Leo durante il Festival del Lavoro in corso a Genova fino a oggi, 31 maggio.
Proroga scadenze fiscali? Nessuna novità per il riversamento del credito ricerca e sviluppo
Ad aprire il calendario delle scadenze fiscali di giugno è proprio la procedura per corrispondere spontaneamente il credito di imposta per attività di ricerca e sviluppo utilizzato indebitamente tra il 2015 e il 2019, in linea con quanto previsto dal decreto-legge n. 25/2025.
Le imprese che ne hanno beneficiato, in questo modo, potranno regolarizzare in maniera volontaria la loro situazione, evitando sanzioni, interessi e ulteriori accertamenti.
Il nuovo modello è arrivato il 19 maggio, e inoltre negli ultimi giorni il sito dell’Agenzia delle Entrate ha subito un nuovo stop, ma le imprese dovranno procedere entro il 3 giugno.
Per mettersi in regola dovranno pagare le somme dovute in un’unica soluzione o in tre rate. Gli appuntamenti successivi sono fissati al 16 dicembre 2025 e 16 dicembre 2026.
I tempi sono e restano stretti, almeno per avviare la procedura: “purtroppo, visto l’approssimarsi della scadenza, penso sia difficile poter differire questo termine”, ha detto il viceministro Maurizio Leo durante la sessione del Festival del Lavoro del 30 maggio.
Una proroga potrebbe essere concessa solo per la scadenza di fine anno:
“La cosa che si potrebbe fare e spero si possa riuscire, compatibilmente con le risorse e con i flussi, è di posticipare la scadenza di dicembre 2025 nel 2026, quindi questo è un intervento da fare.”
Scadenze fiscali: la chiusura di Leo sulla proroga delle imposte per le partite IVA
Anche sull’eventuale proroga per il versamento delle imposte, in calendario il 30 giugno, non si apre nessuno spiraglio.
“Purtroppo noi dobbiamo ora fare i conti con delle regole europee molto molto stringenti. La governance europea prevede appunto che i flussi devono entrare entro certi termini prestabiliti.”
Ritorna la famosa formula ce lo chiede l’Europa con le parole di Maurizio Leo, che aggiunge: “il flusso che deriva dalle entrate deve essere messo al servizio degli stipendi e degli altri interventi che devono essere fatti”.
E sul punto non sembra esserci spazio per ripensamenti: “non si prevede nessun ulteriore differimento del termine fisiologico del mese di giugno”, ha concluso.
In copertina Maurizio Leo – Fonte: Governo.it
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