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denunciati tre imprenditori e un professionista. In ballo 720mila euro di crediti d’imposta (con ravvedimento)


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Corsi di formazione fantasma ma incassi reali: Finanza in azione, Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Macerata l’illecita compensazione di crediti fiscali fittizi per oltre 720 mila euro e, al momento, incassati dall’erario circa 600.000 euro versati dall’impresa che si è avvalsa della procedura del ravvedimento operoso.

Il danno

Le indagini delle fiamme gialle maceratesi sono partite da un’ordinaria attività fiscale eseguita nei confronti di una società del distretto calzaturiero, i cui sviluppi hanno consentito di individuare un articolato sistema criminoso perpetrato dalla stessa, con la complicità di un’altra impresa romana, al fine di generare crediti fiscali fittizi, per oltre 720 mila euro, che sono stati successivamente utilizzati per l’illecita compensazione delle imposte dovute, da cui è scaturito un ingente danno per le casse erariali.

In particolare, il sistema attuato si basava sulla creazione di falsi contratti, sull’emissione di fatture per operazioni inesistenti e di documenti atti a certificare l’esecuzione di corsi di formazione per il personale dipendente, in realtà mai avvenuti. Infatti, nel corso dell’attività svolta dagli investigatori, anche con l’impiego di finanzieri qualificati “Computer Forensics & Data Analysis”, in possesso di adeguate conoscenze informatiche, è emerso che i citati corsi di formazione non erano stati realmente svolti e che la società marchigiana non aveva sostenuto i relativi costi, in netto contrasto con il contenuto dei dati estrapolati dagli apparati informatici e della ulteriore documentazione fittizia rinvenuta (con particolare riferimento ai registri didattici delle presenze, alle relazioni del docente sulla valutazione dell’attività del corso di formazione, etc.).

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Così avevano abbattuto il debito tributario

Nel caso specifico, l’impresa controllata aveva “abbattuto” gran parte del proprio debito tributario e contributivo, ricorrendo all’istituto della compensazione di crediti d’imposta ritenuti inesistenti, relativi al bonus per la formazione del personale dipendente prevista dal “Piano Nazionale Formazione 4.0”, contabilizzando altresì fatture relative a servizi mai effettivamente ricevuti. Al termine delle attività investigative, i rappresentanti legali delle società coinvolte sono stati denunciati per i reati finalizzati all’evasione d’imposta mediante l’emissione e l’utilizzo di fatture false nonché per l’indebita compensazione attraverso l’utilizzo di crediti d’imposta inesistenti. In merito a quest’ultima fattispecie, si evidenzia che è stato segnalato, per concorso nel reato, il consulente fiscale della società beneficiaria, il quale, a conoscenza dell’artificiosità dell’operazione e dell’inesistenza dei corsi di formazione, ne aveva suggerito l’opportunità dello svolgimento in ragione dell’evidente collegato vantaggio fiscale.

Segnalate le imprese implicate

Infine, i finanzieri hanno anche segnalato le imprese implicate nella frode fiscale per responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, in relazione ai reati tributari commessi dai rispettivi amministratori. Ad ogni buon conto si rappresenta che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagini in relazione alla vicenda, sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.

Il ravvedimento

Si dà atto, da ultimo, che l’impresa, nel corso della verifica e successivamente alla sua conclusione, ha avviato la procedura del ravvedimento operoso per sanare l’irregolarità riguardante l’indebito utilizzo dei crediti, provvedendo ad oggi al versamento di rate complessivamente pari a circa  600.000 euro. L’operazione di servizio si inserisce nella più ampia azione svolta dalla Guardia di finanza che è orientata a contrastare le frodi fiscali in tutte le loro declinazioni, con particolare riferimento ai circuiti fraudolenti volti alle indebite compensazioni e agli altri illeciti connessi alla circolazione dei crediti d’imposta fittizi, soprattutto laddove finanziati dal P.N.R.R., al fine di promuovere la stabilità finanziaria, la regolarità dei mercati, la competitività delle imprese, la stabilità sociale, nonché il benessere e il progresso del Paese.





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